Santena, sul distributore di acqua Santena futura contesta i dati forniti da Essere Santena

Santena – 17 luglio 2013 – Santena futura contesta i dati forniti da Essere Santena relativi ai primi sei mesi di funzionamento del distributore di acqua istallato in piazza don Giuseppe Lisa. Di seguito una intervista a Pino Falcocchio, portavoce di Santena futura.

SantenaCasaAcquaPubblcia«Parliamo di acqua, ma anche di soldi e, perché no, anche di probabile presa in giro – inizia Pino Falcocchio –. Mi riferisco all’ultimo comunicato di Essere Santena, relativo al comunicato con il bilancio sui primi sei mesi di utilizzo del distributore di acqua pubblica purificata. Chiedo agli esponenti di Essere Santena di smettere di raccontare cose inesatte perché, alla lunga, qualche sprovveduto potrebbe prenderle per vere. Mi spiego entrando nel merito».

«Intanto – prosegue Pino Falcocchio – è quantomeno scorretto verso i cittadini fare i paragoni con elementi dissimili tra di loro, dispensando dati e calcoli alquanto improbabili. Secondo noi non è possibile confrontare il costo dell’acqua minerale che si acquista al supermercato  con quella erogata dalla casetta di piazza don Lisa. L’acqua minerale ha origine, proprietà e caratteristiche diverse da quella erogata dalla casetta che, seppur microfiltrata e refrigerata, continua a essere acqua del rubinetto».

logo_SantenaFutura«Inoltre – prosegue ancora il portavoce di Santena futura – affermare di avere evitato l’acquisto di 36.937 bottiglie e il conseguente trattamento di ben 3,2 tonnellate di rifiuti di plastica è tutto da dimostrare. E, in fatto di dati dimostrabili, prendiamo quelli forniti da Essere Santena che nonostante sia costituita da Pd, Pdl e Udc per qualche ragione che non comprendiamo bene si ostina a definirsi coalizione civica.  Partiamo proprio dai dati forniti da Essere Santena: nei primi sei mesi sono stati erogati dalla casetta  127mila litri di acqua di cui 55mila litri di gassata e poco meno di 72mila litri di naturale. Il tutto al costo di 5 centesimi il litro e cioè 6.350 euro, pagati direttamente e completamente dai cittadini santenesi. Noi vogliamo evidenziare che se in città fosse istallata una casetta della Smat  – così come aveva già segnalato e proposto il capogruppo in consiglio comunale di Santena Futura, Domenico Trimboli, cittadini avrebbero pagato solo l’acqua gassata, a 3 centesimi al litro. Infatti alla casetta Smat l’acqua naturale refrigerata è completamente gratuita: è a costo zero. Tirando le somme: nei primi sei mesi, a fronte di una spesa sostenuta pari a 6.350 euro, con una casetta della Smat i santenesi avrebbero speso appena 1.950 euro. La casetta Smat avrebbe comportato un canone annuo di 833 euro, inoltre considerando anche il consumo di elettricità, al massimo, si arriverebbe a una spesa, sempre per il periodo preso in considerazione, pari a 3mila euro. Esattamente meno della metà rispetto a quando hanno tirato fuori i santenesi nei primi sei mesi di attività della casetta di piazza don Lisa. C’è poi un altro aspetto che desidero segnalare agli amministratori di Essere Santena: in tutta la provincia di Torino ben 63 amministrazioni comunali hanno scelto le casette dalla Smat. Come si fa a ritenere non significativi questi numeri».

Pino Falcocchio chiude così: «Come affermato a suo tempo in consiglio da Domenico Trimboli, capogruppo di Santena futura, noi chiediamo all’amministrazione di Essere Santena di ragionare un po’ meglio sulle casette che erogano l’acqua. Su base annua noi stimiamo che, se si fosse scelto una casetta Smat, i santenesi avrebbero risparmiato 8mila euro l’anno. In base a tutto quanto detto sinora Santena futura chiede a Essere Santena di scegliere una casetta Smat per il secondo distributore che il sindaco e gli assessori hanno annunciato di voler posizionare in borgata Trinità»

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