Santena, San Lorenzo 2013, l’intervento del sindaco Ugo Baldi

Santena – 14 agosto 2013 – Di seguito, l’intervento del sindaco Ugo Baldi, al termine della processione con la statua del santo patrono, San Lorenzo, sabato scorso, 10 agosto 2013.

Santena_SanLorenzo2013iAl termine della processione, dopo la benedizione impartita dal parroco don Nino Olivero, il sindaco Ugo Baldi ha iniziato così il suo indirizzo di saluto: «Oggi, i santenesi, almeno quelli che credono ancora in questa Città, festeggiano come ogni anno, da secoli, il Santo patrono della loro comunità. Apparentemente è una piccola festa, ma la più grande e, forse l’unica, nel cuore di molti vecchi santenesi. Già lo scorso anno colsi l’occasione per riportare qualche notizia storica su San Lorenzo e su questa festa, sempre raccolte dal prezioso volume scritto da Carlo Smeriglio “Santena: da villaggio a Città”. C’è una cosa che qualcuno mi ha detto nei giorni scorsi “Non fare un discorso da parroco”. Forse perché lo scorso anno diedi un taglio un po’ diverso rispetto ai soliti discorsi che facevano i sindaci in precedenza. E questa cosa che mi hanno detto è due giorni che mi gira sullo stomaco, ma cosa vuol dire non fare un discorso da parroco. Quasi come se la laicità, che io sento profondamente nella mia amministrazione, e l’essere cristiano avessero delle barriere e dei muri invalicabili. Io credo che non è possibile fare un discorso che non sia da parroco, che non sia da sindaco laico, ma che debba essere un discorso che è intriso della cristianità che è in me, come in gran parte della nostra comunità Farò un discorso. Punto. Non so se sarà da parroco o se sarà troppo laico. Io personalmente, come si dice in piemontese, pur essendo fortemente cattolico non solo mai stato un “berlicabalaustre”. I piemontesi capiranno. La mia formazione cristiana e cattolica è fortissima, è evidente, anche questo è un riflesso nell’amministrazione, ma è una amministrazione fortemente laica, in questo senso».
SanLorenzo2013hIl sindaco Ugo Baldi, ha proseguito: «Già lo scorso anno avevo dato qualche notizia storica su San Lorenzo e su questa festa in particolare. Sono sempre notizie raccolte dal preziosissimo volume, scritto del buon Carlo Smeriglio che è qui che imperterrito fa foto, “Santena da villaggio a città” che vi consiglio di leggere. Presto procederemo a una ristampa, appena avremo le risorse, perché abbiamo pochi numeri in comune di questo bellissimo libro. Probabilmente molti già sapranno che, per una strana coincidenza, la data del 10 di agosto è anche la ricorrenza della nascita del Conte Camillo Benso di Cavour, nato, appunto, a Torino il 10 agosto 1810. Destino vuole che Camillo Cavour sia nato nella stessa giornata della festa di san Lorenzo. Lo scorso anno, ricordai, come San Lorenzo fosse diventato ufficialmente il Santo patrono di Santena, a seguito dell’ordinanza del 1728, giunta dal Consiglio di Chieri, che prescriveva che ogni città o luogo abitato doveva consegnare il nome del Santo che gli abitanti avevano assunto come patrono. Santena, in quel periodo storico era stata da poco ridotta a un piccolo feudo, ricompreso solo tra il Banna e il Santenassa, circondato da territorio diventato chierese a tutti gli effetti e la sua Chiesa non era nemmeno assunta a parrocchia. Tetti Giro, che in quel periodo era fuori da questo piccolo feudo, era già parte integrante di Chieri. Tuttavia, questa piccola comunità individuò San Lorenzo – forse perché già venerato in passato – o forse perché già fin dai primi anni del cristianesimo, a Roma, la sua festa per importanza veniva subito dopo quella dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, cui era intitolata la chiesa di Santena. In ogni caso, San Lorenzo, con la sua morte, nel 258 dopo Cristo, ha segnato la fine dell’idolatria del mondo romano, ed il Santo ne è considerato il principale artefice. La storia di Lorenzo, uno dei 7 Diaconi di Roma e tenutario e amministratore delle ricchezze della Chiesa di allora, è per certi versi di straordinaria modernità ed attualità con i discorsi di Papa Francesco. Per evitare di consegnare questi tesori al Prefetto di Roma, Lorenzo vendette tutte queste ricchezze e distribuì il ricavato alla povera gente. Poi, si presentò al Prefetto con una piccola folla di poveri ed ammalati, dicendo al Prefetto “Ecco questi sono i tesori della Chiesa di Cristo”. Non la presero molto bene i governatori di Roma. Per questo motivo e per questo insulto al potere di Roma, come vuole la tradizione, fu barbaramente ucciso e bruciato vivo».

SanLorenzo2013fUgo Baldi, sempre parlando davanti al castello Cavour, ha detto: «Ma, tornando alla festa patronale di oggi e al discorso che sono chiamato a pronunciare in questa circostanza, mi sono chiesto “che cosa”, i miei concittadini, si aspettano di ascoltare. In passato, questa è stata l’occasione per elencare alla cittadinanza le opere realizzate durante l’anno trascorso e quelle in corso di realizzazione. Una sorta di passerella dell’amministrazione comunale per dimostrare di essere stati bravi o abbastanza bravi nel fare le cose. Personalmente, ma credo di condividere il pensiero di tutta la squadra che lavora con me per questa città, ritengo più importante oggi cercare di evidenziare quello che non è stato fatto, ma che avrebbe dovuto essere fatto – o almeno si sarebbe dovuto tentare di fare – e chiedere, tutti insieme, al nostro Santo patrono di darci una mano nell’affrontare questi problemi della collettività; in fondo, cercare un alleato in più, in questi momenti difficili non guasta. E sono certo che San Lorenzo una mano ce la darebbe comunque, anche soltanto nell’aiutarci a guardare con ottimismo al futuro ed a trasmettere questo ottimismo alle altre persone della nostra comunità».
SanLorenzo2013e«Dunque, cosa non è stato fatto abbastanza per Santena e di cui Santena avrebbe necessità? – ha proseguito il sindaco -. Su quali fronti l’amministrazione comunale dovrà spremere maggiori energie, idee e risorse nel prossimo anno che ci attende? Innanzi tutto sul fronte della coesione sociale. In questa cittadina, peraltro teoricamente ancora “a misura d’uomo”, ognuno guarda ancora troppo al suo esclusivo ambito di vita, senza rendersi conto che è inserito in un contesto molto più ampio e che i problemi non sono soltanto quelli di fronte a casa propria. Non sono soltanto la buca che ha quando esce dall’uscio di casa. Nonostante molti passi avanti, anche molte delle numerose associazioni santenesi guardano purtroppo soltanto alla propria attività o a compiacere loro stesse, senza aprirsi a sufficienza verso le altre associazioni o verso i problemi della Città. Non tutte naturalmente. Molte fanno tantissimo per la città ma anche le associazioni hanno ancora moltissimo da fare in questo senso, così come i cittadini. Poi, seconda cosa, occorre lavorare molto, anzi moltissimo, per aumentare il senso civico in quei cittadini che oggi non ne hanno o ne hanno pochissimo. Non ci sono parole per descrivere lo stato degrado urbano che molte persone contribuiscono a creare con i loro comportamenti incivili. Per tentare di risolvere questo problema dobbiamo stringere un patto tra l’amministrazione comunale e i cittadini di buona volontà e le associazioni di buona volontà. Dobbiamo studiare un progetto, nuove strade da percorrere per emarginare i maleducati, per farli sentire in colpa, prima di tutto con se stessi. Noi tutti dobbiamo diventare “sentinelle del nostro territorio”. Dobbiamo agire attraverso la scuola per inculcare nei ragazzi, nei giovani, il culto del rispetto per i luoghi in cui viviamo, il piacere di vivere in ambienti belli, puliti, ben conservati. Prima di tutto per il piacere nostro. Con lo stesso piacere che si prova nell’avere e mantenere la propria casa pulita e ordinata. Io dico sempre, ma perché buttare le cartaccia per terra? Ognuno a casa propria butta la cartaccia nel proprio salone o la butta nell’immondizia. I luoghi pubblici sono come casa nostra. Ogni commerciante vigili intorno al proprio esercizio, ogni persona vigili intorno alla propria casa, ogni famiglia vigili sui luoghi pubblici vicini alla propria abitazione. Non si abbia timore nel fare sentire in colpa le persone maleducate, non si abbia timore nel segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine gli episodi, anche piccoli, di maleducazione civile. Altrimenti non ne usciamo. O ci mettiamo tutti insieme o la nostra città diventa un’immondezzaio».
SanLorenzo2013bIl sindaco Ugo Baldi ha aggiunto: «Altro punto importante delle cose da fare è riappropriarci di talune strutture pubbliche e di pubblica utilità che negli ultimi anni sono state mal gestite o con gestioni poco trasparenti. Anzi ultimamente ci sono strutture che non sembravano neanche più patrimonio del comune. È non entro nel merito di queste strutture. Poi occorre studiare, cercare, scovare strategie alternative all’attuale impossibilità o di enorme difficoltà di interventi manutentivi sulle opere pubbliche, sulle strade, sugli edifici comunali e scolastici. Abbiamo difficoltà enormi a intervenire, nonostante si abbia il denaro. Ci devono essere formule di cooperazione pubblico-privato che ci consentano di superare i vincoli attualmente imposti dal famigerato “patto di stabilità”, fintanto che il Governo e la Comunità europea non si decidano di allentare i vincoli di questo patto. Prestissimo dovremo ridisegnare il Piano regolatore in modo da renderlo più conforme all’attuale assetto sociale, salvaguardando quelle poche zone agricole ancora esistenti e valorizzando, viceversa, certe aree ancora intercluse, ma ancor di più recuperando quelle zone industriali, attualmente in stato di degrado urbanistico e di abbandono, a causa della crisi economico-occupazionale che le ha colpite. Ridisegnando, altresì, le zone commerciali che le attuali previsioni di piano non rendono più attuali. E poi, in ultimo, ma ce ne sarebbe una quantità industriale di cose da fare, benché non sia un compito dei Comuni, dobbiamo studiare formule più efficaci per aumentare gli spazi occupazionali in Santena, magari diverse da quelli finora attuate nel nostro Comune, in modo tale da poter utilizzare le poche risorse economiche disponibili in sistemi occupazionali che risolvano anche le aumentate criticità di organico della macchina comunale. Abbiamo bisogno di persone che lavorino sul territorio. Non possiamo assumerne perché abbiamo dei blocchi. Bisogna ricerca e trovare formule che ci consentano di avere delle persone che ci aiutino a lavorare sul territorio, in particolare sul fronte delle manutenzioni ordinarie e della gestione del verde pubblico e del decoro della Città».
SanLorenzo2013l«Riprendo, infine – ha detto il sindaco Ugo Baldi – il ringraziamento al nostro Santo patrono perché continui a darci la forza di continuare a lavorare per la collettività con spirito di servizio, aiutandoci a fare sempre del nostro meglio, così come abbiamo promesso di fare. Lo ringrazio anche per la squadra di Consiglieri e assessori che lavorano con me nella non facile impresa di far sopravvivere questa Città e i suoi servizi essenziali. Sono tutte persone splendide, che si danno da fare tantissimo e che corrono come matti. Dopo un anno e mezzo di lavoro insieme, tutti i giorni gomito a gomito, per affrontare qualsiasi problema della nostra comunità, mi sembra di lavorare con loro da sempre. Grazie, quindi, ragazzi, per il vostro impegno e per il fatto che non me lo fate pesare. e non lo fate pesare alla collettività. Continuiamo a “fare squadra”, senza protagonismi, con l’aiuto di tutte le persone di buona volontà che avranno voglia di continuare a darci una mano e senza le quali riusciremmo a fare ben poco per questa Città, in particolare con le associazioni. In ultimo, ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di questa giornata. Ringrazio naturalmente il nostro Parroco, don Nino e i viceparroci, con il quale lavoriamo in accordo di intenti e obiettivi. La parrocchia ha messo a disposizione l’oratorio per la preparazione e distribuzione della cena di questa sera e per la serata danzante. Voi sapete bene che qualsiasi cosa che si fa è soggetta a critiche. Una critica che è arrivata è perché avete tolto la cena di San Lorenzo dalla piazza centrale e l’avete portata in oratorio? Intanto è una festa religiosa e quindi non c’è luogo più idoneo dell’oratorio per fare la cena di San Lorenzo. Ma, anche per motivi economici: fare la cena in piazza voleva dire di affittare un capannone, affittare una cucina. Perché spendere questi soldi quando abbiamo l’oratorio che può accoglierei per mangiare e che dispone di una cucina? Questi soldi li usiamo per problematiche sociali che sono molto più urgenti. Bisogna anche avere il coraggio di fare queste scelte. Ringrazio poi la Pro Loco che si spende sempre senza risparmio di fatica e che ha organizzato un Maggio santenese bellissimo, che abbiamo vissuto intensamente insieme. Grazie presidente Angelo! Grazie vice presidente Maria Teresa! Grazie per l’impegno di tutti questi anni. Grazie ai giovani della Pro Loco che continueranno questo impegno per Santena e grazie ai più vecchi della Pro Loco che non li lasceranno soli in questa fase di transizione. Ringrazio poi l’Associazione Commercianti, nella persona del suo presidente Alfredo, che quest’anno ha collaborato fattivamente nell’organizzazione di questo evento. Grazie ai commercianti per avere avuto il coraggio di credere che solo l’unione fa la forza e per avere ricreato un’associazione forte, bella, pulita e gioiosa. Grazie al Centro anziani che, da anni, collabora con entusiasmo alla riuscita di questa festa e nella distribuzione del pane e noci. Ringrazio il personale del Comune che ci supporta con esperienza nella organizzazione: la polizia municipale, l’ufficio tecnico, i cantonieri e, naturalmente, Luisella, anima coordinatrice e madrina di fatto di questa festa».
SanLorenzo2013m«Ringrazio la Fondazione Cavour – ha aggiunto il sindaco Ugo Baldi – per l’ospitalità in questa straordinaria cornice, nella persona del suo Presidente on. Nerio Nesi, al quale promettiamo di fare del nostro meglio per rendere questa Città degna del cospicuo investimento sul complesso cavouriano e al quale chiediamo collaborazione ed aiuto per sviluppare il progetto che abbiamo condiviso per la ristrutturazione e la rivalutazione della Cascina Nuova. Ringrazio naturalmente l’Associazione Amici della Fondazione, nella persona del suo presidente Marco Fasano e di tutti i suoi volontari, vera linfa viva e vitale per questo complesso, senza i quali sarebbe difficile ma tenerlo vivo. Ringrazio la nostra impareggiabile Banda musicale, impareggiabilmente diretta da Annamaria e senza la quale tutto sembrerebbe più freddo e meno coinvolgente. Un pensiero particolare al primo San Lorenzo senza il Gino che, sono certo, da lassù non si tiene e qualche soffiata al suo trombone l’avrà data anche stamattina per dare una mano alla filarmonica cittadina. Ringrazio i negozianti che, sempre volentieri, preparano il pane e il rinfresco anche tornando apposta dalle ferie: il panettiere di Tetti Giro e alcune pasticcerie cittadine. Ringrazio tutte le associazioni presenti per ciò che hanno fatto e per quanto vorranno donare alla nostra comunità. Un ringraziamento particolare ai loro portabandiera, sempre presenti nelle manifestazioni pubbliche: è un impegno non da poco essere sempre presenti. Ringrazio anche tutti gli altri che hanno collaborato per questa giornata e che ho dimenticato di elencare. E, infine, ringrazio tutti voi presenti, per la pazienza di avermi ascoltato e con l’augurio di incontrarci di nuovo il prossimo anno con la stessa gioia di oggi. Chiudo con un pensiero raccolto nel mondo dei social network e che mi fa piacere condividere con voi:
“Ogni giorno al tuo risveglio pensa:
oggi sono fortunato perché mi sono svegliato … sono vivo …
ho il dono prezioso della vita…
Non lo sprecherò!”.
Grazie e buona festa a tutti!».
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