Santena – 21 settembre 2013 – Maurizio Molinari, uno dei responsabili di zona del Partito socialista italiano ci ha inviato un contributo. Inizia dai recenti comunicati della Lega Nord per arrivare alle sfide che attendono la città, a partire dal nuovo piano regolatore.
Maurizio Molinari, comincia così: «Per indicare che un commento era fin troppo facile da stilare, un tempo si diceva che era come “Sparare sulla Croce Rossa”, cosa che, notoriamente, non si deve fare. Ecco, commentare i comunicati stampa della Lega Nord di Santena stilati dal segretario signor Cianchetti o dalla consigliera signora Borgarello è sempre un po’ come “Sparare sulla Croce Rossa”. Uno sparare, politicamente parlando, dal quale solitamente mi astengo, ma oggi voglio fare eccezione sperando in altri soggetti e momenti per confronti di più alto spessore. A onor del vero, il problema non sono tanto le dichiarazioni della signora Borgarello o del signor Cianchetti, il problema è la Lega, in quanto tale. Questo partito, anzi, questa Lega, nata dalle intuizioni e dal fiuto politico di Umberto Bossi è riuscita con scenografie vedi le feste di Pontida o con pseudo-riti pagano/celtici, tipo ampolla del Po, a coagulare , essenzialmente nel Nord Italia, il ceto piccolo borghese, artigiano, commerciale, impiegatizio e operai specializzati che un tempo, non molto lontano, era la classe media benestante o che si reputava tale. Un ceto sociale che, più di altri, ha sofferto l’evento della globalizzazione, dei cambiamenti in campo economico e sociale che negli ultimi trent’anni anni si sono susseguiti e che non si sentivano, spesso con ragione, tutelati sufficientemente dalle altre forze politiche».
Molinari continua: «L’opera della Lega che voleva ergersi a paladina di questi legittimi interessi e bisogni, non ha poi saputo agire in loro favore con azioni concrete, pur avendo acquisito forti posizioni sia al governo centrale sia nei poteri periferici, tali che potessero far superare a questo ceto sociale le criticità che stava subendo, ma – al contrario – ne ha enfatizzato i mal di pancia. Ha cavalcato il loro scontento e indirizzato il loro risentimento contro la “Roma ladrona” che prendeva al Nord per dare al Sud parassitario, i mangia pane a tradimento del dipendente pubblico con la sua burocrazia. Da ultimi la Lega sembra avere spostato il tiro dai meridionali contro gli immigrati. La soluzione a questi “problemi?”. Il federalismo, quando non la secessione, la libertà della Padania il “Noi” che saremmo il meglio, se non ci fossero gli “Altri” che sono il danno. Come è finita? Come si sa il potere logora chi non lo ha, ma anche chi lo ha. E così Roma è sempre ladrona, ma i Leghisti a Roma ci sono stati bene e volentieri, hanno fatto il decentramento a Monza dei ministeri, ma sono stanze vuote. Per il resto le cronache sono state abbondanti e niente affatto edificanti per la Lega: dalla vicenda Credit Nord, fino alla paghetta del figlio del capo con i soldi del partito».
Maurizio Molinari continua così: «Venendo a Santena l’azione politica leghista non è diversa da quanto avviene a livello nazionale. Un’azione certamente fatta con spirito di servizio e disinteressata, ma il vizio di fondo che la anima è lo stesso. Come non ricordare il tono di crociata contro i nomadi dei Ponticelli, senza che vi sia stata una indicazione di soluzione positiva del problema, se non la cacciata con ignominia. E poi abbiamo avuto la breve esperienza delle ronde per la sicurezza. La signora Borgarello, il signor Cianchetti ci hanno informato del loro servizio di vigilanza, ne siamo stati tutti sollevati apprendendolo. Lo saremo di più quando saremo informati che il loro servizio è cessato: il compito dei cittadini non è di sostituirsi alle forze dell’ordine. Servirebbe non girare la testa dall’altra parte quando abbiamo la percezione che qualcosa di non giusto sta avvenendo, cosa che troppo spesso accade, fin dallo sgridare un adolescente quando sull’autobus mette da sguaiato le scarpe sui sedili».
«Venendo ai comunicati stampa della Lega sui presunti “affari di famiglia” e alla “mensa scolastica” siamo in presenza non più di propaganda un tanto al chilogrammo, ma al quintale. Vi sono state disattenzioni, ritardi o inopportunità? Se anche fosse questo non è il modo, almeno per i socialisti santenesi di denunciarlo… Non si può denunciare delle incompatibilità, delle inopportunità – anzi delle sospette inopportunità parentali – riservandosi dopo di controllare se le proprie accuse hanno un fondamento. Questo si fa prima. Non è “carino” – siamo in presenza di una donna assessore, diamine un po’ di cavalleria – denunciare ritardi nella mensa scolastica, fomentando allarmi igienici e poi scusare, al contempo, l’assessore perché in fondo ha appena assunto la delega relativa».
Molinari prosegue ancora: «Non spetta a noi difendere l’amministrazione Baldi. Sa farlo da sola, dopo un difficile rodaggio, lei stessa senza il nostro aiuto. Inoltre, come è risaputo, per noi Socialisti il risultato delle recenti elezioni non dovevano portare Santena ad “Essere” ma a “Cambiare”. Questa amministrazione se ha, tra gli altri un merito, è che vi sono tanti giovani che, con genuino entusiasmo, si sono avvicinati al pubblico impegno. Il limite sta nella loro stessa inesperienza che li porta spesso alla tentazione di chiudersi, temendo gli apporti che a loro possono dare chi è più navigato nelle cose comunali. Speriamo che non si scoraggino».
«Il compito delle minoranze in consiglio comunale – prosegue Maurizio Molinari – non è solo fare le pulci su ciò che viene fatto, ma nel confrontare il loro modello – il progetto di città – con il modello, il progetto di città della maggioranza, cercando, con azioni concrete, di dimostrare e di imporre il proprio modello. Ora la crisi impera e le risorse scarseggiano. Speriamo che i vincoli del patto di stabilità vengano rimossi. Questo allora consentirà il momento del confronto politico vero per Santena. Saranno liberate le risorse per fare una buona politica: se buona politica sapranno suggerire maggioranza e opposizioni. Fino ad allora si può solo fare il meno peggio, chi ha idee le esterni. Tutto può essere utile per combattere le attuali difficoltà».
Maurizio Molinari chiude in questo modo: «Il banco di prova vero però per la maggioranza e per le opposizioni sarà il piano regolatore; in esso si traccerà la Santena da qui ai prossimi vent’anni. Oggi un ciclo è finito; e un altro bisogna aprirlo. La sfida futura sarà rivedere la viabilità cittadina; il destino delle aree dismesse – tipo Laria, cave Mosso e l’area ex Ages –, il come attrarre investimenti e occupazione, per quanto di competenza comunale. Tutto questo per far sì che le future generazioni vedano in Santena un luogo dove vivere. Ecco queste sono le vere sfide future: noi Socialisti l’accettiamo e cercheremo di fare la nostra parte, per quello che ci è possibile. Per ora non possiamo che felicitarci e – per una volta anche noi – pregare perché i cinque progetti di riqualificazione energetica che l’amministrazione ha presentato, abbiamo il via libera presto, non è un grande investimento, ma in tempi di magra anche questi vanno bene».
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