Santena – 26 settembre 2013 – «Come amministrazione siamo abituati a raccogliere stimoli da qualsiasi parte provengano – afferma il sindaco Ugo Baldi –. Consideriamo utile a spronarci anche articoli come quello di ieri del quotidiano torinese, anche se mettere a confronto la nostra città con la reggia di Venaria mi sembra davvero un tantino azzardato. Il pezzo è comunque utile per spronarci a fare sempre meglio e per cercare soluzioni per migliorare la nostra città e la qualità della vita. Certo il momento non è facile neanche per le casse comunali. Siamo poi chiamati a muoverci nell’ambito di situazioni strutturali cittadine che più di tanto non possiamo certo cambiare».
«Come ho detto di recente, durante l’indirizzo di saluto ai cittadini, in occasione della festa patronale di San Lorenzo – prosegue il sindaco Ugo Baldi – per cambiare in meglio la nostra città basterebbe che aumentasse anche solo il senso civico dei cittadini. Una città più pulita sarebbe già tutta un’altra Santena. E poi ci sono problemi su cui come amministratori non possiamo davvero incidere molto. Faccio un esempio: in città manca un albergo? Ne prendiamo atto, ma mica possiamo costruirlo noi. Vorrei però poter vedere il bicchiere mezzo pieno. E’ vero, la città ha dei problemi, ma qualcosa – piano piano – si sta muovendo. Aggiungo che i cantieri aperti nel complesso cavouriano andranno avanti almeno sino al 2015: dunque abbiamo ancora margini di tempo per fare tutto quanto è nelle nostre possibilità».
«Ovviamente mi corre l’obbligo di ricordare – aggiunge il sindaco Ugo Baldi – che la mia amministrazione ha ereditato una situazione cittadina tutt’altro che felice. Compatibilmente con le poche risorse di cui disponiamo – dal dopoguerra a oggi mai le casse comunali sono state con così poche risorse – la mia amministrazione sta davvero facendo tutto il possibile. Oltre alle poche risorse abbiamo anche le mani legate dai vincoli del patto di stabilità. Come amministrazione stiamo ragionando sulla Santena del futuro, anche in vista del nuovo Piano regolatore cittadino. Per ridare un nuovo volto alla città abbiamo pensato di modificare quanto avviene nella piazza centrale, piazza Martiri della Libertà. Stiamo lavorando affinché diventi un qualcosa di diverso da un parcheggio a tempo per le auto. Siamo coscienti che occorrerà preparare i cittadini ai cambiamenti, altrimenti corriamo il rischio di vedere arrivare molte proteste. Siamo intenzionati a proporre alcune prime modifiche durante i giorni di festa. Cominceremo sin dai prossimi mesi, non appena avremo sistemato il piazzale lungo via De Gasperi. La piazza centrale diventerà zona blu e i cittadini potranno parcheggiare gratuitamente per mezz’ora. Un tempo sufficiente per fare acquisti. In questo modo assicureremo un buon ricambio anche se i parcheggi necessariamente non potranno essere molti».
«A costo di esser ripetitivo vorrei far presente che come amministrazione abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto per cambiare in meglio questa città – aggiunge Ugo Baldi –. Mi sembra di poter dire che in città sono cambiati anche i rapporti tra alcuni soggetti. Oggi spesso amministrazione, commercianti, categorie produttive e associazioni lavorano insieme, fianco a fianco. Una cosa, questa, che in città negli ultimi anni non era affatto scontata. Percorrendo un cammino comune, si cresce insieme. Occorre anche avere il senso della realtà: oggettivamente viviamo un momento davvero difficile. Le poche risorse disponibili per le casse comunali devono servire per quelle che sono individuate come priorità. Il comune poi, in alcuni ambiti, può fornire delle indicazioni, ma non può andare oltre. Faccio un esempio: mi piacerebbe molto che il Piano colore venisse applicato in modo da avere una città anche bella da vedere, ma l’applicazione è nelle mani dei cittadini. E il momento di crisi ha fatto sì che anche i lavori agli edifici procedano molto a rilento. Sempre a livello urbanistico cittadino ci sono situazioni che più di tanto non si potranno migliorare. Sul territorio cittadino ci sono molte aree artigianali o industriali dismesse. Le norme urbanistiche facilitano il recupero di questi siti: nella realtà però nessuno sinora ha mai mostrato attenzione per le tante aree dismesse presenti sul territorio santenese».
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