Santena – 14 ottobre 2013 – “La città si*cura”: questo il titolo del progetto che verrà presentato il 22 ottobre, alle ore 21, nel salone Visconti Venosta. Si tratta di un manuale realizzato dalla Consulta delle elette del Piemonte e dal Consiglio regionale del Piemonte che ha come sottotitolo “L’approccio di genere alla sicurezza urbana: manuale di interventi sulla città per la sicurezza delle donne e delle persone più vulnerabili”. Un testo con riflessioni, interventi e progetti urbani per la sicurezza delle donne e delle persone più vulnerabili. L’incontro è organizzato in modo congiunto dalla città di Santena e dal comune di Cambiano.
Nella prefazione al manuale, finito di stampare nel novembre 2012, la presidente della Consulta delle Elette del Piemonte, Giuliana Manica e il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Valerio Cattaneo, scrivono: “Nel settembre 2012, anche l’Italia ha firmato il trattato internazionale sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, meglio conosciuto come “Convenzione di Istanbul”, che si pone gli obiettivi primari di proteggere le donne da ogni forma di violenza, contribuire ad eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la concreta parità tra i sessi, ivi compreso rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne. Il Manifesto di Saragozza sulla sicurezza urbana e la democrazia, del 2006, invitava i Paesi membri dell’UE a riconoscere il diritto delle donne a una piena partecipazione alla vita professionale e sociale e a promuovere azioni positive nell’ambito delle politiche globali di lotta all’insicurezza. La Commissione Europea ha adottato importanti decisioni di principio in tal senso, in particolare in occasione della preparazione del piano d’azione 2010-2015 sull’uguaglianza di genere, nel quale si riconosce che la violenza di genere è uno dei problemi principali da risolvere per raggiungere una vera parità tra i sessi.
La Regione Piemonte, l’8 luglio 2008 ha approvato il Piano regionale contro la violenza alle donne, con l’obiettivo di potenziare e coordinare le iniziative per la prevenzione e il contrasto del fenomeno e il miglioramento dell’assistenza alle vittime di violenze e maltrattamenti. Attraverso il Forum regionale e i Forum provinciali contro la violenza alle donne si sono raccolti i contributi degli Enti Locali piemontesi, dei rappresentanti dei servizi sanitari e sociali, delle forze dell’ordine e dell’associazionismo e sono stati promossi numerosi progetti.
Nel 2008 e nel 2009, due Leggi regionali hanno sancito l’impegno non solo formale della Regione Piemonte contro la violenza alle donne: la L.R. 11/2008 ha istituito il patrocinio legale per le donne vittime di violenza e maltrattamenti; la L.R. 16/2009 ha approvato l’“Istituzione dei centri Antiviolenza con case rifugio” che prevede, per ogni provincia, almeno un Centro di accoglienza, sostegno e offerta di residenza per le donne vittime di violenza e per i loro figli. Entrambi i provvedimenti sono stati finanziati dalla Giunta regionale, che, nel 2009, ha istituito la Rete regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime , con l’obiettivo di definire una modalità assistenziale alle vittime di violenza domestica e sessuale, adeguata e omogenea in tutta la Regione.
Nel 2011, la Giunta regionale ha approvato i criteri per l’avvio in ogni provincia di almeno un Centro antiviolenza con case rifugio a favore delle donne, sole e con figli, vittime di violenza e maltrattamenti. L’intervento di membri del Forum regionale contro la violenza alle donne nella I^ Conferenza Regionale sulla Sicurezza Integrata del 2008, ha ottenuto che gli interventi per la sicurezza di genere fossero previsti nei Progetti e Patti locali per la sicurezza integrata, finanziati dalla L. R. 23/2007, che ha dato origine a due bandi, nel 2009 e nel 2011, di cui oggi si vedono i primi risultati.
A settembre 2008, è uscito il manuale di buone pratiche di sicurezza urbana in ottica di genere “La Città si*cura” , promosso dall’Assessorato regionale alle Pari Opportunità, giusto in tempo per dare spunti utili nella stesura dei progetti per la sicurezza integrata che molti comuni si apprestavano a fare.
Nella convinzione che le questioni legate alla partecipazione femminile e alla presa in carico delle ineguaglianze tra i sessi, anche nello sviluppo urbano, costituiscono la condizione essenziale per la realizzazione di “città inclusive” e per il riconoscimento del pieno diritto di cittadinanza per le donne, la Consulta regionale delle Elette promuove una nuova edizione del Manuale “La città si*cura” per verificare se i progetti di sicurezza integrata realizzati nelle città abbiano tenuto conto della raccomandazione alla sicurezza di genere o se comunque abbiano ricadute evidenti sulla sicurezza delle donne e delle persone più esposte alla violenza e alle aggressioni .
Il nuovo Manuale ha l’obiettivo di rilanciare l’attenzione degli amministratori e di coloro che operano sulle città sul tema della sicurezza urbana delle donne, attraverso una rassegna commentata di buone pratiche, che altri loro colleghi hanno realizzato nella nostra Regione e che sono quindi realisticamente applicabili, in alcuni casi senza spesa.
La parte descrittiva iniziale su come si sia formata e sviluppata, in tutto il mondo, l’attenzione alla sicurezza urbana in ottica di genere, vuole stimolare e rafforzare, nei decisori pubblici e soprattutto nelle elette, la consapevolezza
che il tema della lotta alla violenza contro le donne deve essere declinato nella molteplicità dei suoi aspetti, tra cui la prevenzione contro la violenza urbana e il conseguente rafforzamento dell’autonomia e del senso di sicurezza delle donne e delle persone più vulnerabili, nel loro rapporto con la città”.
La Presidente della Consulta delle Elette del Piemonte Giuliana Manica
Il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Valerio Cattaneo
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Scarica il manuale: La_citta_sicura
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