Santena – 29 ottobre 2013 – Domenica 27 ottobre la locale sezione dell’Associazione nazionale carabinieri, sita in vicolo San Lorenzo, è stata intitolata al vice brigadiere Giuseppe Musso, medaglia d’argento al valor militare, carabiniere, partigiano santenese, barbaramente ucciso, nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 1944, dai fascisti a San Raffaele Cimena. Domenica 27 ottobre 2013 il ritrovo era alle ore 9, in piazza della Costituzione Italiana. Alle ore 9.30, autorità civili, militari, amministratori, associazioni e cittadini, hanno reso gli onori alla medaglia d’argento al valore militare vice brigadiere Giuseppe Musso, presso il cippo di via Cavour. Subito dopo è intervenuto Gianni Gaude, a nome dell’associazione Le Radici, la memoria”. Di seguito il suo intervento.
«Buongiorno a tutti – ha esordito Gianni Gaude –. Per la nostra associazione “Le radici, la memoria” la cerimonia di oggi, organizzata dall’Anc – Associazione nazionale dell’Arma dei Carabinieri, chiude in primo ciclo di ricostruzione della storia locale. E’ la storia che l’Italia ha vissuto tra il 1939 e il 1945, quando circa 300 giovani santenesi furono coinvolti, loro malgrado, sui vari fronti di guerra. Dopo l’8 settembre del 1943 molti di loro furono deportati nei campi di concentramenti tedeschi, alcuni dispersi in Russia, molti vissero nascosti nei cascinali, clandestini a casa loro. Molti aderirono alle formazioni partigiane dando un contributo importante nei lungi venti mesi di guerra di liberazione, a fianco degli alleati Anglo-Americani per la liberazione dell’Italia e dell’Europa dal nazifascismo».
Gianni Gaude ha aggiunto: «Uno di questi giovani era un carabiniere, Musso Giuseppe, dai santenesi conosciuto come “Lasò”. Musso Giuseppe è nato a pochi passi da qui, in via Principe Amedeo, la via che costeggia il Banna, in quella casa gialla che vediamo lì a 50 metri, da papà Antonio e mamma Catterina. Giuseppe aveva scelto l’Arma dei Carabinieri per vocazione, per comprenderlo bene basta leggere i suoi diari, e si comprende il significato della sua scelta. Era anche era affascinato dai racconti di zio Donato, già maresciallo dell’Arma. Musso Giuseppe ha prestato servizio a Vico Canavese, sul fronte Russo e a Castelletto Ticino, dopo l’8 settembre come partigiano nelle formazioni di Giustizia e Libertà, prese il nome di “Tom”. Esattamente 69 anni fa, come se fosse questa mattina alle ore 7,30, Giuseppe passò in bicicletta qui con il suo amico e compagno di brigata in G.L. “Bruno”, anche lui carabiniere, per l’ultima volta. Come ci ha testimoniato e raccontato la sorella Margherita. Giuseppe donò la sua giovane vita contro la dittatura, per la libertà e la democrazia, per la Costituzione Repubblicana, per garantire a tutti noi, oggi, di vivere in pace. Raccogliere le testimonianze, scriverle, per non dimenticarle, per conoscere le nostre radici, mantenere viva la memoria, raccontarla, comprenderla e trasmetterla alle nuove generazioni. Raccontare e capire la follia della guerra, trasmettere i valori fondanti dell’Italia Repubblicana, anche alle nuove generazioni, perché sono loro la società del futuro. Ricordare lo straordinario avvenimento verificatosi dopo l’8 settembre, unico in tutta Europa, conosciuto come Resistenza e guerra di Liberazione dal nazi-fascismo».
«In memoria di quei giovani, di Giuseppe Musso, “Tom”, carabiniere e partigiano, martire della Libertà – ha detto Gianni Gaude – la nostra città dopo avere intitolato il ponte sul Banna, il 25 aprile 2013, ed eretto il cippo in ricordo del suo sacrificio, oggi partecipa alla manifestazione organizzata dalla Associazione nazionale carabinieri in congedo, con la cerimonia di intitolazione della sede locale a Giuseppe. Ringraziamo l’Anc di Santena, l’Arma e tutte le delegazioni presenti, il signor sindaco, l’amministrazione, le autorità civili e militari, l’Anpi, tutte le associazioni combattenti, don Nino che ci ha sempre accompagnati in questi anni nella ricostruzione di questi fatti di guerra, la banda canonico Serra, le associazioni civili e tutti i cittadini. Ma un grazie particolare, lasciatemelo dire, va a Margherita Musso. E’ questa splendida signora seduta qui dietro di me, che è la sorella di Giuseppe. Ed è grazie a lei se siamo riusciti a ricostruire tutta la documentazione. Perché è stata la sua forza, il suo stato d’animo, che ci ha sempre spinto anche nei momenti che – purtroppo – le istituzioni non si impegnavano, anzi, si mettevano contro. Per anni non ci hanno dato retta, non ci hanno permesso di ricostruire le situazioni che erano avvenute durante la guerra. Per fortuna Margherita Musso non ha mai rinunciato a questa sua battaglia. Grazie a lei, alla sua tenacia e alle sue testimonianze siamo riusciti a recuperare e a mantenere viva la testimonianza di suo fratello Giuseppe. Grazie a tutti e buona cerimonia».
La cerimonia è proseguita con il corteo che ha sfilato sino alla lapide dei caduti di tutte le guerre, sita davanti a palazzo municipale, dove sono stati resi gli onori. Poi le persone, sempre in sfilata, di sono recate nella sede sociale dell’associazione nazionale carabinieri per la prosecuzione della cerimonia, con lo scoprimento della targa, il discorso delle autorità, la lettura della motivazione per l’attribuzione della Medaglia al Valore militare a Musso, il conferimento della tessera Sociale ANC e del foulard benemerite alla signora Margherita Musso, sorella del decorato
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L’audio integrale:
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