Santena – 19 gennaio 2014 – La 57esima edizione della giornata del Ringraziamento, organizzata dalla locale sezione della Coldiretti, ha aperto le manifestazioni organizzate dalle associazioni cittadine nell’anno 2014. Il sindaco Ugo Baldi ha chiesto ai coltivatori di «tornare a essere le prime sentinelle del territorio» e ha ricordato: «l’amministrazione si appresta ad avviare una variante al piano regolatore. Punteremo a recuperare l’esistente e, per eventuali nuove espansioni, utilizzeremo le zone intercluse nel tessuto urbano. Un altro punto fermo sarà la salvaguardia delle aree agricole».
Autorità, cittadini, coltivatori e associazioni si sono ritrovati oggi alle ore 10 al piano terra di palazzo Visconti Venosta. Gianfelice Romano, presidente della locale sezione della Coldiretti, dopo avere ringraziato le associazioni presenti ha spiegato: «Oggi con noi ci sono anche la Bela sparsera e il Ciatarin, i nostri due personaggi storici locali: rappresentano la tradizione e il prodotto tipico di cui andiamo orgogliosi, l’asparago di Santena e delle terre del Pianalto, inserito nel Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Grazie alla presenza nel Paniere siamo in grado di valorizzare gli asparagi santenesi e migliorare tutta l’immagine della nostra città e dell’intero tessuto produttivo agricolo, artigianale, commerciale e industriale».
Gianfelice Romano ha aggiunto: «Negli anni indietro il settore primario cittadino ha visto inserirsi un buon numero di giovani leve. Da qualche anno questo non è più successo. Negli ultimi anni la crisi ha colpito duro anche il nostro settore: speriamo che, in futuro, altri giovani arrivino a rivitalizzare il settore agricolo cittadino. L’agricoltura santenese ha come produzione principale quella orticola: asparagi, pomodori e insalate».
Il sindaco Ugo Baldi, nel suo indirizzo di saluto, ha detto: «Sin dalla nostra elezione il nostro sforzo è stato tutto teso a ricostruire una comunità: un impegno tutt’altro che finito. Sin dal 2012 abbiamo avviato un percorso per ricreare una comunità. La giornata del ringraziamento della Coldiretti ogni anno apre gli appuntamenti delle diverse associazioni: è l’occasione per chiederci che cosa ci si aspetta dal nuovo anno. Molti ci dicono che ci sarà una ripresa e che la crisi sta passando, ma poi spesso arrivano notizie contraddittorie. Per altri la ripresa non arriverà sino al 2016. Tutti però sembrano concordare: il 2014 non sarà un grande anno di ripresa. Sarà di nuovo un anno in cui bisognerà tenere la posizione. E anche sul fronte dell’amministrazione pubblica le incognite non mancano. Oggi siamo al 19 gennaio e le incertezze rispetto alle tassazioni sono grandi. Sappiamo che tutto cambierà: ad esempio non avremo più la Tares ma arriverà la Tari, avremo una nuova tassa unica comunale, la Iuc, ma non si sa bene come sarà. E, infatti, sino a oggi, in Comune non sono arrivate indicazioni precise dallo Stato. Il quadro normativo appare confuso e i Comuni ancora non sanno se il gettito che arriverà con la nuova tassazione locale sarà sufficiente a garantire la sopravvivenza dei servizi minimi comunali».
Il sindaco ha continuato: «Nei giorni scorsi abbiamo fatto slittare la scadenza per il versamento della Mini Imu. E’ stata una cosa veramente indecorosa: lo Stato non può, a posteriori, mettere una tassa del genere. Abbiamo cercato di non farla pagare ai santenesi: i funzionari statali interpellati ci hanno detto che va comunque pagata, altrimenti ne risponde direttamente il sindaco. Abbiamo spostato la Mini Imu, sperando che il quadro si chiarisca. Per la nostra città si tratta di 25-30mila euro: una somma di piccola entità. Come amministrazione eravamo intenzionati a trovare diversamente queste risorse: non abbiamo potuto fare diversamente. A livello amministrativo stiamo vivendo un momento veramente confuso. Come comune facciamo tutto il possibile per cercare di venire incontro ai cittadini».
Il primo cittadino si è quindi rivolto così agli agricoltori: «Gli agricoltori devono tornare a essere le prime sentinelle del territorio. Vivete sul territorio: lo conoscete e sapete com’è. Non c’è nessuno che conosca meglio il territorio degli agricoltori. Gli agricoltori devono aiutare la cittadinanza tutta a controllare il nostro piccolo territorio comunale che si estende su appena sedici chilometri quadrati. Snaturare il nostro territorio significherebbe perdere la nostra identità. Nell’anno 2014 è nostra intenzione, se le finanze ce lo consentiranno, avviare la variante al Piano regolatore cittadino. Naturalmente non arriveranno nuovi spazi edificatori: punteremo a recuperare l’esistente e, per nuove espansioni, utilizzeremo le zone intercluse nel tessuto urbano. Un altro punto fermo sarà la salvaguardia delle aree agricole. A fronte di un nostro impegno come amministrazione in questa direzione chiedo ai coltivatori di non guardare solo agli interessi del proprio uscio – il settore primario – ma l’intero contesto generale cittadino. Chiediamo ai coltivatori di guardare alla salvaguardia del territorio perché è patrimonio di tutti i santenesi e non solo dei coltivatori. Chiedo ai coltivatori di tornare a essere punta di diamante di questa città per preservare il territorio. Lo so che molti di voi già fanno questo: lo dovete fare ancora di più e tutti insieme, altrimenti il rischio è vedere sparire il patrimonio costituito dalla terra agricola fertile presente a Santena».
Dal sindaco è arrivata anche una seconda richiesta ai coltivatori: «In questi due anni il mondo agricolo e l’amministrazione non sono riusciti a concretizzare un progetto di vendita diretta dei prodotti agricoli locali. Io ritengo importante arrivare a far nascere un mercato locale che veda gli imprenditori agricoli vendere direttamente le loro produzioni agricole locali, stagionali e a chilometri zero. Non è pensabile che non si riesca a far partire un mercatino di prodotti locali, freschi, a prezzi remunerativi per i coltivatori ed equi per i consumatori».
«L’amminsitrazione comunale non demorde e continua a credere che sarà possibile arrivare a concretizzare questo progetto – ha detto Ugo Baldi –. Per intanto non siamo stati fermi: nell’ambito del nuovo appalto del servizio di refezione scolastica per preparare i pasti per gli studenti santenesi saranno utilizzati anche prodotti agricoli locali. Si tratta di una cosa innovativa, cui guardano con interesse anche altri comuni del Piemonte che stanno preparando i bandi per i servizi di refezione scolastica. Chiedo ai coltivatori di fare il possibile per dare il loro contributo in questa direzione. Capisco che sia più facile vendere tutta la produzione aziendale portandola al Caat, ma ritengo sia anche importante riuscire a valorizzare le produzioni agricole locali attraverso un mercato in vendita diretta. L’amministrazione sta chiedendo a tutte le categorie produttive di lavorare in sinergia per migliorare l’intera comunità cittadina. Tutti, nessuno escluso, possono fornire il proprio contributo in questa direzione. Chiediamo a tutti di inserirsi nello spirito di servizio che anima la nostra amministrazione. E il mondo agricolo potrà giocare un ruolo davvero importante per la valorizzazione delle produzioni agricole locali di eccellenza. Il mondo agricolo va considerato come sale della nostra comunità».
Il microfono della sala al piano terra di palazzo Visconti Venosta è passato a Roberto Ghio, vicesindaco: «La nostra amministrazione in questi primi due anni, così come nei tre anni a venire di questa tornata consiliare ha puntato sulla salvaguardia del territorio. Stiamo cercando di tutelare, promuovere e salvaguardare il più possibile il territorio santenese. Proprio il nostro territorio, con le sue produzioni tipiche, insieme al complesso cavouriano, sono le principali risorse di cui disponiamo. Per promuovere l’asparago e con esso tutte le altre produzioni orticole, nei mesi scorsi abbiamo aderito al progetto di una strada nazionale dell’asparago che vede insieme comuni con una significativa produzione di asparago di tutto il nord Italia. La promozione dell’asparago potrà fare da traino anche alle altre produzioni orticole cittadine. Le produzioni agricole della nostra città sono davvero una componente essenziale del cosiddetto “orto di Torino”».
Il vicesindaco ha poi ricordato «Il lavoro che l’amministrazione sta portando avanti con gli Amici dell’Associazione Cavour nell’ambito dell’educazione alimentare con gli studenti dell’Istituto comprensivo, con l’orto didattico. Nell’anno appena trascorso nel parco Cavour e in tutta l’area golenale sono state piantate 900 piantine. Si tratta di numeri significativi che, in passato, Santena non ha mai conosciuto».
La parola è passata a Giuseppe Barge, segretario della zona di Chieri e di Carmagnola della Coldiretti di Torino: «Porto il saluto del direttore della federazione Michele Mellano e di Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti di Torino, del Piemonte e, da metà novembre scorso, presidente nazionale. Coldiretti da anni ha avviato un progetto in difesa delle produzioni agricole made in Italy. Con la mondializzazione dei mercati i consumatori hanno il diritto di poter conoscere la provenienza dei prodotti che vengono portati sulle tavole. Molte produzioni non hanno una completa tracciabilità rispetto al Paese di origine. Coldiretti in tutte le sedi, in Italia come a Bruxelles, lavora per arrivare ad avere una normativa che consenta di potere finalmente avere etichette trasparenti per tutte le produzioni agricole».
Il presidente Gianfelice Romano ha quindi premiato tre coltivatori che hanno raggiunto il traguardo della pensione: Caterina Domenino, Domenico Vassallo e Francesco Raimondo. Dopo la messa, celebrata dal parroco don Nino Olivero, si è svolta la processione, aperta dalla banda musicale cittadina, con la statua di sant’Antonio. Il viceparroco don Mauro Grosso ha benedetto i coltivatori e i trattori schierati in piazza Martiri della Libertà.
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