Santena – 23 febbraio 2014 – Dal 12 al 21 febbraio il bar Plaza, sito al fondo di piazza Martiri della Libertà, ha chiuso i battenti a seguito di un provvedimento del Questore di Torino che ha disposto l’abbassamento delle serrande ai sensi dell’articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza che prevede la sospensione della licenza per gli esercizi che siano abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose.
Andrea Chiricosta, titolare del bar che gestisce con la mamma Nina, domenica mattina, secondo giorno di apertura dopo i dieci di chiusura, interpellato sulla vicenda, commenta così: «Davvero non so che dire rispetto a quanto mi è successo. Il provvedimento di chiusura mi è caduto addosso, come un fulmine a cielo sereno. Sono sei anni che gestisco questo bar e non è mai successo nulla di grave, nessun episodio violento o risse. A seguito del provvedimento mi sono fatto tante domande. Sono anche arrivato a pensare che, magari, con la mia attività posso dare fastidio a qualcuno».
«Come motivazione della chiusura il Questore afferma che il locale è frequentato sovente da persone senza lavoro che sostano per troppo tempo dentro o nei pressi del locale creando confusione, sospetti e addirittura possibili confabulazioni. Io non posso essere a conoscenza della fedina penale di tutti i miei clienti – prosegue Andrea Chiricosta –. Non credo neanche che ci sia una legge che mi imponga di non servire o, peggio, di cacciare dal locale, persone senza lavoro quando sostano a lungo e in gruppo nel mio locale o nelle immediate vicinanze. Il mio bar è un locale pubblico e sono obbligato a servire i clienti. Ora i dieci giorni di chiusura sono passati: in futuro mi auguro di non essere più oggetto di nuovi provvedimenti. Chiudere per dieci giorni mi ha portato un danno rilevante. Oltre ai mancati introiti vorrei anche far presente il danno di immagine: Santena è un paesino di Provincia, le voci corrono incontrollate. Passando di bocca in bocca le voci si modificano tanto da diventare incontrollate. Vorrei poter dire a tutti che io ritengo di non avere fatto nulla di male. Io spero e mi auguro che questa vicenda finisca qui». Nei giorni di chiusura Andrea e Nina hanno messo su un tazebao giallo, affisso dietro le serrande, le loro riflessioni in merito alla chiusura.
«Su questa vicenda c’è ben poco da dire – spiega il capitano Antonello Formichella, comandante la Compagnia dei Carabinieri di Chieri – l’articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza prevede che il Questore possa sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. A Santena tale presenza è stata verificata per più giorni. Il Questore ha riscontrato che questi elementi c’erano e ha disposto la sospensione della licenza per 10 giorni. E’ tutto qui».
Il sindaco Ugo Baldi, interpellato, commenta:«Non si può che plaudire a questa iniziativa del Questore. Intanto fa capire come il territorio venga costantemente monitorato e soggetto a controlli dalle forze dell’ordine. Il Testo unico di pubblica sicurezza non lascia molti margini di interpretazione: la sospensione della licenza scatta qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose. Capisco che a pagarne le conseguenza siano stati i gestori che, evidentemente hanno una responsabilità solo indiretta di quanto accaduto. Questa vicenda è comunque significativa e mi auguro serva da esempio anche per gli altri locali: è importante che i gestori in qualche modo governino le presenze dei soggetti che frequentano i loro locali».
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