Santena – 14 maggio 2014 – Nell’ultimo consiglio comunale erano assenti tutti i consiglieri di minoranza. Non per caso, ma per scelta. Tutti i consiglieri di opposizione dei tre gruppi presenti nel parlamentino cittadino hanno scelto questo comportamento per stigmatizzare il comportamento della maggioranza che governa la città che non rispetterebbe le regole che prevedono la convocazione di una riunione dei capigruppo prima della convocazione del consiglio comunale.
«Ci sono delle regole che la maggioranza deve ricordarsi di seguire – spiega Domenico Trimboli, capogruppo di Santena futura –. Prima di convocare il consiglio comunale occorre riunire la conferenza dei capigruppo. E’ quasi un anno e mezzo che questa conferenza non veniva più convocata. Con una telefonata veniamo avvisati della data di convocazione del consiglio comunale, senza poter avere informazioni sui testi delle delibere che saranno messe all’ordine del giorno della seduta».
Domenico Trimboli aggiunge: «A fronte di tali comportamenti, sistematicamente messi in atto dalla maggioranza, abbiano approfittato di una seduta in cui alcuni di noi, consiglieri di minoranza non potevamo garantire la presenza e abbiamo deciso di disertare il consiglio. Speriamo che la maggioranza capisca la lezione. Vorrei anche invitare la maggioranza a non prendere sottogamba questo problema. Se in futuro le regole non verranno rispettate andremo dal Prefetto per segnalare il non giusto procedimento rispetto agli atti che poi vengono approvati dal consiglio. Potremo anche valutare di chiedere l’annullamento degli atti approvati. Una responsabilità che – evidentemente – è tutta a carico della maggioranza. Io mi auguro comunque che il segnale che abbiamo inteso mandare sia stato recepito dalla maggioranza».
Alessandro Caparelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle, spiega: «Io ero assente giustificato: avevo già comunicato che non potevo essere presente in consiglio. Siccome mancava anche qualche altro consigliere di minoranza, poche ore prima della seduta consiliare abbiamo deciso che tutti i consiglieri di opposizione avrebbero disertato la seduta. Le regole per la convocazione del consiglio comunale sono chiare: la Giunta prepara l’ordine del giorno del consiglio comunale e poi, sentito il sindaco e la commissione dei capogruppo consiliari, viene stabilita la data della seduta. Da molto tempo questa procedura non veniva più seguita: in questi mesi abbiamo protestato più volte senza ottenere un bel niente. Nell’ultimo consiglio abbiamo così attuato questa forma di protesta. Devo dire che l’iniziativa sembra avere sortito un qualche effetto perché è stata subito convocata la riunione dei capigruppo».
«Nell’incontro ci siamo chiariti – aggiunge Alessandro Caparelli – abbiamo anche fissato il periodo in cui potrà essere convocato il prossimo consiglio comunale, previsto da fine maggio fino a inizio giugno 2014. La presidente del consiglio Cetty Siciliano si è presa l’impegno di attenersi al regolamento: in pratica, questo significa che la maggioranza sa benissimo di non averlo fatto negli ultimi mesi. In sostanza prima che venga decisa la data della seduta ci sarà una riunione dove, nei limiti del possibile, la data della seduta del parlamentino cittadino verrà concordata. Una seconda richiesta di tutte le opposizioni riguarda la possibilità di avere accesso alla documentazione in tempi utili in modo da prepararsi per la discussione in consiglio. Oggi, spesso, le delibere arrivano all’ultimo momento e noi non siamo in grado di riunire gli attivisti per discutere le delibere all’ordine del giorno. Anche questa cosa mi sembra che siamo riusciti a chiarirla. Poi, sappiamo benissimo che a volte i tempi possono anche essere stretti, ma questo deve essere un’eccezione e non la regola».
Francesco Maggio, capogruppo di Essere Santena, l’incontro dei capigruppo lo racconta così: «Le minoranze hanno spiegato le ragioni della loro assenza in consiglio. Ci siamo parlati. E’ venuto fuori che avrebbero desiderio di essere convocati un po’ più per tempo rispetto alla seduta del consiglio comunale. Alla fine la linea che passata è di riunire i capigruppo due settimane prima della ipotetica data della seduta consiliare stabilita dal sindaco e dalla giunta comunale. E’ chiaro che se ci si riunisce due settimane prima ben difficilmente potranno essere disponibili le delibere che saranno discusse in consiglio: ci saranno delle bozze, più o meno complete. Alla fine le minoranze, in accordo con la presidente del consiglio comunale, hanno accettato questa intesa».
«Naturalmente riunirsi 15 giorni prima – chiude Francesco Maggio – significa che l’ordine del giorno potrebbe anche modificarsi e allungarsi. Ancora una cosa: a volte succede che ci sono scadenze che il consiglio comunale deve necessariamente rispettare. E questo, ad esempio, vale per tutte le scadenze di bilancio. Così è successo nell’ultimo consiglio: non potevamo fare altrimenti: le scadenze erano pressanti e in tutte le altre sere la maggioranza aveva impegni non rinviabili».
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