Santena, le risorse per la gestione dei servizi socio assistenziali

Santena – 22 novembre 2014 – Nel 2014 per la gestione dei servizi socio-assistenziali il Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese ha stanziato oltre un milione di euro.

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Gianni GhioGianni Ghio, presidente del Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese, spiega: «Negli ultimi anni sono aumentate enormemente le richieste di aiuto dei nuclei familiari che versano in situazioni di povertà, di disagio economico e sociale, come di coloro che hanno problemi rispetto alla casa. Fino a due anni fa il Consorzio per la gestione delle attività socio-assistenziali, stanziava per questi interventi 500-600mila euro: quest’anno abbiamo superato il milione di euro e i fondi non sono sufficienti a coprire tutte le richieste». «In primo luogo gli aiuti sono indirizzati a tutelare le famiglie in difficoltà che hanno dei minori – aggiunge Gianni Ghio –: questa è fondamentale se vogliamo continuare a essere una società civile. Subito dopo aiutiamo coloro che non hanno lavoro pur essendo ancora in età lavorativa. Oltre a queste emergenze, da sempre il Consorzio dei servizi socio assistenziali del Chierese copre le spese relative all’assistenza ai disabili e agli anziani che hanno problemi economici».

Gianni Ghio prosegue: «In questi anni al Consorzio ho avuto modo di accertare la grande, estrema, disponibilità che hanno gli amministratori dei Comuni rispetto all’assistenza da fornire ai residenti che hanno problemi e versano in situazioni di disagio. Gli amministratori sono sempre pronti a venire incontro a chi ha bisogno: non ho mai visto ritrosia nel sostenere le fasce più deboli. Negli anni i Comuni hanno anche aumentato la quota che versano al Consorzio per ogni singolo abitante a sostegno delle attività socio-assistenziali. Ci sono comuni come Chieri che versano 40 euro per ogni residente, mentre i Comuni più piccoli versano quote individuali minori». «Negli anni si è anche modificata la percentuale delle risorse su cui può contare il Consorzio – chiude Gianni Ghio –: in passato i Comuni versavano il 30-40 per cento delle risorse, mentre il resto arrivata dallo Stato, tramite la Regione e la Provincia. Oggi le proporzioni si sono nettamente invertite. E, per i prossimi anni, considerata la situazione in cui versano le casse comunali, non è pensabile che gli enti locali possano implementare ulteriormente quanto oggi già versano al Consorzio. Sempre in questi anni come Consorzio abbiamo limato e tagliato tutte le spese non necessarie in modo da poter dedicare più risorse ai servizi socio-assitenziali».

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