Torino – 9 febbraio 2015 – Le nuove strategie dei truffatori. I consigli dei carabinieri per evitare brutte sorprese. Questi i contenuti di un comunicato stampa dei Carabinieri, inviato oggi ai mezzi di informazione.
Truffe agli anziani. Raggiro da 200mila euro
“Attenti a quei due imbroglioni”: un poliziotto e un dipendente del gas/acqua
Torino – 9 febbraio 2015 – Il finto dipendente del gas ha aspettato la vittima, un uomo di 83 anni, al rientro a casa. «Devo fare un sopralluogo all’impianto. Ci sono delle perdite di gas nel condominio» ha spiegato all’uomo. La vittima gli ha detto di no e gli ha specificato che non lo avrebbe fatto entrare in casa. A questo punto è entrato in azione il complice. Il finto poliziotto è arrivato di corsa e si è precipitato davanti alla porta d’ingresso dell’anziano. «Sono della polizia e devo entrare in casa sua per un controllo. Ci sono stati dei furti questa mattina», ha detto all’83enne. A questo punto l’anziano si è sentito al sicuro e ha fatto entrare entrambi. La coppia è riuscita a portare via 15mila euro in contanti, oggetti in oro e orologi, per un totale di circa 200mila euro. Più tardi la vittima si è resa conto del raggiro e ha chiamato il “112”.
Le truffe più frequenti E’ soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie. È un vecchio trucco: uomini e donne fingono di essere infermieri, ma anche impiegati dell’azienda elettrica, del gas oppure delle Poste. I “bersagli” prediletti sono gli anziani. I truffatori mostrano per pochi secondi tesserini fasulli, riescono a farsi aprire ed entrano in casa. L’obiettivo è di rubare, a volte riescono persino a convincere le persone a consegnare banconote per controllare l’autenticità, prima di fuggire, magari liberandosi per la fuga con uno spintone.
Gli interventi Proprio su questo tipo di fenomeno, a ottobre scorso i carabinieri della Compagnia di Torino Mirafiori hanno sgominato una banda specializzata in truffe agli anziani e arrestato 8 italiani. L’indagine è stata avviata a dicembre 2013 a seguito di numerose truffe in appartamento ai danni di persone anziane. I componenti della banda si spacciavano per impiegati di aziende fornitrici di servizi (acqua, luce, gas) o appartenenti alle forze dell’ordine e una volta in casa sottraevano bancomat e carte di credito che venivano utilizzate in un negozio di abbigliamento che faceva capo alla banda. Questo gruppo si spostava sul territorio, di solito passavano «a tappeto» una zona e poi passavano a un’altra.
Prevenzione In più occasione, i carabinieri hanno organizzato incontri con la popolazione per spiegare le tecniche utilizzate dai truffatori e per suggerire alcune regole di elementare prudenza per evitare situazioni spiacevoli.
Come evitare la truffa Evitare di aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità.
1) È bene controllare sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Senza rassicurazioni da parte dell’ente di riferimento è meglio non aprire.
2) Va ricordato che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente.
3) Una ulteriore raccomandazione è di non fermarsi mai in strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i soldi o il libretto della pensione. Questo vale anche se la richiesta arriva da una persona distinta e dai modi affabili.
4) È anche importante (quando possibile) farsi accompagnare per fare operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Se c’è motivo di dubitare di essere osservati, basta fermarsi all’interno della banca o dell’ufficio postale e chiedere aiuto agli impiegati oppure a chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo avviene in strada, basta entrare in un negozio e comporre il 112.
5) Nel tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, è bene non fermarsi con sconosciuti e non farsi distrarre. Nessun cassiere di banca o di ufficio postale può inseguire i clienti in strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato.
6) Poi, c’è l’utilizzo del bancomat: è sempre consigliata prudenza, ma soprattutto è meglio evitare di utilizzarlo se c’è il pericolo di essere osservati. Per qualunque problema e per qualsiasi dubbio, basta chiamare il 112 oppure il 113.
**
Fonte: Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”. Comando Provinciale di Torino. Comunicato stampa del 9 febbraio 2015