SANTENA – 16 ottobre 2007 – Tigri di carta. I tre gruppi consiliari di minoranza si sono uniti ed hanno dato alle stampe un manifesto che è stato affisso nel fine settimana: tutti gli strali hanno un solo obiettivo: il sindaco.
“La democrazia secondo Nicotra”: questo il titolo del manifesto che è costituito da quattro brevi paragrafi che, secondo le minoranze, riassumono la filosofia che guida l’amministrazione Nicotra. Il primo recita: “E’ vietato distribuire volantini di informazione in luoghi frequentati da tanti cittadini: in piazza solo in fondo davanti alla banca ed al mercato solo nella parte alta”. Il secondo paragrafo afferma: “L’opposizione, che rappresenta 2/3 dei cittadini santenesi, non va considerata e neppure sentita”. Il terzo è quello più articolato: “In consiglio comunale i gruppi di minoranza possono chiedere informazioni (interrogazioni) e porre in discussione argomenti di interesse di tutti (question time) solo in fondo dell’ordine de giorno. Inoltre è meglio lasciarli parlar poco… non dare risposte e, nel caso si sia obbligati, darle il più evasive possibile”. Il quarto paragrafo recita “Stesso trattamento è riservato agli organi di stampa a meno che non si rendano disponibili a scrivere benissimo e senza critica alcuna del sindaco di Santena”. Il tazebao si chiude con i nomi della triade che governa l’opposizione, Bruno Ferragatta per L’Unione centrosinistra Santena, Domenico Galizio di Insieme per Santena e Roberto Ansaldi dell’Unione dei moderati. I tre nomi sono affiancati dal logo dei gruppi consiliari.
La campagna delle opposizioni a colpi di fogli di cellulosa non si limita al manifesto. Il centrosinistra, in questi mesi, ha scagliato contro Nicotra e la sua giunta due numeri di un foglio intitolato “Eco di Santena” e anche Insieme per Santena ha dato alle stampe in settembre quattro paginette. Un altro foglio è in arrivo dal gruppo di Ansaldi.
Tutta di carta è anche la strategia portata avanti in consiglio dalle minoranze che, ogni mese, producono interrogazione e question time, ricevendo in cambio l’opportunità di tenere banco per una o due orette.
Benedetto Nicotra fa spallucce e, almeno a parole, dice che se ne infischia: “I fogli di cellulosa e inchiostro non mi spaventano. Credo comunque che i miei oppositori stiano sbagliando tutto: non è con la carta che si risolvono i problemi di questa città. Sterili critiche e inutili illazioni nei miei confronti dimostrano solo lo scarso rispetto delle istituzioni che condiziona le forze di opposizione. E mi rincresce ancora di più che alcuni manifesti vengano firmati anche da persone che, come Ferragatta, sembrano dimostrare rispetto nelle istituzioni”.
Il sindaco Nicotra non perde l’occasione di dispensare consigli alle minoranze: “Devono mettersi in condizione di poter avere un dialogo trasparente con me che, piaccia o meno, ho vinto le elezioni. Non mi pare sensato continuare a ripetere che rappresento solo un terzo dei cittadini: questo sarà anche vero ma le elezioni le ho vinte io e non loro, che si sono presentati ben divisi. La campagna elettorale è finita il giorno della mia proclamazione a sindaco: gli elettori mi hanno dato il mandato per amministrare questa città. Questa tornata amministrativa ha davanti a sé poco meno di cinque anni: le cose da fare sono davvero tante. Se le opposizioni saranno propositive e non disfattiste, potranno anche riuscire a portare il loro contributo e di questo potrà trarne giovamento l’intera città”.
Nicotra chiude: “Mi sento di rivolgere un appello alle minoranze: basta con i personalismi e gli attacchi personali. In questi primi mesi ho letto volantini, periodici e manifesti. In gran parte si tratta di disinformazione bella e buona che non merita neanche risposta: è un puro spreco di carta, cambiate strategia”.