Santena, parco Cavour, si spezza un liquidambar secolare

Santena – 13 luglio 2015 – Nel parco Cavour, il tronco di un albero secolare, un liquidambar, si è spezzato in due e una parte è crollata.

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Marco Fasano, presidente dell’associazione Amici della fondazione Cavour e componente il cda della Fondazione, spiega: «Nella mattina di lunedì 6 luglio un albero secolare si è spezzato in due: una parte del tronco è rovinata a terra. E’ caduto un liquidambar, di dimensioni molto grandi. Un albero che sinora non aveva dato segni di problemi. La caduta è arrivata di lunedì, giorno in cui il parco è chiuso al pubblico. Il tronco dell’albero si è aperto in due. Lunedì era una giornata tranquilla, senza un filo di vento. Prima si è sentito un rumore sordo, mezzoretta dopo c’è stata la caduta. L’albero è localizzato nella parte chiusa al pubblico».

«Spesso e volentieri – aggiunge Marco Fasano – noi continuiamo a trovare persone sotto gli alberi, in zone interdette al pubblico, fuori dai percorsi consentiti, delimitate dai cordoni. Non solo: quando noi volontari dell’associazione Amici invitiamo le persone a uscire dalle zone interdette e a ritornare sui viali, veniamo sistematicamente insultati. Cito un esempio di qualche giorno fa: alcuni fotografi che realizzano un servizio matrimoniale sono arrivati con l’auto sin dentro il parco, hanno scaricato l’attrezzatura e mollato l’auto sul retro del castello. Con gli sposi si sono diretti nelle zone interdette al pubblico e hanno cominciato a scattare foto. Quando sono stati richiamati i fotografi hanno investito di insulti i volontari che li avevano richiamati a rispettare le regole che governano il parco monumentale santenese».

Marco Fasano chiude: «Come Fondazione e come associazione Amici di Cavour, auspichiamo maggior buon senso da parte delle persone che usufruiscono del parco Cavour. Nel parco ci sono zone chiuse al pubblico: si tratta di aree dove non è possibile andare perché possono rappresentare un pericolo per i visitatori. Le aree interdette ai visitatori sono realizzate a tutela delle persone che visitano e usufruiscono del polmone verde santenese». Da Marco Fasano arriva poi una provocazione: «Vorrei che fosse chiaro che l’unico modo per rendere sicuro al cento per cento l’utilizzo del parco rispetto al pericolo rappresentato dalle piante sarebbe quello di tagliare tutti gli alberi. Una cosa che non si può certo fare. Le persone devono essere coscienti che le piante secolari hanno un loro ciclo: nascono, si sviluppano, diventano grandi, ma poi possono anche diventare malate e seccare in tutto o in parte. In tal modo possono rappresentare un serio pericolo. Il parco Cavour, in quanto parco monumentale non potrà mai essere sicuro al cento per cento. Qualche ramo secco, in ogni momento, può sempre rovinare a terra. Detto questo mi sento di rivolgere ai visitatori un appello affinché nel parco rispettino i percorsi delimitati da paletti e corde. Le caratteristiche botaniche del parco Cavour sono tali da impedirne la completa fruizione da parte dei visitatori».

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