SANTENA – 13 giugno 2009 – Di seguito il saluto dell’architetto Ippolito Calvi di Bergolo, presidente della Fondazione Cavour e di Gianni Oliva, assessore regionale alla cultura, durante la commemorazione del 148esimo della scomparsa di Camillo Benso di Cavour, organizzate in città il 6 giugno scorso.
Introdotto da Nerio Nesi, presidente dell’Associazione Amici di Cavour, ha preso la parola l’architetto Ippolito Calvi di Bergolo, che ha detto: «Autorità, signore e signori, porgo un breve saluto. Sono lieto che la Fondazione Cavour possa ospitarvi a Santena, in questa residenza. E sono lieto di darvi due piccole informazioni, soprattutto per quanto riguarda lo stato della Fondazione. Il progressivo avvicinamento del 2011 pone alla Fondazione una sfida che esige concordia e buona fede dalla parte di tutti, ma anche, soprattutto, finanziamenti certi, nell’ambito di una revisione dello statuto adeguata ai tempi, tanto nella sua composizione quanto nei mezzi di finanziamento».
Ippolito Calvi di Bergolo ha aggiunto: «E’ a tutti nota la difficoltà che abbiamo per assicurare fondi sufficienti per la vita normale della Fondazione. Malgrado questo la Fondazione ha al suo attivo una serie di progetti, a suo tempo consegnati puntualmente, indispensabili e cantierabili che, con gli opportuni finanziamenti promessi, consentiranno l’improrogabile rilancio dell’intero complesso cavouriano santenese».
Il presidente della Fondazione ha aggiunto: «Sono lieto che in questa occasione io possa ricordare la figura del prof. Carlo Pischedda, che è stato a lungo consigliere della Fondazione Cavour. Grande importanza infatti la fondazione da ai suoi studi, alle sue ricerche, alle sue pubblicazioni, malgrado la sempre cronica carenza di fondi. In particolare, i volumi pubblicati nella nostra collana “Studi e documenti”, sono stati diretti, per anni, dal prof. Carlo Pischedda. In modo particolare oggi ci sentiamo vicini, con tanta riconoscenza, alla dottoressa Rosanna Roccia che rappresenta il nostro legame ideale con il suo maestro, l’indimenticabile prof. Pischedda, nostro consigliere della Fondazione, per molti anni».
La parola è passata a Gianni Oliva, assessore alla Cultura della regione Piemonte: «Mi associo a quanto ha detto dall’architetto Calvi presidente della Fondazione, in memoria del prof. Carlo Pischedda; tutti questi volumi sono, a stragrande maggioranza, opera della sua ricerca e del suo lavoro per raccogliere l’epistolario di Cavour, completato, per l’ultimo periodo, dalla professoressa Roccia».
Gianni Oliva ha aggiunto: «150 anni fa c’erano venti di guerra in questo periodo; si stava combattendo la seconda guerra di indipendenza. Era stata una grande sfida in cui un piccolo Stato sardo-piemontese, alleato con la Francia, dopo essere riuscito a inserirsi nel gioco diplomatico internazionale, si era lanciato in questa avventura che all’inizio non aveva come obiettivo ancora l’Italia come la conosciamo oggi. Era un obiettivo più limitato, all’Italia del Nord. Poi, le imprese di Garibaldi, il precipitare delle vicende politiche, la capacità di Cavour di inserirsi nelle spazi che quelle vicende prevedevano, hanno portato in realtà alla creazione dell’unità dell’Italia nel giro di pochi anni, realizzando in breve tempo quello che, per secoli, era stato solo un sogno».
L’assessore regionale alla Cultura ha aggiunto: «Questo 148esimo anniversario della morte di Cavour coincide con giornate particolari, si sta votando. Vedo anche qui in sala, candidati sindaci, consiglieri comunali e candidati europei. Credo che a tutti noi che abbiamo votato – a destra o a sinistra, secondo le nostre convinzioni – piacerebbe tanto avere un Cavour da votare, poter votare un personaggio della statura che aveva Camillo Cavour. Un personaggio che diceva – e la frase è stata riportata di recente dai giornali – “Le riforme devono essere fatte un giorno prima che i cittadini si rendano conto che servono”. E sia chiaro – lo dico a scanso di equivoci – che questa osservazione vale per tutti i governi degli ultimi 15 anni e non è un problema di una maggioranza o dell’altra».
Gianni Oliva ha concluso: «Mi pare doveroso ricordare Camillo Cavour. E mi auguro che l’anno prossimo, quando ricorrerà il duecentesimo anniversario della nascita di Cavour, si riesca – al di là delle tante iniziative che in questi anni hanno promosso l’associazione Amici e la Fondazione – a organizzare qualche iniziativa più importante. Per ora si sta ragionando su una mostra importante, fatta in collaborazione con il museo del Risorgimento, in questo periodo chiuso per restauro – per ricordare qui a Santena Cavour. E magari, chissà, riuscire a partire con quei lavori di completamento e di allestimento che hanno un finanziamento di cinque milioni di euro, deliberato dalla Regione Piemonte, sui fondi europei, e che aspettano le gare, insomma, si è in attesa dei tempi tecnici per riuscire ad essere spesi. Io non lo so se riusciremo a chiudere il tutto per il 2011, perché ormai questo appuntamento è dietro alle porte. Al di là del fatto che sia tutto concluso, l’importante è che tutto sia avviato e che questa dimora, che è stata tanta parte della storia d’Italia, continui ad esserlo anche oggi, nella memoria e nelle visite dei turisti. Grazie».