L’asparago di Santena: un prodotto della tradizione che sfida il futuro

Santena – 21 ottobre 2015 – L’associazione produttori asparago di Santena e delle Terre del Pianalto, come spiega il presidente Gino Anchisi, nasce 20 anni fa, quando la produzione del cosiddetto “re della tavola di primavera” attraversa un periodo di crisi.

AsparagoSantena01Per superare il momento difficile, alcuni produttori locali hanno collaborato con l’assessorato Agricoltura della Provincia di Torino, i tecnici orticoli della Coldiretti, il Creso, Centro di ricerca, sperimentazione divulgazione per l’ortofrutticoltura piemontese e la Pro Loco. Tutti insieme, lavorando su più fronti, sono riusciti a rilanciare la coltura dell’asparago. Questa necessità di affrontare, in modo nuovo, i problemi connessi alla produzione agricola è legata alla storia cavouriana. Infatti, la famiglia Benso, nel corso dell’Ottocento, avviò una notevole innovazione agricola, introducendo sul territorio piemontese nuove coltivazioni, tra cui l’asparago di Santena, nella varietà Argenteuil. Proprio questa varietà è stata scelta per rilanciare questo prodotto tipico, insieme ad altri ibridi, come Eros e Marte, selezionati per la loro maggiore produttività, resistenza alle malattie e omogeneità dei turioni. Risultati raggiunti anche grazie al lavoro scientifico del professor Agostino Falavigna, dell’Istituto sperimentale di Orticoltura, di Montanaso Lombardo che, tra le altre cose, ha contribuito alla definizione dell’area in cui si coltiva l’asparago di Santena e delle Terre del Pianalto, cioè i terreni del bacino del Banna che, in base alla tessitura, si possono classificare come di medio impasto tendente al sabbioso, adatti alla coltivazione dell’asparago.

Gino Anchisi
Gino Anchisi

La delimitazione dell’area di coltivazione è andata di pari passo con la scelta di adottare un marchio di produzione, basato su una scheda realizzata dal Crab, centro di agricoltura biologica. Nel frattempo la Regione Piemonte ha inserito l’asparago di Santena tra i PAT, ovvero l’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali. Oggi la gestione del marchio “Asparagi di Santena e del Pianalto di Poirino” è orientata alla tutela del consumatore, al quale viene garantita la provenienza e la freschezza dell’asparago. L’associazione di produttori concede il bollino di qualità alle aziende associate in base alla superficie aziendale investita ad asparagi. Il marchio riporta il nome della ditta. Si stima che negli ultimi anni la presenza del bollino sia arrivata a costituire circa il 20 per cento del valore dell’asparago, perché i consumatori hanno imparato a riconoscerlo come garanzia di qualità: una caratteristica ricercata al momento dell’acquisto. Questo maggiore lavoro nel campo della promozione ha portato un considerevole aumento della clientela. Gran parte degli asparagi vengono venduti direttamente dai produttori, in cascina

Il presidente dell’associazione produttori di asparagi Gino Anchisi ricorda che il rilancio di questo prodotto tipico ha comportato una valorizzazione del territorio in cui è prodotto, dando vita ad importanti dinamiche socio-economiche. La sola produzione annuale agricola dell’asparago di Santena e delle Terre del Pianalto frutta una cifra intorno al milione di euro. A questo bisogna aggiungere il fenomeno del turismo, legato anche alla sagra di Santena nel mese di maggio, e il richiamo di clientela da parte dei ristoranti e degli agriturismi, durante la stagione degli asparagi. Attorno all’asparago gravitano quindi diverse attività in grande fermento sia del settore primario sia terziario. Perciò, proprio questo prodotto legato alla tradizione del nostro territorio, potrebbe rivelarsi una fondamentale risorsa e un’interessante sfida per il futuro.

Rossella Amato

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Immagini di archivio, maggio santenese 2014

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