SANTENA – 29 giugno 2009 – Sembra allontanarsi la chiusura della stabilimento Laria dei Ponticelli. Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino, racconta gli esiti dell’incontro della scorsa settimana tra la Laria e il sindacato, tenuto all’Unione Industriale di Torino, dove – per tutta la mattina – si è svolto un presidio con i lavoratori degli stabilimenti di Santena e Castello D’Annone.
Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino, sintetizza così il recente incontro avvenuto all’Unione industriale di Torino, alla presenza dell’azienda delle Rsu di Santena e Castello D’Annone e della Fillea: «La Laria ci ha presentato un nuovo piano industriale, relativo all’accorpamento delle due unità produttive che noi abbiamo ritenuto non sufficiente perché non in grado di garantire l’occupazione per gli esuberi previsti dalla chiusura del sito di strada Vecchia di Chieri».
«Una notizia positiva è comunque arrivata dall’incontro – spiega Dario Boni –. Il sito santenese non chiuderà ad agosto, così come si era prospettato nei mesi scorsi. La crisi di mercato c’è ed è ancora molto forte e questo potrebbe determinare il ricorso a nuova cassa integrazione ordinaria: un ammortizzatore sociale al quale i lavoratori possono ancora accedere per altri otto mesi. Anche con l’eventuale chiusura dell’unico forno ancora in funzione nel sito santenese tutta una serie di mansioni restano da svolgere».
«Per il futuro – aggiunge Boni – per i lavoratori santenesi chiediamo un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali, in modo da ridurre al minimo gli esuberi alla fine del cammino che porterà alla chiusura del sito santenese. Questa è l’unica soluzione che siamo disposti a trattare».
«In vista di un nuovo incontro, previsto ad Asti nella terza settimana di luglio – spiega il sindacalista della Fillea Cgil – intendiamo compiere alcune verifiche sul numero di lavoratori del sito santenese in modo che, attraverso il ricorso a nuovi ammortizzatori sociali per altri cinque anni, possano arrivare al traguardo della pensione. Durante l’incontro alla Laria abbiamo fatto una controproposta: secondo noi lo stabilimento di Castello D’Annone può aumentare la produzione. Gli eventuali esuberi derivanti dalla chiusura del sito santenese potrebbero essere assorbiti a Castello D’Annone con l’inserimento di un terzo turno lavorativo. Secondo noi investire su Castello d’Annone non necessariamente significa costruire un nuovo forno. Abbiamo proposto alla Laria modifiche agli essiccatoi e alle linee, tali da consentire l’impiego delle 15-20 persone che probabilmente non arriveranno alla pensione con un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociale. E’ chiaro che questi investimenti richiedono risorse. La Laria ha preso atto della nostra proposta e ha chiesto tempo per valutarne la fattibilità tecnica. La proprietà ci ha chiesto di potersi confrontare direttamente con le Rsu di Santena e di Asti per provare a ragionare sulle soluzioni tecniche da adottare per rendere praticabile questa nostra proposta».
Il sindacato ha chiesto conto dei progetti di partenariato che la Laria ha all’attivo con Carthago Ceramic: «Ci hanno riferito che proprio in questi giorni comincia la commercializzazione del prodotto Laria International e che procede la costruzione di un nuovo stabilimento in Tunisia. Noi abbiamo chiesto di bloccare il trasferimento di fondi investiti in quel progetto per poter disporre delle necessarie risorse da investire in Italia. La Laria ha informato che per chiudere l’operazione in Tunisia servono ancora un milione di euro che, per ora, le banche non sono disposte a concedere».
Dario Boni precisa: «L’incontro ha portato frutti. A fronte della nostra controproposta la Laria ha ritirato gli esuberi che sarebbero stati conseguenti all’unificazione dei due stabilimenti. La Laria ha manifestato l’intenzione di non procedere in modo unilaterale ma di voler gestire con il sindacato tutta la procedura che porterà all’unificazione di un solo sito per la Laria Klinker: si apre quindi una nuova fase». «L’incontro è quindi stato interlocutorio – conclude Dario Boni –.Per la Laria non ha prodotto il risultato che sperava: la loro proposta era semplice: chiudiamo il forno a Santena e discutiamo sul che fare degli esuberi. Noi siamo stati fermi: abbiamo detto chiaramente che intendiamo discutere solo degli esuberi fisiologici. Abbiamo chiesto di discutere dell’accorpamento e abbiamo chiesto di ragionare sulle possibilità ricollocare le eccedenze a Castello D’Annone. L’incontro ha portato frutti. A fronte della nostra controproposta la Laria ha ritirato gli esuberi che sarebbero stati conseguenti all’unificazione dei due stabilimenti. La Laria ha manifestato l’intenzione di non procedere in modo unilaterale ma di gestire con il sindacato tutta la procedura che porterà alla realizzazione di un solo sito per la Laria Klinker: si apre quindi una nuova fase».