Santena – 21 gennaio 2016 – Una scommessa sull’efficienza della Sanità pubblica prima della diffusione dei dati dell’Agenzia delle Entrate sul giro di denaro delle puntate regolarmente legali.
“Non ci riesci!”. “Scommettiamo che ce la faccio?”.
La patente B è scaduta, bisogna rinnovare. I due soliti pensionati si sfidano, non solo nelle sale gioco.
“Lo Scafato” sfiduciato dalla Pubblica amministrazione taglia corto “Vai all’agenzia e risolvi tutto”.
“L’Ingenuo” speranzoso nella produttività dei servizi pubblici vorrebbe rivolgersi all’ASL. Un’infermiera gli ha detto che andando alla medicina legale si può fare, che si risparmia la metà, da 100 a 50. L’avarizia lo stimola e dato che guarda “Le Iene” decide d’imbarcarsi nell’impresa. Mal che vada, in attesa del nuovo ospedale, racconterà la disavventura a quei pochi che lo stanno ancora ad ascoltare.
A metà gennaio va a diabetologia per farsi rilasciare la valutazione clinica imposta dalla Direttiva 2009/112/CE. L’amico, diventato euroscettico da quando è di moda e da quando ha capito che l’unificazione europea è una cosa troppo seria, lo punzecchia. “Sei fatto” se c’è di mezzo l’Unione, vedrai finisce male. Il rinnovando tace. Porta le scartoffie nell’ufficio che per privacy indichiamo nella città incendiata dal Barbarossa nel 1154.
“Quattro giorni e la relazione è pronta” dice l’impiegata. Lui per sicurezza e pregiudizio lascia scorrere una settimana. Quindi ritira la pratica. Poi passa in medicina legale. Sul portoncino, nuovo e pulito, sono appiccicati indecorosamente tanti volantini con indicazioni confusionanti sui rari orari di apertura e sui servizi che sono erogati. L’anzianità gioca brutti scherzi a chi vorrebbe apparire giovane. L’accoglienza non è delle migliori. Dopo la Fornero sono tempi in cui non si va troppo per il sottile verso chi ha la fortuna di essere in pensione. La tentazione di andare all’agenzia è forte.
Non vuole dare disturbo, poi il colpo d’orgoglio. Spinge la porta, infila la testa ed entra. Due uomini discutono, s’interrompono e chiedono cosa desidera. “Vorrei i moduli per il rinnovo della patente”. Glieli sporgono ma l’avvertono che per prenotare la visita deve fare lo 011-94295555, dalle 16 alle 18. La Iena, ringalluzzita, fa notare che è entrato in orario non previsto. Rispondono che in fondo siamo tutti persone.
Alle 16, in salotto, con foglio e penna, la Belva è pronta a chiamare il fatidico centralino da cui, si sa, non arrivano mai risposte, perché tanto nessuno risponde.
La Iena è pronta ad affondare i lunghi denti nella carcassa decomposta del servizio cui sta telefonando.
“Si prega di restare in attesa per non perdere la priorità acquisita”. Al terzo rimando l’occhio destro dà segni di nervosismo. Sarà un pomeriggio d’inferno. Costi quel che costi, bando all’avarizia, starà attaccato al cellulare fino alle 18.
Al sesto rinvio, il miracolo. Una voce educata e suadente lo saluta e gli dà tutte le informazioni. Deve portare questo e quello e la visita è prenotata tra 5 giorni, stavolta nella città in cui Santorre di Santarosa e Gugliemo Moffa di Lisio stamparono il proclama della Rivoluzione del 1821. Il costo totale è di euro 58,20, anziché i 100 dell’agenzia. Poi al postino si devono dare 6,86 euro, quando consegnerà la nuova patente. Questo è quanto.
Il resto si vedrà dopo la fatidica visita, solo se qualcosa andrà storto. Non si sa mai.
Si accettano scommesse, ma dopo i dati in circolazione, basta un caffè. E poi scommettiamo dove si farà il nuovo ospedale. Santena è data…
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 21 gennaio 2016.
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