Santena, appello del sindaco alla festa della Trinità 2016

Santena – 22 maggio 2016 – Appello del sindaco alla festa della borgata Trinità. Oggi si vive un momento difficile, ma tutti possono mettersi a servizio per contribuire a migliorare il futuro delle borgate come dell’intera città.

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Questa mattina si sono svolti i tradizionali festeggiamenti in borgata Trinità. Il parroco don Beppe Zorzan, la messa delle ore 9, l’ha chiusa così: «Durante la celebrazione abbiamo battezzato la piccola Gaia. Oggi, nella nostra parrocchia ci saranno altri dieci battesimi. E’ una bella giornata di festa. Rivolgo un grazie agli organizzatori della festa della borgata Trinità. Rivolgo un augurio affinché le nostre borgate, anche attraverso questi momenti, possano crescere sempre più unite e ognuno possa dare il suo contributo in base alla disponibilità per rendere, anche con questi momenti il nostro paese sempre più bello e in relazione tra di noi». Dopo la benedizione con l’acqua santa il microfono è passato a Pier Agostino Negro, presidente del Comitato Borgo Trinità: «Buongiorno, rivolgo un saluto a tutti, in modo particolare alle autorità civili e militari, a tutte le rappresentanze delle associazioni, alla banda musicale, ai due personaggi storci locali, la Bela Sparsera e il Ciatarin e, naturalmente, al parroco don Beppe. Io non ho niente altro da dire, se non ringraziare tutti i collaboratori del comitato borgo Trinità che, come tutti gli anni si fanno in quattro per la buona riuscita di questa manifestazione. Buona domenica a tutti».

Il microfono è arrivato al sindaco Ugo Baldi che, prima di rivolgere il suo indirizzo di saluto, ha chiamato vicino le generazioni della piccola Gaia, battezzata durante la funzione: «Vorrei qui vicino Rita, Marilena, Clelia e Gaia. Loro, idealmente chiudono un cerchio. Certo ricordiamo anche il marito di Rita, Gino e con lui tutti i borghigiani che non ci sono più e che ci guardano, da lassù. Rita è la bisnonna di Gaia, una nuova borghigiana». Il sindaco Ugo Baldi ha proseguito: «La Trinità, questa borgata Trinità che, a volte, sembra che si disperda, che non esista più e poi, alla fine, ecco che rinasce. Il fatto che oggi abbiamo battezzato Gaia, insieme, in modo comunitario, è un segno che questa borgata ha un futuro. La Trinità è la borgata più popolosa di Santena. In teoria se tutti i santenesi di borgo Trinità fossero qui, la strada non basterebbe a contenerli tutti. Eppure oggi qui siamo pochi. Qui oggi c’è chi ci tiene a questa borgata. Il battesimo di oggi durante la messa è un passaggio importante per tutta la nostra comunità. È un tassello importante che ci permette di dire: si va avanti». Il sindaco ha aggiunto: «Andiamo avanti anche se sembra tutto buio. Lo so che sono momenti difficilissimi. Da quando faccio il sindaco è la quinta volta che vengo qua alla festa della Trinità. Fra un anno terminerà il mio mandato. Sono stati cinque anni difficili, per tutte le famiglie di Santena. I più difficili dal dopoguerra. Difficili economicamente. Tanti abitanti della Trinità erano lavoratori Ages, Laria e Barovero. Tutte aziende che, improvvisamente, da oggi a domani, hanno lasciato per strada, senza occupazione, le persone. Oggi tante famiglie della nostra comunità vivono momenti difficilissimi».

Il sindaco, nel suo intervento fatto davanti alla chiesetta della Trinità, rivolgendosi ai borghigiani, ha proseguito: “Sappiate che è un momento altrettanto difficile per l’amministrazione comunale. Perché come è difficile vivere in una famiglia con poco e senza denaro è altrettanto difficile amministrare una città con poche risorse o senza poter spendere i soldi che si hanno, a causa dei vincoli del cosiddetto Patto di stabilità. In questi anni, come amministrazione abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Forse si poteva fare tanto di più… Voglio però dirvi che il bene e il bello di un paese, di una città come la nostra Santena, dipende solo in piccola parte dall’amministrazione comunale. Dipende tanto dai cittadini. Se vogliono che questa città sia bella. Se vogliono che la propria borgata sia bella. Se ci mettono del proprio. Se fanno in modo di mantenere quello che hanno. Questa chiesetta è del comune, fa parte delle proprietà comunali, così come la chiesa di borgo Taggia. Gli edifici sono un simbolo, una struttura che ci consente di riunirci insieme. Quello che conta è sapere che quelli che ci sono – e qui oggi c’è la Santena di una volta – hanno la volontà di uscire dall’egoismo. Hanno la volontà di smettere di guardare solo quello che succede davanti ai propri piedi. Sono molti i santenesi che svolgono attività e servizi verso tutta comunità, così come verso la propria borgata».

«Questo vi chiedo. Se vogliamo che questa nostra borgata, così come l’intera nostra città di Santena, continui a vivere e sia sempre più bella non bisogna aspettare sempre che qualcuno agisca per noi. Occorre scendere in campo in prima persona. Facciamo noi – questo l’appello del sindaco Ugo baldi –. Usciamo dalle nostre case e diamo un po’ del nostro tempo alla comunità. I modi sono tanti, così come fanno già tante persone, e molte sono qui anche oggi. Tanti che magari non hanno in mano gagliardetti, ma si impegnano a servizio della città come delle varie borgate. Tanti che si impegnano per fare in modo che questa nostra Santena, queste nostre borgate, mantengano una identità e siano sempre più belle e accoglienti».

Il primo cittadino ha chiuso così il suo accorato intervento: «A volte sono demoralizzato. Le cose che non vanno sono tante. Tanti si lamentano per mille motivi. Spesso viviamo Santena come un paese abbandonato. Poi però quando vado fuori, e mi è successo pochi giorni fa partecipando alla sagra di Poirino, mi dicono “Ma come fate a Santena a essere così bravi”. Certo è vero che l’erba del vicino appare sempre più bella, però vi invito a non vivere il nostro come un paese abbandonato, quando gli altri ci vedono come un paese dinamico, che ha un sacco di attività. Noi dobbiamo sconfiggere una abitudine molto piemontese: avere scarsa considerazione di noi stessi, farci del male da soli, non essere consapevoli di quanto siamo anche bravi. Dobbiamo essere consapevoli che, se vogliamo, siamo una gran bella città, così come la Trinità è una gran bella borgata. E poi, tutti insieme possiamo migliorare la situazione. Vi chiedo di aiutarci. Chiedo questo alla famiglia di Gaia come a tutti voi. E il sorriso di Gaia rappresenta veramente il futuro per tutti noi e ci dà la forza di andare avanti. Buona festa della Trinità a tutti».

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