Santena e le Stelle 23

Santena – 25 giugno 2016 – Come sarà il governo della Città Metropolitana nell’era Appendino? C’è un Cavour tutto rock che s’aggira nel Gru Village e sul 45. In vista del referendum, nella Zona Metropolitana del Chierese-Carmagnolese, si ragiona sulla via orticola-rurale alla Costituzione e al lavoro.

Cavour1) Camillo Rock Rocco Hunt; G3feat. Joe Satriani, Steve Vai, The Aristocratics; Cyndi Lauper; Fiorella Mannoia; Fabri Fibra; Luca Carboni; Anastacia; Sunshine Gospel Choir; Battiato e Alice+Ensemble Symphony Orchestra Giovanni Caccamo; Elio e le Storie Tese; Francesco De Gregori canta Bob Dylan. La prestigiosa rassegna nell’area esterna delle Gru, via Crea, 10, Grugliasco ha come immagine il nostro Camillo Cavour. Che c’entra. C’entra eccome perché non c’è italiano più rock e più attuale di Camillo Cavour.

2) Appendino e Baldi C’è una bella differenza tra Lei, e Pizzarotti o Nogarin. Loro sono Sindaci di comuni tradizionali. Lei, in quanto Sindaco di Torino, è automaticamente Sindaco Metropolitano: 316 comuni, 2.280.000 abitanti, Santena compresa. Lo dice la Legge 56/2014 sulle Città Metropolitane. Appendino dovrà formare un Consiglio composto da Sindaci di altri comuni, che non necessariamente sono dei 5 Stelle. Caro Baldi un compromesso è d’obbligo, in fondo Torino è alla periferia di Santena.

 3) Legge Fornero Con le elezioni amministrative del 19 giugno è sparito dalla scena sociale il ceto dei pensionati, che tanto potere ha avuto sul sistema culturale, sindacale, partitico, e politico italiano da metà Novecento ad oggi. In termini generazionali, con il passaggio del trattamento pensionistico dal retributivo al contributivo, la legge più criticata in questi anni, potrebbe risultare la più equa riforma pensionistica degli ultimi decenni. Ai giovani, dopo il Brexit pensionistico inglese, spetta il compito di trovare altre eventuali soluzioni.

 4) Ortaggi e Costituzione Prendiamo l’articolo 52 della Costituzione “La difesa della patria è sacro dovere del cittadino” e non leggiamolo solo in chiave militarista. Aggiungiamo l’art. 9 “La Repubblica…tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione” e ci avviciniamo. Aggiungiamo l’articolo 1 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” ed ecco che il quadro si completa. Dunque non ci si deve solo difendere dal nemico che preme sui confini. Piuttosto la terra, elemento costitutivo della patria, va difesa dal nemico interno: da chi l’inquina, la utilizza malamente, ne sminuisce il valore, la deturpa. Il lavoro, il paesaggio, la difesa della terra dei padri richiamati dagli artt. 1, 9 e 52 sono diritti e doveri da rispettare, attorno ai quali sviluppare politiche dei beni comuni al passo con i tempi.

 5) Orti ai giovani I ragazzi della Media, Oscar Levi, di Chieri, con un tema sull’impiego dei fertilizzanti nella produzione di generi alimentari, hanno vinto il primo premio al concorso nazionale Federchimica Giovani Speciale Expo 2015. Un risultato incoraggiante per la zona del Chierese dove negli orti e nei campi si coltivano prodotti agroalimentari freschi e di qualità che nutrono la comunità di prossimità e la comunità della Città metropolitana di Torino.

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Chiara Appendino

6) Chieri e Appendino Nei Dintorni grande è l’attesa per il Festival Area Prossimità dell’8-10 luglio. Chieri, con Carmagnola, è il comune capo zona della Città metropolitana dal quale si aspettano proposte di dimensione ultracomunale quali sono stati nel passato i consorzi rifiuti e socio-assistenziale e oggi il nuovo ospedale della AslTo5. Adesso c’è attesa perché si vada oltre ai servizi alla persona. Si sente un gran bisogno di collaborare per assumere un ruolo più consono nella Città Metropolitana governata da Chiara Appendino. Ciò significa puntare su ambiente e paesaggio, sul rilancio dell’agricoltura che nutre Torino con alimenti freschi e di qualità, sul turismo-culturale, sull’accoglienza, sulla ristorazione, sull’artigianato, nonché sulla logistica infrastrutturale, rurale e industriale. Auguri a Martano, Gaveglio, Baldi e soci.

 7) Se vincono gli altri Dal Milleottocentouno, fino al Milleottocentoquattordici, caduti i Savoia, i Benso cambiano alleanze. Sono moderni imprenditori agricoli con grossi interessi da tutelare. Lo zio Bartolomeo, il Bens, affianca ai possedimenti di Santena e del Pianalto, la tenuta della Mandria di Chivasso, 838 ettari, dove si allevano 6000 merinos, incrociate con razze italiane, 100 vacche, 45 coppie di buoi o cavalli, dove si coltivano prati, patate, grano, avena, granoturco. Il generale Menou, governatore francese del Piemonte, frequenta casa Cavour. Luigi d’Auzers, capo della polizia dei dipartimenti subalpini, sposa la zia Enrichetta de Sellon. Bartolomeo è nominato governatore del palazzo imperiale. Michele, il papà di Camillo, è ciambellano di corte. Il suo matrimonio con la ginevrina Adele de Sellon è la carta vincente. La direzione politica famigliare è in mano a una donna: Filippina di Sales, la nonna di Cavour, dama d’onore di Paolina Bonaparte, moglie del governatore Camillo Borghese, il proprietario di Leri. Unico intoppo l’infelice matrimonio della zia Vittoria de Sellon con il barone Louis de La Turbie, di Ternavasso, ben immanicato, ma manesco tra le mura domestiche.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 25 giugno 2016

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Fonte immagine per Chiara Appendino: www.chiaraappendino.it

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