Il Re degli asparagi e Camillo Cavour

Santena – 4 luglio 2016 – Scomparsa la storica scritta sul tetto, bisogna ripuntare sulla Tangenziale. Preoccupazioni per i pochi biglietti staccati. Appello degli Amici di Cavour: tra gli investimenti da fare questo è prioritario. L’esempio di un mago italiano della comunicazione e della promozione.

L'edificio che ospitava il Ristorante Andrea a Santena
L’edificio che ospitava il Ristorante Andrea a Santena
La struttura sul tetto che reggeva la scritta ANDREA IL RE DEGLI ASPARAGI
La struttura sul tetto che reggeva la scritta ANDREA IL RE DEGLI ASPARAGI

E’ estate. Sei in auto. Passi il casello di Trofarello, direzione Villanova. Sali il cavalcavia della ferrovia Torino-Savona. Guardi a destra. E’ buio. Quasi non si vede. Nella campagna grandi ombre scure. Alti alberi mascherano la visione. Poi la individui, ma solo per brevi tratti. E’ coperta dai pioppi cresciuti troppo, lungo il Tepice.

La facciata della Chiesa di Santena, col suo imponente campanile, d’inverno segna il territorio circostante. Il resto dell’anno è quasi sommersa da un mare di verde che ne riduce la visibilità. Non sarebbe un gran danno, se non fosse che a Santena c’è un patrimonio turistico-culturale dalle grandi potenzialità, ma praticamente sconosciuto ai milioni di automobilisti che passano sulla Tangenziale. Effettivamente gli Amici di Camillo Cavour hanno ragione. Bisogna trovare un rimedio. Ci vuole poco per sfruttare al meglio l’opportunità offerta dalla Tangenziale. Sarebbero soldi ben spesi. Arriverebbero i turisti. Quelli che mancano all’appello dei conti delle entrate e delle spese.

La Chiesa, pur lontana, attrae lo sguardo di automobilisti e passeggeri diretti ogni dove. Anni fa l’attenzione di chi passava di qui veniva catturata già a distanza. Sulla sinistra del cavalcavia della statale 29 c’era un forte richiamo di valore turistico. Tutti i giorni, in particolare la notte, tutto l’anno, con tempo bello o brutto, con sereno o nebbia la scritta inconfondibile demarcava il territorio.

ANDREA IL RE DEGLI ASPARAGI svettava sul tetto del palazzo ben visibile nelle due direzioni. Il genio di Andrea Visconti, molti decenni prima di tanti esperti di promozione territoriale, aveva capito come valorizzare Santena e la sua attività di ristoratore, senza tante spese e consulenze. Quel segnale demarcava un confine tra campagna e città pieno di significati e memorie per il viandante, seppure automobilista o camionista. Prima o poi si sarebbe fermato, da solo o in compagnia. Quando la scritta scomparve pochi si resero conto della grave perdita per la comunità.

Oggi molti non ricordano quella presenza che segnalava al mondo l’esistenza di Santena e della specialità orticola e gastronomica che la caratterizza. Certo, nella scritta mancava il riferimento a Camillo Cavour: comunque in vari modi il legame tra Santena, il Tessitore e l’asparago veniva fuori. Adesso che l’asparago è stato rilanciato, che il Castello e l’ex Museo sono sistemati, è tempo di fare qualcosa di concreto per far crescere il turismo-culturale e gastronomico su cui hanno investito la comunità torinese, regionale, statale, europea e locale. E’ tempo per rimediare alla perdita dell’insegna, installando sui lati delle corsie della Tangenziale due cartelli turistici “Santena: il Castello, il Parco, la Tomba di Camillo Cavour”. Questo da anni è l’obiettivo degli Amici del Tessitore, preoccupati per lo storico basso numero di visitatori. Volontari che non disdegnerebbero in alternativa, l’installazione sul tetto, su cui è rimasta la struttura portante o in altro luogo visibile dalla Tangenziale di un’insegna luminosa.

Sicuramente Torino, la Città Metropolitana, la Regione, lo Stato, le Fondazioni bancarie, le società autostradali, il Comune di Santena non resteranno “insensibili al grido di dolore”, anzi al suggerimento, che da Santena si leva perché agli italiani sia restituita la possibilità di usufruire e di conoscere lo straordinario patrimonio culturale, turistico, agricolo e gastronomico raccolto intorno al Castello Cavour.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 4 luglio 2016

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