Santena – 17 ottobre 2016 – “Il nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 sorgerà nell’area contigua al Movicentro di Trofarello”: questo il titolo del comunicato stampa pubblicato oggi dal sito della Regione Piemonte, nella pagina dell’assessorato alla Sanità. Lo si riporta integralmente.
Il nuovo ospedale unico dell’Asl TO5
sorgerà nell’area contigua al Movicentro di Trofarello
Non ci sarà consumo di suolo, i Comuni compensano destinando ad agricolo 8 ettari di terreno oggi edificabile
TORINO Il nuovo ospedale unico dell’ASL TO5 sorgerà in località “Cenasco” (a nord di Vadò) contigua al Movicentro del Comune di Trofarello: lo ha deliberato oggi la Giunta regionale su proposta degli assessori regionali alla Sanità, Urbanistica e Trasporti. L’area è stata individuata sulla base dei criteri indicati nel Protocollo d’Intesa siglato il 3 dicembre 2015 con i sindaci dei Comuni di Moncaleri, Chieri e Carmagnola e del lavoro svolto dal gruppo di studio di edilizia sanitaria (composto da tecnici delle Direzioni Sanità, Ambiente e tutela del territorio, Opere pubbliche, Trasporti e logistica) che dapprima ha predisposto la “Carta dei Vincoli” ed il “Documento Trasporti” sulla base dei quali sono state valutate le diverse candidature.
La scelta dell’area in località Cenasco si è basata sulle diverse motivazioni, sulle quali spicca la decisione già assunta dai Comuni di Trofarello e Moncalieri di compensare il consumo di suolo eliminando 8 ettari di aree oggi edificabili e trasformandole in aree verdi e agricole, molto più delle aree sulle quali sorgerà il futuro ospedale unico, equivalenti a circa 4-5 ettari: inoltre, l’area è baricentrica sia in rapporto alla dislocazione sul territorio degli utenti sia ai tempi necessari per raggiungere il nuovo ospedale; l’area è in prossimità del nodo ferroviario più completo e fornito, è in vicinanza dello svincolo autostradale di Vadò sulla tangenziale sud di Torino, le caratteristiche geomorfologiche presentano problemi marginali facilmente superabili con accorta progettazione.
Il nuovo Ospedale Unico dell’Asl TO5 avrà le caratteristiche di base e specialistiche di un ospedale sede DEA di 1° livello con circa 100.000 accessi ed una potenzialità di circa 460 posti letto. Sarà progettato e realizzato per garantire tutte le prestazioni sanitarie che richiedono alti livelli assistenziali ovvero professionalità, attrezzature, impianti non replicabili in più punti sul territorio: si tratterà di un ospedale moderno ed efficiente dove recarsi per le situazioni particolarmente gravi o complesse che non possano essere affrontate da servizi territoriali.
La delibera assunta oggi dalla Giunta regionale conferma che la Regione Piemonte interverrà su due tematiche che riguardano da vicino gli abitanti delle zone interessate al nuovo ospedale: razionalizzare il sistema di riscossione dei pedaggi della tangenziale sud di Torino per agevolare al massimo l’accesso dei fruitori della struttura ospedaliera; agevolare la realizzazione della rete stradale di variante al concentrico del Comune di Cambiano per alleggerire il traffico sulla viabilità esistente e consentire un rapido accesso all’area del nuovo ospedale.
Sino alla messa in funzione del nuovo ospedale, la Regione Piemonte si impegna a mantenere tutte le funzioni ed i servizi ospedalieri attualmente attivi a Carmagnola, Chieri e Moncalieri ed a proseguire gli interventi di miglioramento strutturale degli attuali tre presidi ospedalieri per garantirne la sicurezza e la piena operatività sino all’attivazione del nuovo presidio unico (il Comune di Moncalieri attiverà, invece, le procedure amministrative per la modifica del Piano regolatore generale comunale del Comune di Moncalieri, volte alla valorizzazione ed alienazione dell’ospedale Santa Croce). Parallelamente alla progettazione del nuovo ospedale, l’Asl TO5 riprogetterà i servizi territoriali che dovranno venire potenziati. Parti delle attuali strutture ospedaliere, in particolare a Chieri e Carmagnola, potranno garantire ai distretti importanti spazi di ampliamento utili a nuovi e maggiori servizi territoriali sia ambulatoriali sia residenziali, cioè Case della Salute e medicina di gruppo per dare risposte appropriate ai bisogni di salute della popolazione con particolare attenzione ai malati cronici, anziani e non autosufficienti.
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