Santena – 18 dicembre 2016 – Tabaccai e gestori di locali con le slot hanno chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco per discutere la recente ordinanza che limita l’orario del funzionamento delle macchinette. Una riunione tesa.
Il sindaco Ugo Baldi l’incontro lo racconta così: «Tabaccai e negozianti con slot hanno chiesto di incontrarmi a seguito dell’ordinanza che ha ridotto l’orario di accensione e funzionamento delle slot. In città le slot al mattino devono essere spente. Possono funzionare solo dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 24. Tabaccai, baristi e commercianti mi hanno chiesto spiegazioni su quella che loro considerano una drastica limitazione di orario. Ho spiegato che è un atto dovuto, previsto dalla legge regionale 9 del 2016, recante “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”. Si tratta del provvedimento varato dal Consiglio regionale del Piemonte contro la ludopatia e per prevenire i danni, spesso devastanti, che il gioco d’azzardo compulsivo provoca su fasce di popolazione poco difese, come giovani e anziani. In sostanza la riduzione di orario è un atto dovuto».
Il sindaco Ugo Baldi aggiunge: «L’ordinanza è stata concordata con i Comuni della zona. La riduzione di orario di funzionamento è la stessa nei vari Comuni. Si è deciso di procedere così in modo che i giocatori non si spostassero nei locali siti nei Comuni con minori limitazioni di orario per le macchinette mangiasoldi. Oggi, in tutti Comuni della zona, c’è lo stesso orario di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincite in denaro».
«Ho spiegato loro – prosegue il sindaco Ugo Baldi – che la limitazione di orario è solo l’antipasto di quanto potrà succedere il prossimo autunno. Infatti, come prevede la legge, per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente vulnerabili e per prevenire il disturbo da gioco, in città come Santena verrà vietata la collocazione di apparecchi per il gioco nei locali che si trovano ad una distanza non inferiore a cinquecento metri da luoghi sensibili quali: istituti scolastici di ogni ordine e grado; centri di formazione per giovani e adulti; luoghi di culto; impianti sportivi; ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario; strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori; istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati».
Beppe Maggio, della Caffetteria Costadoro, di piazza Martiri della Libertà, la riunione la racconta così: «Abbiamo chiesto un confronto con il sindaco a seguito dell’ordinanza che ha ridotto drasticamente l’orario di funzionamento delle slot. Pensavamo di poter discutere con il sindaco e arrivare a modificare questo atto che ci è piovuto sulla testa e ha penalizzato drasticamente i bilanci delle nostre attività. Chiedevamo al sindaco un po’ di attenzione verso le nostre attività. Abbiamo inteso rivolgere al sindaco un appello umano e non politico rispetto a una decisione che ha ridoto di brutto le nostre entrate. La chiusura mattutina delle slot ha portato alla contrazione del fatturato mensile. Sono anni che le nostre attività sono basate sulle slot: queste macchinette, con gli anni, hanno preso piede e sono parte integrante dei nostri locali. Durante la riunione ci siamo trovati di fronte a un muro di gomma. Il sindaco non ha neanche preso in considerazione la nostra richiesta di modificare la limitazione di orario, per consentire il funzionamento delle macchinette anche qualche ora al mattino. Il sindaco non ci ha dato speranza. Si va avanti con la drastica riduzione di orario e in autunno le macchinette a Santena in pratica dovranno sparire perché tutti i nostri locali sono siti a meno di 500 metri dai luoghi definiti sensibili».
Un altro esercente, presente alla riunione, sempre con attività nelle vie del centro cittadino, aggiunge: «Il sindaco non ci ha concesso la benché minima soddisfazione. Ci ha detto che dobbiamo adeguarci all’ordinanza: stop. Per noi questa ordinanza è un provvedimento punitivo. Veniamo puniti perché nei nostri locali abbiamo le macchinette. Da un lato lo Stato ci consente di avere lo slot e dall’altra il Comune ci penalizza: è una contraddizione che porta come conseguenza una pesante riduzione delle nostre entrate mensili. Una penalizzazione comunale drastica a fronte di macchinette concesse e autorizzate dallo Stato. Tutto questo mentre non vengono penalizzati i vari gratta e vinci così come il gioco on line che è addirittura possibile praticare in casa con computer e smart phone».
Un terzo commerciante, una signora, con una sala giochi, aggiunge: «Non ci siamo certo lasciati bene. La riunione è terminata che avevamo un diavolo per capello. Quello che più mi è spiaciuto è vedere il sindaco proprio goduto nel riferirci le cose. Ci ha riferito che l’ordinanza non si può modificare: non solo, in sostanza ci ha detto che in autunno dovremo chiudere. Ecco, mi ha dato fastidio il tono che ha usato. Dal sindaco mi aspettavo ben altra posizione: a fronte di questo problema si poteva lavorare insieme per capire cosa fare e come uscire da questa situazione, salvaguardando sia chi ha problemi di ludopatia, sia noi esercenti. Lo so, trovare una via di uscita non sarebbe stato facile: però il sindaco poteva almeno fare finta di provarci…».
Beppe Maggio chiude così: «Il primo cittadino è il sindaco di tutti i santenesi. Mi sarei aspettato che, per portare avanti gli interessi dei cittadini, ci si mettesse al lavoro per individuate strategie per combattere la ludopatia senza penalizzare noi commercianti. Insieme, si potevano concordare interventi di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico. L’ordinanza ci è piovuta sulla testa come un fulmine a cielo sereno. Noi che abbiamo le slot nei nostri locali siamo considerati controparte. Tutto questo mentre a incassare è lo Stato. Un assurdo, che porterà conseguenza devastanti. E’ inutile che giriamo intorno al problema: in autunno, senza proroghe, a Santena alcuni locali abbasseranno le serrande, per sempre…»
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