Santena, Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, l’intervento di Nerio Nesi

Santena – 19 marzo 2017 – «Cerchiamo sempre, qualunque cosa facciamo, di fare il nostro dovere, sino in fondo». Lo ha detto Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour, intervenendo alla cerimonia per la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.

Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour, ha detto: «Porto il saluto della Fondazione Camillo Cavour alla giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Voglio innanzitutto portare l’elogio della Fondazione Cavour al sindaco di Santena. È vero che in Piemonte questi valori si sentono di più che in qualsiasi parte d’Italia. Ed è comprensibile. Perché il Piemonte ha dato un contributo essenziale all’Unità d’Italia. Senza il Piemonte l’Italia non si sarebbe fatta. E quindi fa bene il sindaco a ricordare questa cosa». Poi il presidente della Fondazione Cavour ha aggiunto: «Tra un anno, circa, avremo qui il Presidente della Repubblica. Verrà per inaugurare il Museo nazionale Cavour che sarà collocato nella vecchia villa della famiglia di Cavour. Così volle lo Stato, giustamente, quando disse che i quattro padri della Patria dovevano avere, ciascuno, un loro museo. Cavour a Santena. Garibaldi a Caprera. Mazzini a Pisa, dove è morto. Vittorio Emanuele II, a Roma: il museo è l’Altare della Patria».

Nerio Nesi ha proseguito: «Oggi il nostro Paese vive un momento difficile. Forse, nella storia della Repubblica, questo è il momento più difficile. Ne abbiamo visto molti di momenti difficili. Io ricordo ancora quando il generale Dalla Chiesa mi informò – era un momento difficilissimo tragico per Torino, eravamo nel 1978 – che le Brigate rosse avevamo messo anche il mio nome nell’elenco delle persone da uccidere. Ma il momento di oggi è peggio. Allora nella guerra che appariva disperata, era una guerra interna, trovammo forza nell’unità nazionale, ma vincemmo. Adesso, in questo momento, i valori ai quali è stata educata la mia generazione, sembrano affievolirsi di fronte ad altri interessi particolari. Ma è proprio in questo momento che noi dobbiamo riaffermare con forza che non rinunceremo mai ai simboli che videro uniti i nostri padri e i nostri fratelli maggiori. E li portarono a rischiare la vita, nei campi di battaglia, nella resistenza contro il tedesco invasore, nelle grandi calamità naturali, nella lotta, ancora non vinta, contro la criminalità organizzata, contro la mafia, contro la ‘ndrangheta, contro la camorra».

«Questi simboli che oggi noi onoriamo – ha detto Nerio Nesi – rappresentano tutte le forze che, in pace e in guerra, hanno difeso e difendono la collettività nazionale e lo Stato: l’esercito, la marina, l’aviazione, i carabinieri, la polizia di Stato, la Guardia di Finanza, i vigili del fuoco, la Protezione civile». Il presidente della Fondazione Cavour ha chiuso così: «Noi, in Piemonte, stiamo creando, accanto alla Fondazione Cavour, una nuova istituzione, la comunità dei luoghi e delle memorie, destinata a unire gli statisti piemontesi che hanno fatto il nostro Paese: Camillo Cavour, Giovanni Giolitti, Luigi Einaudi, Quintino Sella, Alfonso La Marmora. Dedichiamo anche a loro questa giornata e cerchiamo sempre, qualunque cosa facciamo, di fare il nostro dovere, ri-go-ro-sa-mente il nostro dovere, sino in fondo. Grazie».

**

www.rossosantena.it

Twitter @rossosantena