Santena – 15 aprile 2017 – 5-14 maggio, Sagra dell’Asparago. Grande evento del folclore della Città Metropolitana di Torino promosso dalla Pro-Loco. Circolo dei Lettori, Biblioteca Nazionale e, dopo, la Sagra e il Salone del Libro. Il Castello Cavour tra le mete del turismo culturale italiano ed europeo. Con Draghi per le identità di Santena si chiude un ciclo e se ne apre un altro.
1) Folclore è Cultura. La 84° Sagra dell’Asparago è una festa popolare in cui il sapere e il lavoro, frutto della storia e delle tradizioni del Pianalto, si rappresentano alla comunità più ampia e si presentano al visitatore, al buongustaio, al turista, all’estimatore, proponendo la propria cultura abbinata ai prodotti del territorio.
2) Asparago e Salone del Libro. 18 aprile. Promozione della 84° Sagra dell’Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto nel cuore di Torino, al Circolo dei Lettori, uno dei centri culturali più interessanti d’Italia. Ospite d’onore sarà lo scrittore Nicola Lagioia, neo Direttore del Salone del Libro di Torino, giunto alla sua 30° edizione, 18-22 maggio, al Lingotto. “Il Salone di Torino è un punto di riferimento per tutta l’Europa che ama i libri. Forti di questo, festeggeremo il trentennale in modo degno. Venire a Torino nei giorni del Salone significherà essere al centro della cultura internazionale, oltre che abitare una festa mobile che si muoverà dal Lingotto al resto della città. Non c’è niente di male ad essere ambiziosi”.
3) Biblioteca Nazionale. 21 aprile. Sagra dell’Asparago. Piazza Carlo Alberto, a due passi da Via Po e via Cavour. Faranno gli onori di casa il professor Giorgio Chiosso, il Generale Franco Cravarezza, la direttrice del Centro Studi Piemontesi Albina Malerba e il professor Gustavo Mola di Nomaglio. La promozione è indirizzata ai rappresentanti dell’Università della Terza Età, dei soci del Centro Studi Piemontesi e agli Amici della Biblioteca Nazionale.
4) Gastronomia e Cultura. L’abbinamento tra germoglio d’asparago, sagra, biblioteca e lettori crea un legame tra Torino e provincia, tra città e campagna, tra agricoltura e società, tra Piemonte e Italia, indicativo di profonde relazioni storiche e naturali, sottovalutate per troppi decenni. Connessioni che oggi riemergono sull’onda della riscoperta del valore colturale e culturale dell’orticoltura in cui si è specializzata la Zona omogenea Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana di Torino. Una reazione contro il gran mare di mais che tutto sommerge, in cui consumatori e contadini si alleano nella difesa della biodiversità e dei prodotti del territorio.
5) Buone nuove. Segnali positivi per il Castello Cavour. Tra poco cominciano i lavori interni di sistemazione della Casa dei Benso.Ce n’era bisogno, a 56 anni dalla mitica e fantastica “Italia61”: la manifestazione che, all’insegna della modernità, aprì al pubblico la residenza di persone, i Cavour, che hanno caratterizzato la storia Santenese, Torinese, Langarola, Vercellese, Italiana ed Europea. Una famiglia le cui vicende, nel piccolo e nel grande, nel bene e nel male, sono esemplificative di quelle vissute da tutte le famiglie italiane in questi ultimi secoli. L’assenza di discendenti e l’eredità lasciata alle istituzioni pubbliche, in particolare quella immobiliare data alla Città di Torino e quella morale, affidata agli Italiani, ai Piemontesi e ai Santenesi, indicano il valore delle responsabilità in capo a coloro che vogliono promuovere e valorizzare il patrimonio di storia patria che Santena ha il dovere di accudire.
6) Oltre i compiti. Dal 1996 i volontari dell’Associazione Amici di Camillo Cavour di Santena e i membri della Fondazione Camillo Cavour si sono dati da fare per promuovere, conservare, valorizzare, accogliere e rendere usufruibile quello che, a tutti gli effetti, è un patrimonio unico, unitario e raro delle memorie degli Italiani. Dopo tante attese finalmente una prima meta è quasi raggiunta. A lavori ultimati molte cose cambieranno. Per tutti, compresa la comunità santenese, si aprirà una nuova fase, sulla quale tutti, a vari livelli di ruoli, responsabilità, funzioni e competenze, stanno facendo il bilancio di quanto sono stati capaci di realizzare e di quanto c’è ancora bisogno di fare.
7) Compromesso cavouriano. Quando c’è di mezzo Cavour è così, per forza. La vicenda del Castello di Santena, nel piccolo, è simile alla nascita dello Stato unitario. Tante forze con interessi differenti sono riuscite a collaborare e dialogare tra loro. E’ valso per il Comune di Torino, la Regione, lo Stato, l’Unione Europea, le Fondazioni bancarie, i soci Fondatori della Fondazione Cavour e i soci volontari degli Amici di Camillo Cavour di Santena. Ciascuno con modalità e finalità diverse, talvolta contrastanti, talora più o meno gradite, ha lavorato con gli altri; tutti uniti dall’obiettivo di inserire il Castello nel circuito nazionale del turismo culturale. Così accadde, in grande, nel fare l’Unità d’Italia tra cavouriani, garibaldini, mazziniani, sabaudisti, cattolici, autonomisti, federalisti, menefreghisti, profittatori e gattopardi. Per conseguire il risultato fecero compromessi. Anche nel rilanciare il Castello si sono fatti patteggiamenti. Ciascuno ha rinunciato a qualcosa pur di raggiungere il risultato prefissato. Adesso si apre una nuova fase e i compromessi, elementi essenziali della politica, saranno ancor più utili, anche se cambieranno di sostanza. Ora l’obiettivo si sposta sulla gestione del luogo, meta di turismo culturale e ponte tra le Residenze Sabaude e l’attualità.
Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 15 aprile 2017
**
Twitter @rossosantena