Santena, in aumento i casi di bullismo e cyberbullismo tra gli studenti cittadini

Santena – 11 giugno 2017 – I casi di bullismo e cyberbullismo sono in aumento tra gli studenti santenesi. E’ emerso durante il convegno organizzato sabato scorso, dall’Unità pastorale 57, nell’ambito della Festa in famiglia 2017.

«Io tutti i giorni ho a che fare con casi diversi di bullismo e cyberbullismo. Si parte dalle parole che diventano più forti di un gesto fisico. Azioni condotte singolarmente, ma anche soprattutto a piccoli gruppi. Azioni a volte sistematiche, altre volte no». Sono parole riferite da Giovanna D’Ettore, da due anni dirigente dell’istituto comprensivo di Santena, nel corso dell’incontro sul tema “Tutele dei minori, prevenzione e contrasto al cyberbullismo”, organizzato dall’Unità pastorale 57. Nell’incontro svolto sabato 10 giugno, alle 15,30 nella sala consiliare di palazzo municipale, la dirigente scolastica ha detto: «Quando ci confrontiamo con i genitori occorre precisare bene che non tutto quanto succede può essere sempre ricondotto a bullismo. Inoltre, chi compie questi gesti non è sempre facilmente identificabile. Potrebbe anche essere il più bravo della classe. Potrebbe benissimo essere anche quello su cui i genitori non hanno nessun sospetto. Io incontro tanti genitori: quando faccio presente queste cose, molti non le accettano facilmente. Elaborare queste cose è molto difficile. Noi come mondo della scuola abbiamo il compito di dire con chiarezza come stanno le cose e far prendere coscienza di queste situazioni. Alcuni ragazzi possono essere anche aggressivi perché intendono attrarre l’attenzione. E la vittima di bullismo può anche diventare carnefice».

Giovanna D’Ettore

La dirigente dell’istituto comprensivo cittadino ha aggiunto: «Parliamo di bullismo e cyberbullismo praticamente ogni giorno. Nelle scuole cittadine i casi sono in aumento, anche nelle classi della primaria. Anni fa non era così. Ci sono dipendenze dai social con i “Mi piace” i “Like”. Ci sono problemi con i gruppi di “WhatsApp” che diventano uno strumento di esclusione. Spesso i problemi nascono con lo smartphone regalato ai bambini in occasione della prima comunione».

Giovanna D’Ettore prosegue: «I genitori sono chiamati a controllare i loro figli quando frequentano la rete e i social. Spesso i genitori vorrebbero che i social mettessero paletti, ma la prima cosa che si chiede a loro è esercitare un minimo di controllo sulla navigazione dei loro figli». «E’ poi ben chiaro ai docenti il senso di inadeguatezza rispetto alla formazione per affrontare i social – aggiunge la dirigente scolastica –. Una formazione non è mai sufficiente e fatica a stare al passo con i tempi. La formazione deve valere per i docenti come per i genitori. Una serie di problemi e questioni relativi al bullismo e cyberbullismo sono stati affrontati nell’ambito del regolamento del Consiglio di Istituto. Va anche detto chiaro che le sanzioni non bastano e non possono essere sufficienti. La scuola lavora per coinvolgere le famiglie. Tutta la comunità educante deve operare in sintonia e sinergia e perseguire medesimi obiettivi».

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Audio integrale dell’intervento della dirigente scolastica Giovanna D’Ettore:

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