SANTENA – 16 settembre 2017 – Benvenuti: Samantha Cristoforetti il 20 dicembre, e Luigi la Spina il 20 settembre. Lo Statista Cavour cambia il significato temporale della falsa Donazione di Costantino. La lista dei premiati con gli occhialini si arricchisce con chi vola tra le stelle e i pianeti. Il Pianalto è paesaggistico e panoramico: mettersi d’accordo aiuterebbe magari ad andare a “Linea Verde”.
1) Samantha Cristoforetti, telescopico Premio Cavour. Il Premio Cavour slitta stavolta al 20 di dicembre. Come per Mario Draghi, il governatore della Banca Centrale Europea, la cerimonia del XX settembre si sdoppia per dar modo a Samantha Cristoforetti, ingegnere, astronauta, militare e mamma di presenziare, alla vigilia di Natale, alla consegna di quello che ormai è considerato uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello statale: il Premio Nazionale Camillo Cavour, ideato dall’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour e realizzato in collaborazione con la Fondazione Cavour.
2) Premio Cavour: elenco dei premiati. 2007, Carlo Azeglio Ciampi; 2008, Umberto Veronesi; 2009, Piero Angela; 2010, Carla Fracci; 2011, Angelo Vassallo; 2012, Carlin Petrini; 2013, Bruno Ceretto; 2014, Brunello Cucinelli; 2015, Marina Militare; 2016, Mario Draghi.
3) 20 settembre 2017, la cerimonia. Appuntamento confermato alle 17.00 al Castello Cavour. Relatore Luigi La Spina già vice-direttore de “La Stampa”. Si scopre la lapide in ricordo della dichiarazione a Monumento nazionale della Tomba di Camillo Cavour del 1911. Anche quest’anno l’ingresso alla cerimonia è libero e gratuito.
4) XX Settembre, tutti al Castello. Santena si conferma il luogo italiano dove, ogni anno, si ricorda un evento di primaria importanza nella storia dell’Europa, del Mondo, del Cristianesimo e del Cattolicesimo. La riduzione dello spazio e delle persone su cui il Papa esercita il suo potere non spirituale è stato un evento di portata epocale. Da una parte si poneva fine alla cosiddetta Donazione di Costantino, il falso medioevale da cui derivava la giustificazione del potere temporale. Dall’altra il cattolicesimo si avvicinava all’agognato carattere universale che lo dovrebbe contraddistinguere tra le Chiese cristiane. Tutto ciò accadeva grazie alla rivoluzione del Risorgimento e all’opera di Pio IX. Roma diventava capitale nove anni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia. La realizzazione della separazione dei ruoli tra Stato e Chiesa, delineata nei discorsi del 25 e 27 marzo 1861, due mesi e mezzo prima della scomparsa del fondatore dello Stato italiano, faceva un notevole passo avanti. Il motto “Libera Chiesa in libero Stato” si sostanziava ulteriormente dopo che lo scontro sul monopolio dell’istruzione si era risolto con l’affermazione del ruolo della istruzione pubblica e gratuita a cura dello Stato.
5) “Perché non andate a Linea Verde?”. Chiede un’amica immigrata, per matrimonio, dalla bassa saluzzese. “Perché dicono sia caro”. Bisognerebbe si convincessero. Il Comune o i Comuni del Pianalto potrebbero farlo. Il Pianalto e Santena hanno i mezzi per candidarsi a qualcosa di più di ciò che sono. Però mancano la volontà e azioni capaci di uccidere il localismo e i suoi pregiudizi. Prima di tutto occorre mettersi d’accordo sulla differenza tra panorama e paesaggio. Paesaggio è quello che dipinge Franco Negro, con dentro la presenza del lavoro dell’uomo. Perché il paesaggio è paesano, e paisan, da noi, è chi lavora la campagna. Il paesaggio è materiale, manuale, umano, concreto, lavorato, vissuto, conosciuto, sensoriale, rcircoscritto. Il panorama è legato allo sguardo, alla mente, al naturale, al sogno, alla fantasia. Prescinde dal lavoro umano: è ampio, spirituale, visionario, immateriale, mistico, misterioso. Una cosa in comune ce l’hanno: panorama e paesaggio possono essere deturpati e distrutti dall’uomo.
6)Mezzi santenesi e pianaltesi. Non si scappa, dall’intendersi sulla differenza tra paesaggio e panorama. Finché non ci metteremo d’accordo, non se ne verrà mai a capo. Il Castello, il Parco, la Tomba, l’Archivio, la Cascina Nuova, la Tomba di Camillo Cavour da soli non bastano a fare da innesco di una nuova mentalità. Non sono sufficienti, nonostante il loro carico di memorie di protagonisti della rivoluzione agricola capace di coinvolgere le città e l’intera società. Per fortuna il Pianalto è dotato di altrettante eccellenze. Il Museo Martini di Pessione, le Chiese e il Centro storico di Chieri, San Sebastiano di Pecetto, il Centro e la splendida campagna poirinese, l’Osservatorio Astronomico di Pino, il paesaggio della collina, l’Abazia di Casanova di Carmagnola. La comunità dispone anche di rassegne prestigiose di dimensione regionale e nazionale come la Fiera del Peperone di Carmagnola, dell’Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto, delle Ciliegie di Pecetto, Messer Tulipano di Pralormo, San Martino e “di Freisa in Freisa” di Chieri, le fiere di Riva presso Chieri, Poirino, Cambiano, Villastellone, Andezeno, Sciolze ecc.. Iniziative che collocano il Pianalto tra i luoghi di eccellenza della Città Metropolitana a livello paesaggistico, panoramico, culturale, logistico, gastronomico e nella produzione di frutta, vini, carni e ortaggi di qualità. Un centro agricolo importante, integrato in un sistema territoriale nel quale si produce cibo sano e buono, frutto di una tradizione antica. Un centro propulsore della meccanizzazione, concimazione, commercializzazione, sperimentazione, allevamento e selezione agricola dalla metà Ottocento a oggi. Una pratica originata dalle azioni sostenute da Camillo Cavour e dai ceti emergenti che ne condivisero le iniziative, in primis l’aristocrazia contadina. Ceti di cui una grossa componente erano gli antenati contadini da cui tutti gli Italiani, compresi i pianaltini o pianaltesi, non devono mai dimenticare di essere indegni discendenti.
7) Autocoscienza sociale. La collocazione geografica e logistica conferisce al Pianalto e a Santena un ruolo di raccordo tra città e campagna, tra Torinese e Langhe-Monferrato-Roero.Tra Nord-Est-Sud-Ovest Piemonte. Con il resto della Penisola. Con l’Europa occidentale, del Nord e dell’Est nonché con il Mediterraneo. Bisognerebbe che quelli del Pianalto e i Santenesi fossero un po’ più convinti della portata dei mezzi di cui hanno la fortuna di poter disporre.
Gino Anchisi, da Santena, la città di Camillo Cavour, 16 settembre 2017
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