SANTENA – 18 novembre 2017 – Giallo a puntate, dalle carte d’autore anonimo. Dintorni diocesani. Nel Distretto del Cibo di eccellenza non solo asparagi, peperoni, cipolle, porri, pomodori, topinambour, ciliegie, zucche, finocchi, basilico, patate, zucchine, melanzane, cavoli, insalate, carni e vini, ma anche tanta salute. Le verdure fanno bene. Sono un potente antidiabetico, parola di vice Sindaco di Cambiano, lezione Università delle Terza Età del 16 novembre scorso. W l’Alternanza Lavoro-Scuola.
1) Puntata I. L’hanno avvelenato. Confermano a Santena e dintorni, insistenti voci. Chi l’abbia ammazzato e perché, è mistero. Terreno insidioso di depistaggi e dietrologie. Come per i fatti di Piazza San Carlo. Il massacro scoppiato alla notizia dello spostamento della capitale a Firenze, nel 1864. Nel nostro caso la morte rapida e improvvisa alimenta, da allora, fantastiche illazioni. Mai se ne verrà a capo. Forse solo il giorno in cui si faranno le analisi su ciò che è rimasto del suo corpo. Ammesso che ci sia e sia il suo. E’ un labirinto. Troppi avevano interesse che morisse. Tanti che vivesse, almeno altri 15 anni. I sospetti sorsero fin da subito. La moglie dell’ambasciatore degli Stati Uniti d’America, arrivata a Torino il 7 giugno 1861, il giorno dopo la morte, non aveva dubbi. Nel diario scrisse:… Circolano voci dell’avvelenamento. Fu dunque omicidio? O caso di Malasanità? Il malore, l’agonia, il decesso naturale o forzato che fosse si prestano a complesse manipolazioni. La verità si sa è alterabile. I fatti non bastano a evitare gli inganni. Meglio andarci…
2) Parola di Diocesi. Succede nei dintorni di Santena. Precisamente in Asti. La vendita dell’Oasi, area della Curia, per costruire un supermercato COOP scatena un Quarantotto. Un nutrito comitato cittadino è contrario. Il Comune, in più, dà loro ragione. Deturperebbe il quartiere e la città. Il Vescovo, per un po’ tentenna. Afferma che non ricorrerà al TAR. Poi il Vicario del Vescovo scende in campo con una stupefacente giustificazione: “Per inesperienza, almeno da parte della Diocesi, quando dal notaio si stipulò il compromesso di vendita non fu messa la clausola – quasi sempre inserita in questo tipo di contratti – che prevede l’assunzione da parte del potenziale acquirente di tutti i diritti e di tutte le responsabilità per verificare l’effettiva possibilità di attuare il loro progetto”. (Gazzetta d’Asti, 10 novembre 2017, p.3). L’almeno è destabilizzante. La diocesi dunque cambia idea, ricorre al Tar. Gli “astigiani” Cavour, Artom, Brofferio, Alfieri di Sostegno, Garibaldi si rivoltano nelle tombe. Ai Laici e Cattolici non resta che tirare per le vesti Bassetti della Cei e Francesco, astigiano di antiche origini.
3) Il Cibo. L’attività agricola della zona e le sue specializzazioni non producono solo cibo fresco, sano e di qualità. L’agricoltura del Chierese-Carmagnolese è alla base di un sistema integrato che abbina produzione, lavoro e reddito con il paesaggio, la cultura, il turismo, l’istruzione, il commercio, la ristorazione, la salute, l’accoglienza, il patrimonio architettonico, logistico e agroalimentare metropolitano.
4) Perché il Distretto del cibo. Con l’impegno delle ultime due amministrazioni cittadine, Torino è una delle prime città europee ad avere colto l’importanza di introdurre una food policy urbana sostenibile, Se davvero Torino vuole fare una politica del cibo sostenibile, a questo punto deve dotarsi almeno di un suo distretto del cibo. Un distretto con una dimensione metropolitana c’è da secoli. E’ quello del Chierese-Carmagnolese. Un sistema non in grado di dare l’autosufficienza, ma che da sempre svolge una funzione delicata e strategica. I suoi prodotti freschi e genuini infatti garantiscono una qualità, con cui le derrate alimentari importate da fuori, devono confrontarsi. La funzione è duplice: mantenere alto il livello qualitativo degli alimenti provenienti da fuori Città Metropolitana e contestualmente fornire cibo fresco e genuino per il consumo interno ed esterno.
5) L’Atlante del Cibo. L’Atlante del Cibo presentato a Chieri, durante la Fiera di San Martino, pone sul tavolo delle istituzioni piemontesi e statali il problema della organizzazione del distretto del cibo metropolitano. Le specialità -ortaggi, frutta, carni, vini- della Zona Omogenea del Chierese-Carmagnolese possono assumere un ruolo importante a livello metropolitano sia per quanto riguarda la qualità del cibo consumato, sia per l’insediamento di nuove aziende agricole, sia per aziende che alla luce delle dinamiche sociali e del cambiamento climatico necessitano di essere riconvertite.
6) Cibo, dalle parole ai fatti. Quando si parla di accesso sostenibile al cibo diventa importante individuare gli attori veri della produzione e del consumo. Un processo che si deve realizzare mettendo mano all’organizzazione della filiera alimentare metropolitana. Ciò significa sostenere la vendita diretta in cascina per chi pratica orticoltura, viticoltura e produzioni miste. In particolare, l’istruzione e la formazione, la capacità di usare moderne tecnologie di vendita e di contatto diretto tra produttore e consumatore di giovani. E poi favorire l’associazionismo tra piccole aziende per la produzione, la rintracciabilità, la commercializzazione e la promozione. Domenica in Piazza Martiri della Libertà, per la Fiera della Zucca, nello stand dell’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto sono ospiti gli allievi e i professori dell’Istituto Agrario di Carmagnola con i quali è in corso l’Alternanza Scuola e Lavoro e la sperimentazione sugli asparagi.
7) Pesticidi. “Una famiglia come tutte le altre: due genitori e due bambini di 9 e 7 anni, che vivono a Roma . Nei loro piatti, come in quelli di tutti e nonostante i limiti sui pesticidi negli alimenti, c’è un bel po’ di chimica. A fornirne le prove, la campagna #ipesticididentrodinoi, voluta da Federbio, assieme a WWF, Legambiente, LIPU e ISDE-Associazione Medici per l’Ambiente, che ha raccolto le urine della famiglia e le ha spedite ad analizzare in un laboratorio di Brema”. (Da La Stampa. S.Toscano. Pesticidi negli alimenti? Ci sono davvero. 15/11/17).
Gino Anchisi, da Santena, la Città di Camillo Cavour, 18 novembre 2017.
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