SANTENA – 14 marzo 2018 – Il Piemonte apre le porte a Terra Madre Salone del Gusto. Saranno oltre 2.000 delegati ospitati, dal 20 al 24 settembre 2018, dalle famiglie nelle 120 Città di Terra Madre. Tra le comunità che accolgono c’è anche Santena.
Nei giorni scorsi Carlin Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, ha rivolto questo appello ai rappresentanti – sindaci, assessori e referenti territoriali – delle 120 Città di Terra Madre, durante il lancio della grande festa per l’accoglienza del delegati. Lo ha fatto in vista di Terra Madre Salone del Gusto, a Torino dal 20 al 24 settembre, organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino.
«Uno dei valori più importanti che distinguono Terra Madre Salone del Gusto è il sentimento di fraterna accoglienza che le comunità piemontesi esprimono durante i cinque giorni della manifestazione torinese – ha detto Carlin Petrini, rivolgendo si ai rappresentanti delle 120 Città di Terra Madre –. Un’apertura che ci rende profondamente felici. Questa rete, che voi oggi rappresentate, è la cosa più bella e preziosa del Piemonte perché è una mobilitazione straordinaria. Un segno di fraternità universale ed è il segno che Terra Madre ha cambiato non solo il nostro movimento ma anche la realtà di migliaia di comunità in ogni angolo del pianeta. Ma le comunità di Terra Madre non sono solo quelle che vengono da fuori, sono anche quelle piemontesi, sono quelle di Pecetto, di Moncalieri, sono quelle di 120 città del Piemonte in cui le famiglie ospitano i delegati. Terra Madre è un soggetto politico a tutti gli effetti ed è fortissimo in tutto il mondo. Quest’anno però dobbiamo registrare alcune perdite: ci mancheranno comunità siriane, curde e quelle di altri Paesi in cui la violenza di guerre e di grandi problemi geopolitici pone queste persone in una situazione di impossibilità, non solo di venire a Terra Madre, ma addirittura di fare il proprio lavoro quotidiano. È questo il dazio più cocente che paga Terra Madre: dobbiamo prendere atto che in questi dieci anni abbiamo perso decine di delegati della Palestina, della Siria, della profonda Africa. Questo è quello che capita purtroppo, però ci dà anche il senso che siamo veramente presenti in ogni angolo del mondo».
Una rete di amministrazioni comunali che nel Torinese, Cuneese, Vercellese, Astigiano e Biellese, insieme alle associazioni di categoria Coldiretti e Cia, si mettono a disposizione con servizi ed eventi di accoglienza e scambio culturale, senza le quali sicuramente Terra Madre Salone del Gusto non sarebbe lo stesso. Nel 2016, alla settima edizione dell’iniziativa, la macchina dell’ospitalità ha superato ogni aspettativa con oltre 2.000 dei 5.000 delegati accolti in famiglia. Solo a Torino oltre 150 famiglie hanno accolto uno o più delegati, ospitandoli per la notte e condividendo con loro piccoli gesti quotidiani, come la colazione, e importanti occasioni di scambio culturale e divertimento, come le cene a tema, la musica o le danze organizzate dalle comunità ospitanti.
Per l’edizione 2018, che ha per tema Food for Change, la rete dell’ospitalità si fa ancora più forte con l’ingresso di nuovi Comuni tra le Città di Terra Madre, il coinvolgimento di nuove realtà, come Settimo Torinese, Beinasco, Santena, Cambiano, Carmagnola, Mondovì. Ma anche la volontà di estendere la rete di chi apre le porte della propria casa, in particolare nell’area del torinese dove le famiglie che potranno ospitare passeranno da 150 a 300. Per dare la propria disponibilità a ospitare un delegato di Terra Madre è possibile scrivere a: ospitalita@slowfood.it – 0172 419603.
Tra le amministrazioni più attive e presenti all’Agenzia di Pollenzo, la Città di Bra, dove Slow Food ha avuto i natali, rappresentata dall’assessore all’ambiente Sara Cravero, per continuare con la vicina Cavallermaggiore, rappresentata dal sindaco Davide Sannazzaro, e la new entry del 2016 Pecetto, con il primo cittadino Adriano Pizzo, il Pinerolese, esempio di sinergia con dieci comuni coinvolti, raccontato da Carlo Rol, e la veterana Moncalieri, con Enzo Bauducco. L’elenco delle città meritevoli è molto più lungo, così come gli episodi simpatici di scambio di opinioni, di abitudini, l’amicizia e la solidarietà che ne sono nati, raccontati anche dal responsabile del progetto di accoglienza Michele Calleri. Ma Terra Madre Salone del Gusto è possibile solo grazie al grande gioco di squadra che negli anni si è consolidato tra Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino e che permette di progettare e realizzare un evento la cui complessità è enorme, come hanno raccontato nel corso della giornata Daniele Buttignol, segretario generale di Slow Food Italia, e Carla Coccolo, responsabile dell’evento.
A conferma di ciò Antonella Parigi, assessore alla Cultura e Turismo, ha evidenziato come la Regione Piemonte sia una delle poche che agiscono sulla base di una visione politica profonda che pervade tutto, anche il cibo che è a pieno titolo annoverato all’interno del patrimonio culturale condiviso. Attraverso Terra Madre Salone del Gusto il Piemonte esprime un modo di guardare il mondo che non è assolutamente scontato ed è un elemento che ci permette di competere a livello internazionale. Secondo l’assessore, la forza di questa regione è data dall’eroismo dei sindaci dei piccoli borghi e dall’eroismo dei cittadini che fanno molto spesso quello che le istituzioni non riescono a fare, come il lavoro immenso fatto da Slow Food in tutto il territorio piemontese.
Per Alberto Sacco, assessore al Commercio della Città di Torino, l’evento genera economia, ha risvolti incredibili da un punto di vista turistico, confermati da dati secondo i quali Terra Madre porta il nome di Torino e del Piemonte in tutto il mondo, come nessun altro evento. Un progetto totalmente nelle corde dell’amministrazione comunale che quest’anno ancor di più si trova a progettarlo e organizzarlo fin dalle fondamenta, per ripetere quel grande evento diffuso che nel 2016 ha generato quello stupendo entusiasmo dei cittadini torinesi. Tra le nuove realtà pronte ad accogliere i delegati di Terra Madre nel 2018 c’è l’albergo diffuso di San Salvario, nato da poche settimane per iniziativa di una rete di residenti e gestori di locali del quartiere, che già avevano vissuto l’esperienza di una forte relazione con Terra Madre Salone del Gusto nel 2016.
All’incontro, per l’amministrazione santenese, era presente la consigliera comunale Alessia Perrone: «Carlin Petrini ha ricordato che nell’epoca d’oro dell’industrializzazione i 2.000 operai della Langa, dell’Albese, del Braidese ogni mattina partivano per andare a lavorare alla Fiat, al Lingotto. Tutti avevano il baracchino, un contenitore con il cibo necessario ad affrontare il lavoro quotidiano. Nell’industrializzazione tanti operai provenienti da fuori Torino portavano forza lavoro nella città della Mole. Quest’anno che Terra Madre e il salone del Gusto tornano al Lingotto, Carlin Petrini ha chiesto ai partecipanti a Terra Madre Salone del Gusto di portare una sorta di “baracchino” a tutti coloro che non riusciranno a partecipare a questo evento. Una sorte di baracchino con alimenti del proprio territorio per far conoscere il mondo di Terra Madre Salone del Gusto 2018».
Alessia Perrone chiude: «Carlin Petrin ha poi insistito sull’accoglienza, e ha parlato delle “comunità affettive” che, in futuro, avranno sempre più un ruolo fondamentale nell’accoglienza turistica. Per sapere accogliere i turisti le comunità devono avere un prerequisito: essere felici. Le persone tristi non possono accogliere bene. Le comunità con legami affettive forti sanno fare accoglienze e sono in grado di affrontare e vincere le sfide impossibili».
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L’appuntamento con il programma completo di Terra Madre Salone del Gusto è a giugno, con la presentazione ufficiale. Per saperne di più visita www.slowfood.it
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