SANTENA – 9 maggio 2018 – E’ in partenza l’85esima Asparisagra che si terrà dall’11 al 20 maggio prossimi, nella centralissima piazza Martiri della Libertà. Un’edizione, quella del 2018, che avrà come protagonisti i produttori dell’asparago e, ogni sera, concerti gratuiti con artisti della musica di rilievo, come la band degli Statuto.
Fabio Grollino, presidente della Proloco di Santena, promotrice dell’evento, spiega: «Nei 10 giorni di sagra il volume di asparagi che vengono cucinati si aggira sui 22-25 quintali, ma stimare le vendite al pubblico è pressoché impossibile». «In un anno a Santena vengono prodotti 1.500 i quintali di asparago – spiega Gino Anchisi, presidente dell’associazione dei Produttori dell’asparago di Santena e delle Terre del Pianalto -. Più che una vendita del prodotto a chilometri zero il nostro è a “tempo zero”, ovvero la vendita è diretta in cascina a poche ore dalla raccolta: in questo modo possiamo certificare la freschezza dell’asparago. Sarà importante nel futuro realizzare un progetto di sviluppo della filiera in collaborazione con gli Istituti agrari Bonafous di Chieri, come ora è in atto con il Baldessano Roccati di Carmagnola. Per il futuro dell’asparago ci giochiamo la partita adesso».
Il Sindaco di Santena Ugo Baldi, aggiunge: «Nelle asparagiaie c’è bisogno di un ricambio generazionale. C’è volontà da parte dei giovani di ereditare questo lavoro, ma c’è difficoltà a trovare i terreni da coltivare». Rosella Fogliato, assessora alle Politiche di sviluppo economico, commercio e agricoltura, spiega: «Per favorire la vendita diretta dei produttori siamo riusciti a realizzare cartelli pubblicitari uguali per tutti, in modo tale da evitare una concorrenza interna».
Gino Anchisi, aggiunge: «Quest’anno siamo stati finanziati dalla Regione Piemonte per l’etichetta di tracciabilità della produzione dell’asparago. Stiamo portando avanti il discorso della qualità, unico modo er reggere la concorrenza che si è fatta sempre più serrata. Non possiamo infatti competere con gli asparagi che arrivano dal sud Italia come dall’estero a un prezzo molto più basso del nostro prodotto per i motivi che tutti conosciamo. L’asparago – prosegue Gino Anchisi – raggiunge ormai zone del Piemonte molto frequentate dal turismo come le Langhe e il Roero. Ottimo mercato sono soprattutto le zone del pinerolese e Torino, mentre la richiesta dall’estero è ancora piuttosto bassa per via della fragilità e freschezza del prodotto».
L’asparago è un prodotto che necessita di grandi cure: «Sono sempre di più i giovani laureati che si avvicinano a questo tipo di coltivazione – racconta Gino Anchisi – E’ necessario avere una specializzazione superiore e una preparazione culturale molto alta per intraprendere una professione simile, anche perché per coltivare questi germogli ci vuole un investimento di anni. Bisogna realizzare un impianto vero e proprio, che può essere paragonato alla difficoltà di realizzazione di una vigna, e deve durare almeno 12-15 anni e i primi 3 anni non da ritorno economico. Non ci si improvvisa e ciò che fa ben sperare è la voglia dei giovani di collaborare».
«I consumatori apprezzano la qualità degli asparagi del Pianalto – conferma Paolo Romano, assessore alla Cultura –. Negli ultimi anni l’asparisagra è cresciuta. Fino al 2013 i giorni dedicati all’asparago erano tre: dal 2014 la sagra dell’asparago è passata a 10 giorni. Come di consueto anche l’edizione del 2018 della fiera, che abbinerà eventi al mercato tradizionale dei produttori di asparago, si concluderà con l’assegnazione dell’Asparago d’Oro per premiare i santenesi che, per loro meriti, si sono distinti nell’ambito della nostra città».
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