SANTENA – 14 ottobre 2009 – La prima presa di posizione, rispetto alla lettera al sindaco inviata dai proprietari del terreni dell’ex cava dei Ponticelli per chiedere il cambio di destinazione dell’area da agricola a terziaria commerciale, arriva dei tre gruppi di opposizione – Unione dei Moderati-Udc, Insieme per Santena e Centrosinistra per Santena – riuniti lunedì scorso.
Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc, spiega: «Nella riunione dei tre gruppi di opposizione tra le altre cose abbiamo discusso l’istanza presentata per la variante urbanistica relativa ai terreni ex cave – situati dietro la Laria e che vanno sino al confine della fornace Mosso – per l’insediamento di un outlet commerciale. Questo progetto era emerso tre mesi fa dagli stessi agricoltori, contattati dal geometra Vincenzo Gaude, costruttore e padre del già assessore ai lavori pubblici Ezio. A questi appezzamenti, sempre per accogliere l’outlet, potrebbe aggiungersi tutta l’area attualmente occupata dalla Laria, qualora lo stabilimento venisse completamente dismesso».
Nella nota inviata ai mezzi di informazione a seguito dell’incontro tra i gruppi di minoranza si afferma: «La richiesta, protocollata il 31 luglio è firmata da 17 agricoltori o proprietari dei singoli appezzamenti e dalla stessa fornace Mosso, è relativa alla trasformazione urbanistica dei terreni da “agricoli” a “terziario commerciale” e alla conseguente variazione del piano commerciale e ha in allegato una planimetria catastale della zona con l’area del futuro outlet contornata di rosso che si estende su 180-200.000 metri quadrati e l’indicazione di ipotetici accessi futuri: vicino alla Laria, dove ora c’è lo svincolo della tangenziale e a nord della fornace Mosso».
«Crediamo sia chiaro che le opposizioni di Santena non hanno preclusioni a questo tipo di intervento – precisa Roberto Ansaldi – a patto che si agisca però con saggezza, determinazione e nell’ottica della corretta pianificazione. Infatti, l’intervento verrebbe a insistere su di un’area di scarso pregio agricolo e potrebbe creare anche qualche posto di lavoro nuovo di cui abbiamo un gran bisogno».
Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, aggiunge: «Ci sono alcuni aspetti che bisogna sviscerare con grande attenzione, per evitare danni per sempre: va impostata la viabilità della zona, anche nell’ottica di non gravare ulteriormente sulla strada statale 29; vanno definite con attenzione le urbanizzazioni dell’ intera zona ed a carico di chi saranno i relativi costi; particolare attenzione va posta nei riguardi di come sarà impostata la convenzione urbanistico-edilizia».
«In ultimo – conclude Domenico Galizio – sarà necessario che si conosca il “soggetto attuatore” vero perché non è verosimile che i 18 proprietari realizzino in proprio l’Outlet Village, anche per evitare situazioni già viste da altre parti. Ricordo poi che il piano commerciale, se l’area commerciale supererà i 20.000 metri quadrati, come è probabile, necessiterà della approvazione della Regione Piemonte. Per saperne di più porremmo tutte queste domanda al Sindaco, non appena ci sarà una Giunta in grado di operare».
Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra Santena, aggiunge: «Questa lettera di fine luglio è il classico paradosso santenese. I coltivatori che hanno visto opzionare i terreni chiedono al Comune di preparare una variante mirata affinché i terreni possano acquistare maggiore valore. A oggi quei terreni hanno destinazione agricola. Bisogna anche aggiungere che appare davvero strano che le modifiche urbanistiche vengano chieste e pretese dagli stessi proprietari dei terreni. Io credo sarebbe molto meglio che la pianificazione urbanistica fosse portata avanti autonomamente dall’amministrazione comunale. Anche alla luce di quanto sta succedendo per l’area delle ex cave dei Ponticelli credo che il Comune debba quanto prima compiere un ragionamento generale sulle prospettive urbanistiche dell’intero territorio: la pianificazione deve essere governata dalla politica».
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