Ex Embraco, il Piano di rilancio è in ritardo. Serve incontro al Mise

RIVA PRESSO CHIERI – 26 febbraio 2019 – È in ritardo di circa tre mesi rispetto al piano industriale presentato al Mise a giugno 2018 il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento ex Embraco di Riva di Chieri. È quanto emerso dall’incontro tra azienda e sindacati che si è svolto oggi nello stabilimento ora in mano a Ventures Production.

Immagine di archivio

La notizia arriva con un comunicato degli Uffici stampa Uilm e Fiom, dove è scritto: «Secondo quanto dichiarato dall’azienda, ad aprile rientreranno 100 addetti rispetto ai 190 previsti dal piano, per salire a 187 a giugno. A oggi nello stabilimento non sono ancora stati installati gli impianti di produzione. L’azienda ha dichiarato di averli ordinati».

La nota stampa di Uilm e Fiom, prosegue così: «Lo stabilimento, che attualmente occupa 413 lavoratori, è passato alla società sino-italo-israeliana a luglio del 2018 dopo che Embraco, all’inizio dello stesso anno, aveva dichiarato la chiusura del sito industriale con il conseguente licenziamento di tutti gli oltre 500 lavoratori. Ad aprile 2018 Embraco (escluso lo stabilimento di Riva di Chieri) è passata al gruppo giapponese Nidec, ma per trovare una soluzione per i lavoratori del sito torinese è stato necessario attendere fino a luglio 2018, quando al Mise è stato firmato un accordo che ha sancito l’avvio dell’operazione guidata da Ventures. Secondo il piano industriale presentato al ministero, la nuova azienda investirà 20 milioni di euro per produrre robot per la pulizia a secco di pannelli solari e sistemi di depurazione per l’acqua, ricollocando progressivamente tutti i lavoratori. Nell’incontro odierno, l’azienda ha comunicato un’espansione del business all’assemblaggio di bici elettriche e di giochi educativi».

Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, afferma: «Siamo ancora convinti della validità del progetto solo perché sulla solidità economica e industriale delle aziende in campo aveva garantito il Mise, nella persona dell’allora ministro, ma oggi ci sono stati fornite rassicurazioni verbali e non fatti concreti».

Vito Benevento, responsabile di zona per la Uilm, aggiunge: «Vista l’attuale situazione e sottolineando il fatto che non ci arroghiamo il diritto di giudicare l’attendibilità di un colore politico o di un altro, ora è immediatamente necessario un incontro al ministero che garantisca, non solo a parole, l’accompagnamento del percorso che deve confermare il posto di lavoro di tutti i dipendenti. Oggi purtroppo non registriamo alcun passo in avanti».

Edi Lazzi, segretario della Fiom di Torino: «Rispetto all’incontro di gennaio non ci sono progressi significativi. A fronte di dichiarazioni di impegno, non sono ancora presenti i mezzi di produzione necessari. A questo punto ci sembra doveroso coinvolgere nel monitoraggio della situazione l’advisor che ha presentato l’azienda e le istituzioni che hanno accompagnato il percorso che ha visto l’abbandono di Embraco dal territorio torinese».

Ugo Bolognesi, responsabile di zona per la Fiom, chiude così le dichiarazioni dei sindacalisti: «In questa fase restiamo cauti e ci aspettiamo azioni concrete nel prossimo futuro per dare risposte ai lavoratori che stanno vivendo una situazione molto complicata con la cassa integrazione».

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FONTE Comunicato Uffici stampa Uilm e Fiom di Torino

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