Asparago al tempo del “Fridays for future”. Puntata 163

SANTENA – 16 marzo 2019 – E’ Primavera e in Europa è tempo di Asparago. A Santena il conto alla rovescia è iniziato, si posano i teli biodegrabili, ma il clima pazzerello consiglia prudenza. Chi apprezza la freschezza e la genuinità sa che deve prenotare per tempo. Via della Seta: differenti visioni sulla TAV dell’Ottocento e del Duemila tra XI Jinping e la Brexit. Saluto a Mario Cassardo.

XI Jinping

1) Campagna Asparago 2019. Se il tempo va così, tutto lascia pensare che la raccolta inizi prima dell’anno scorso.  Visto il clima in Europa e nella Penisola dovrebbe essere evitata la sovrapposizione iniziale con gli asparagi spagnoli e pugliesi registrata nel 2018. L’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto sta preparando in tutta fretta la promozione, la segnaletica e il bollino di qualità che tutela i compratori rispetto alla genuinità dei germogli. Nel Pianalto la concorrenza si affronta garantendo la freschezza, la provenienza, la salubrità, il tempo zero e il prezzo. La vendita diretta in cascina alle famiglie, ai negozi, alle strutture commerciali, ai ristoranti permette di mantenere prezzi competitivi che riconoscono il valore del lavoro qualificato e tradizionale svolto dalle aziende produttrici.

2) Consigli ai clienti. Per programmare al meglio la vendita e la fornitura di Germogli di Asparago freschi e quindi prelibati si consiglia di prenotare in anticipo presso le cascine le quantità necessarie per organizzare omaggi e pranzi e cene presso le abitazioni o i ristoranti della zona. Sul depliant dell’Associazione Produttori e sul Sito del Comune di Santena sono pubblicati i numeri di telefono, le mail e gli indirizzi delle cascine iscritte all’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto.

3) Granada: anticipata di circa un mese la raccolta degli asparagi verdi. José Antonio Gómez, presidente della cooperativa spagnola “Espárrago de Granada” il 13 marzo ha dichiarato: “Sono due settimane che raccogliamo asparagi, anche se in volumi limitati. Quest’anno, siamo riusciti ad anticipare la raccolta di 20-30 giorni, grazie alla coltivazione in micro-tunnel e alle buone condizioni meteo”. L’anno scorso la produzione era ritardata all’inizio di aprile a causa del freddo, il che aveva creato un accavallamento tra il raccolto di Granada e dell’Italia, compresa la Puglia e Santena. Fenomeno che aveva creato grossi problemi di surplus di offerta e competitività sul prezzo. Negli ultimi quattro anni, la superficie coltivata ad asparagi verdi a Granada è aumentata del 40% circa, ma ora sembra essersi stabilizzata a causa della sovrabbondanza di fornitura registrato in determinati momenti delle ultime stagioni*.

(*fonte FlashPlaza, 14 marzo 2019)

4) Spagna, dieci principali destinazioni per l’ortofrutta nel 2018. Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Italia, Polonia, Portogallo, Belgio, Svezia e Svizzera sono state le prime dieci destinazioni per le esportazioni spagnole di verdura e frutta fresca nel 2018, pari all’85% del totale, per un controvalore di 12,832 miliardi di euro. Crescono: +3% la Germania, per € 3,4 mld; +5% la Francia, per  € 2,3 mld e +3% il Regno Unito, con € 1,7 mld. Decrescono, rispetto al 2017: Italia, Polonia, Belgio e Svezia.L’Unione Europea è la principale destinazione per le esportazioni ortofrutticole spagnole. La politica commerciale della Commissione Europea e le Politiche Agricole delle Regioni sono decisive per il futuro del settore orticolo in Spagna come in Italia*.

5) Olanda: raccolti i primi asparagi bianchi del 2019 coltivati a campo aperto. L’Associazione Brabants Asperge Genootschap annuncia che i primi asparagi sono stati raccolti il 9 marzo a Liessel (Paesi Bassi), con un anticipo record nell’avvio di stagione. L’Associazione ha ricevuto il primo rapporto dai coltivatori Jan e Carmen Berkers e, dopo una verifica da parte di un esperto indipendente e dell’amministrazione della cooperativa, la società può confermare questo primo raccolto. Si tratta di asparagi provenienti da una coltivazione su letti in pieno campo che non utilizzano adattamenti artificiali, cioè non sono attrezzati con tubi ad acqua calda, tunnel o serre. Ogni anno, l’associazione dei produttori di asparagi del Brabante Settentrionale organizza una competizione tra i suoi soci coltivatori, che ha come obiettivo proprio quello di stabilire chi di loro raccoglie i primi asparagi coltivati in campo aperto*.

6) Pacciamatura con bioplastiche biodegradabili. Mentre gli studenti santenesi sfilano per i Fridays for Future, in campagna gli asparagicoltori sperimentano i bio-teli. I teli biodegradabili posati sul terreno sono utili per il controllo delle erbe infestanti e per la regolazione del microclima. A differenza dei teli di polietilene hanno il vantaggio che non devono essere raccolti per lo smaltimento in discarica o con incenerimento e che non disperdono frammenti di plastica nel terreno. I biodegradabili si lasciano sul campo, dove dei microorganismi provvedono alla loro decomposizione senza rilascio di sostanze tossiche. Il loro maggior costo è compensato dunque dal risparmio sullo smaltimento, sulla manodopera, sui macchinari per la raccolta e dal miglior rapporto lunghezza/peso. Nonostante questi vantaggi, in Italia il loro uso è ancora limitato dalla difficoltà di procurarseli, dai pregiudizi e dalla non conoscenza dei vantaggi. Chi è interessato a provarli gratuitamente, su una piccola superficie, può rivolgersi all’Associazione Produttori Asparagi tel. 3470570302.

7) TAV diverse visioni sulla Via della Seta. Tra il cinese Xi Jinping, l’Unione Europea e l’Italia si discute sulla nuova Via della Seta. In ballo ci sono pure il Canale di Suez, il Mediterraneo, il Porto di Genova e di conseguenza il nuovo Tunnel del Frejus. Si conferma come navi, treni, infrastrutture da sempre pongano problemi di velocità, di distanze, di logistica e di visioni geo-politiche intorno cui orbitano gli interessi di singole potenze o di gruppi di Stati. Non è un caso che gli USA, la superpotenza che sta davanti alla Cina, siano contrari. Nel valutare i vantaggi e gli svantaggi della Via della Seta è bene considerare gli effetti che ha avuto quella dell’Ottocento sulla società italiana al tempo di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei. Rispetto alle posizioni neo-borboniche e anti-Piemontesi ancora di moda in questi tempi, bisogna sottolineare in primo luogo la diversità dell’approccio del Regno di Sardegna. Infatti a differenza del Regno di Napoli –primo Stato a realizzare una ferrovia in Italia con la Napoli-Portici del 1839 e proseguita poi per Nocera e Castellammare– Cavour, i suoi contemporanei e i loro predecessori, aiutati dalle abitudini transfrontaliere e dalle decisioni prese dal Congresso di Vienna, non puntarono sulla dimensione localistica-regionale. Cogliendo la dimensione strategica e sociale del treno, con la linea Torino-Genova 1848-1853, essi proiettarono subito il loro interesse al Mediterraneo, alla Penisola, alla Pianura Padana, alle Alpi e al Nord Europa. Così l’Italia, non ancora unificata, si preparava per la nuova Via della Seta governata dal Regno Unito della Regina e Imperatrice Vittoria. Oggi tra l’altro si tratta di definire i rapporti tra la Cina – per inciso primo produttore e consumatore d’asparagi– l’Italia e l’Unione Europea, evitando che gli scambi marittimi si concentrino sul porto di Trieste e all’area germanica orientale a scapito di Genova e del Piemonte. 

7.1) Ciao Mario. Mario Cassardo è nato nel 1944, in piena II Guerra Mondiale. Nel 1971, insieme a molti santenesi, era un giovane operaio della mitica Stars di Villastellone. La fabbrica madre dei componenti in plastica delle auto Fiat, giunta a impiegare fino a 2800 lavoratori, senza contare l’indotto che le cresceva intorno. Mario era curioso, intuiva che il mondo stava cambiando, che la società aveva bisogno di un nuovo ceto dirigente in fabbrica, nelle istituzioni e nella società. A 26 anni diventò Sindaco di Trofarello. In zona un Sindaco operaio, sindacalista, iscritto al Partito Comunista fu una novità per tutti. Cassardo non faceva parte della generazione che aveva fatto la Resistenza e neppure di quella che era cresciuta nel mito della Russia di Stalin. Era un giovane operaio dell’Autunno Caldo del 1969, del sindacalismo progressista-riformatore, dei Beatles e di Azzurro, stimato da amici e avversari, impegnato nell’associazionismo e capace di progettare operazioni per lo sviluppo della comunità. Sabato, 9 marzo se n’è andato, lasciando il ricordo di una grande passione civile, accompagnata da pensieri, stimolanti e incisivi, aperti al dubbio e al confronto.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 16 marzo 2019

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