Santena, verso il 150° di Roma. Puntata 177

SANTENA – 23 giugno 2019 – Manca un anno al fatidico XX settembre del 2020, un evento che ha cambiato la storia del Cattolicesimo e dell’Europa. Bandiera Arancione sulla Zona 11. Nostalgie: il Distretto del Cibo ha bisogno delle Grandi Chieri e Carmagnola. Via della Seta e Peste suina.

Santena, castello Cavour, giugno 2019
Camillo Cavour

1) Premio Cavour, simbolo dell’Italia Unita. Il Castello Cavour eSantena non sono un luogo qualunque.  Sono, o meglio potrebbero essere, il centro propulsivo della memoria storica italiana. Per ora, in attesa che il Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella venga a inaugurare i nuovi interni del Castello, si discetta se passare la gestione del Castello Cavour alla Fondazione Torino Musei o lasciarla così com’è. L’aria è tesa perché le decisioni che si devono assumere riguarderanno il governo di un patrimonio importante per Torino, il Piemonte, Santena e l’Italia intera. Un patrimonio raccolto in un bel contenitore, in cui ciò che conterà dal punto di vista culturale, turistico ed economico sarà il contenuto. Intanto la Città di Camillo Cavour e dell’Asparago si prepara a ricordare il 149° anniversario della Presa di Porta Pia con lo sguardo già rivolto al 2020, centocinquantesimo di Roma Capitale. Una data, il XX settembre 1870, che significativamente Santena ricorda ogni anno col prestigioso Premio Nazionale Camillo Cavour, deciso dall’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour nel direttivo del 26 luglio 2006. Primo assegnatario, nel 2007, della copia dei caratteristici occhiali di Camillo Cavour, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. 

2) XX Settembre 1870. Il giorno dopo la fatidica data, mentre ci si preparava alla vendemmia, a Santena, come in Italia e in Europa, l’aria si tagliava col coltello. Giuseppina Benso, nipote di Camillo Cavour e moglie di Carlo Alfieri di Sostegno, era in evidente difficoltà nei confronti del Parroco e dei parrocchiani. Lei, così pia, si trovava nell’occhio del ciclone. I Bersaglieri, braccio armato dell’anticlericalismo, avevano cannoneggiato le sacre mura di Roma. Il Papa, infallibile, era arrabbiato. Faceva i bagagli per ritirarsi da prigioniero tra le mura Vaticane e schierava la Chiesa contro il giovane e fragile Stato italiano, nato solo nove anni prima. Chi era ancora più in difficoltà era il Ministro degli Esteri in carica, Emilio Visconti Venosta, marito di Luisa Alfieri di Sostegno, figlia primogenita di Giuseppina. Doveva gestire la nuova patata bollente lasciata in eredità dal Prozio. Il sogno di Roma capitale si realizzava, creando dissidi gravidi di funeste conseguenze. Ai fedeli, il Papa proibì di partecipare alla vita politica. Fu un grave errore sottrarre dalla scena politica per anni cruciali la parte più fedele al Papa. Non a caso l’infallibilità papale e la libertà religiosa si infransero brutalmente sotto i colpi dei Patti del Laterano e del fascismo. Solo con il Concilio Vaticano II, cento anni dopo la Presa di Porta Pia, la Chiesa nuovamente universale avrebbe rimesso ordine nel libero rapporto con lo Stato Italiano.

3) Bandiera Arancione n°2. Naturale che nell’area dell’ipotetico e indispensabile distretto del cibo Chierese-Carmagnolese, lungo le antiche vie etrusche, romane, longobarde, medievali, francigene, rinascimentali che collegano la Pianura Padana col Torinese e con Langhe-Monferrato-Roero, ci sia una tradizione culinaria d’eccellenza, tramandata nelle famiglie, contaminata dalle perenni piccole e grandi migrazioni, comprese quelle odierne. Una cucina sana e completa, che si gusta nelle case, nelle trattorie e nei ristoranti della Zona.

4) Bandiera Arancione n°3. La caratteristica del Distretto del Cibo è l’accessibilità al cibo da parte del consumatore finale o dell’intermediario unico. Ogni anno, infatti, cresce la vendita diretta in cascina (Pecetto, Santena, Poirino, Pralormo, Villastellone, Trofarello, Cambiano, Carmagnola, Chieri, Isolabella), facilitata e sostenuta dalle dimensioni familiari delle aziende agricole e dalla loro capacità di operare in rete e in forma associata, al fine di garantire giusto prezzo, qualità e freschezza del prodotto venduto.

5) Santena tra le potenze. All’inizio del Trecento, Santena faceva parte della potente Repubblica di Chieri. L’alleanza tra Asti e Chieri aveva creato un sistema sociale, militare ed economico in grado di competere a livello internazionale. Un contesto almeno pari a quello dei Comuni e delle Signorie Toscane. La collocazione sulle grandi vie di comunicazione internazionali e mediterranee e sulla via franchigena che passa per la Valle di Susa, collegava le due città alla Francia, al Nord Europa, alle Fiandre. Nel chierese cresceva un ceto politico dinamico protagonista di una stagione straordinaria durata diversi secoli, fino agli anni settanta del ‘900.

6) Nostalgia della Grande Chieri. Nel 1300, la repubblica di Chieri comprendeva oltre Santena, San Martino sullo Stellone, Cambiano, Troffarello, Revigliasco, Pecetto, Baldissero, Pavarolo, Montaldo, Andezeno, Marentino, Avuglione, Alegnano, Monbello, Monrotondo, Moncucco, Veregnano, Cinzano, Vernone, Ostero, Polmoncello, Tondonico, Baldassano, Sciolze, Montosolo, Serra, Bulgaro, Castelformaggero, Moxio, Pontiocello e Molinato.Oggi, questa dimensione, allargata al Carmagnolese, con la gestione associata delle funzioni in materia di agricoltura, territorio, paesaggio e ambiente darebbe sostanza, senso e futuro alla comunità che vive e opera su questo territorio. Prima lo capiranno i cittadini, i loro rappresentanti, i Comuni e le altre istituzioni, meglio è (Delle Storie di Chieri di Luigi Cibrario, seconda edizione, 1832). 

7) Peste suina in Cina. La Via della Seta potrebbe tornare utile anche agli allevatori di maiali italiani e europei. Pare che la Cina abbia bisogno di importare carne dall’estero, il che, viste le dimensioni, potrebbe addirittura destabilizzare il mercato mondiale. In Cina la febbre dei suini sta creando seri problemi al sistema alimentare e all’economia. L’abbattimento di centinaia di milioni di maiali fa salire i costi di allevamento, il prezzo della carne e di conseguenza l’inflazione. La peste è arrivata dall’Africa, dove nell’ultimo decennio i Cinesi hanno investito enormi risorse nell’acquisto di territori, in agricoltura e nelle infrastrutture. Gli animali morti per causa del virus o abbattuti per circoscrivere la diffusione quest’anno saranno almeno 200 milioni. Una cifra pari a un terzo della popolazione suina cinese.  Un numero uguale alla somma di maiali allevati quest’anno in Europa e negli Stati Uniti.

N.B. Per ora nel cosiddetto Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese non si avvertono conseguenze sul prezzo di costine, capocollo e braciole.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 23 giugno 2019.   

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