Santena, Distretto del cibo e Fridays For Future

SANTENA – 14 ottobre 2019 – Creare il Distretto del Cibo è un primo passo concreto per declinare i contenuti dei Fridays For Future a livello zonale, torinese e piemontese. La Città Metropolitana di Torino sostiene il progetto.

Greta Thunberg

Da tempo nella Zona Omogenea Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana Torinese si discute dell’importanza della produzione territoriale di ortaggi, frutta, latticini e carni.  Alimenti freschi, salubri e salutari, coltivati da migliaia di aziende agricole e da altrettanti hobbisti che nutrono la popolazione che vive e opera nell’area metropolitana e dintorni.

Trattandosi di prodotti della terra e del lavoro umano viene spontaneo fare un collegamento tra quanto sta sostenendo il movimento che fa riferimento ai “Venerdì per il Futuro” e ciò che ispira chi sostiene il Distretto del Cibo.

Si tratta infatti di trovare dei denominatori comuni che permettano di declinare nel Torinese e in Piemonte le idee e gli interessi cui si ispirano due movimenti molto differenti per le dimensioni e per le ambizioni, tra loro uniti da un intento comune: l’uso corretto del terreno e della biosfera per la produzione di cibo sano, salutare e accessibile.  Agli scettici e agli accidiosi va ricordato che quando gli adolescenti dicono che “il Re è nudo” bisogna almeno ascoltarli.

Fridays For Future è un movimento giovanile serio, sincero e ingenuo che parla al mondo degli adulti, criticandoli per la loro spregiudicatezza nell’usare e usurare in modi innaturali il Globo. Per la prima volta nella storia dell’umanità protestano contro i “grandi” su questioni che riguardano il riscaldamento globale, il modello di sviluppo, la distruzione dell’ecosistema.

Come nella fiaba di Hans Christian Andersen, i cosiddetti adulti stentano a riconoscere in questo avvertimento, ingenuo quanto sincero, le loro dosi di responsabilità. Una parte di questi “adulti” ha però sufficienti strumenti per capire le ragioni della protesta.

Ciliegie di Pecetto

Lo sanno bene gli orticoltori, professionali e hobbistici, i frutticoltori, gli allevatori che devono fare i conti con il cambiamento del clima. In particolare, con le abnormi precipitazioni atmosferiche, con la siccità, con l’aumento della temperatura, con l’arrivo di nuovi insetti. E con le difficoltà a operare in un mercato sregolato, esposto alla concorrenza sleale, in cui l’orticoltura, causa la sua frammentazione e i ritardi nel fare lobby, non è adeguatamente sostenuta dalle risorse che l’Unione Europea mette a disposizione della Regione, per attuare la politica agricola.   

Asparagi di Santena

Le preoccupazioni degli agricoltori e degli adolescenti vanno dunque raccolte e comprese, per migliorare le scelte che la politica sta già adottando in un Mondo ancora fortemente intriso di egoismi localistici e nazionalistici, di divisioni continentali e razziali, di interessi divergenti tra aree di influenza, tra persone, tra settori e comparti dell’agricoltura.

Fare attenzione alla Terra significa avere cura di tutti gli individui che la abitano e contestualmente a tutte le persone che la coltivano per ricavare alimenti sani e salubri. Questo è il terreno su cui il Distretto del Cibo della Città Metropolitana Torinese può esprimere i suoi contenuti innovativi.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 13 ottobre 2019.

**
www.rossosantena.it