SANTENA – 20 ottobre 2019 – Oggi si è svolta la castagnata organizzata dall’associazione Vivere nei locali della scuola materna San Giuseppe. 140 persone avevano a disposizione 30 chilogrammi di castagne. Ne sono avanzate…
La castagnata di Vivere organizzata a Santena è un appuntamento che conta oltre 35anni di esperienza. La prima volta è stata organizzata nell’oratorio della borgata Tetti Giro, dal gruppo parrocchiale Spes, Saper portare entusiasmo sempre, che negli anni Ottanta, seguiva alcuni ragazzi con problemi e le loro famiglie.
Dal secondo anno in poi la castagnata è stata organizzata nei locali della scuola materna San Giuseppe. Nell’anno 1993 nasce a Santena il gruppo Santenese di Vivere. Da allora la castagnata è un momento di ritrovo per Vivere, associazione di volontari e famiglie con figli portatori di handicap che conta gruppi a Chieri, Pino Torinese, oltre che a Santena.
Nonostante il cattivo tempo, 140 persone, provenienti da Santena e dintorni, si sono presentate all’appuntamento. Nel salone della materna parrocchiale ad attenderli c’era Fausto Boniello, impiegato nel settore automotive, amico da sempre dell’associazione Vivere. Vicino a lui casse, computer e mixer. Forte di una banca con 35mila brani musicali – file karaoche .kar .mid e .mp3 – Fausto ha intrattenuto musicalmente gli intervenuti. Tanti brani sono stati cantati dai ragazzi. Tutti i pezzi musicali erano ballabili e il salone della scuola ha fatto fatica a contenere i presenti trasformati in ballerini.
Tra gli intervenuti il parroco don Beppe Zorzan, il sindaco Ugo Baldi e le assessore Rosella Fogliato e Lidia Pollone. Uno dei primi a esibirsi è stato il primo cittadino che si è cimentato con il brano Il cielo d’Irlanda, con Bandiera gialla e con il brano Cuore matto.
Nadia Ollino, responsabile della sede di Santena di Vivere, informa: «Negli anni l’appuntamento con la castagnata è diventata per i ragazzi e le famiglie di Vivere un momento imperdibile». A Santena Vivere conta su dieci volontari che seguono 16 ragazzi con handicap. Vivere fa attività il martedì sera, nei locali del Centro giovani: laboratori con attività manuali, laboratori teatrale, yoga della risata e tanto altro ancora. Il venerdì sono previste attività esterne: quest’anno si è andati a cascina Massetta, ai Favari, per imparare a fare il pane e per apprendere i primi rudimenti di orticoltura. Tra le esperienze dei prossimi mesi ci sono da segnalare i laboratori svolti al Munlab di Cambiano. Tra gli appuntamenti di Vivere Santena le feste organizzate a Natale e a Carnevale. Sempre a Santena, tra le varie iniziative c’è anche Vivere sport, con una squadra di calcio a 5.
Alla castagnata di oggi era presente anche Gina Gilardi, presidente di Vivere sin dal 1993, dopo una presenza come volontaria che risale al 1989. «In autunno riprendono le attività dopo la pausa estiva nelle diverse sedi di Chieri, Santena e Pino Torinese. Ogni sede attiva progetti a seconda delle disponibilità e degli interessi dei ragazzi – spiega Gina Gilardi, che aggiunge –. In questi anni molte cose sono cambiate. Nei primi anni si doveva combattere per l’inserimento nelle scuole, per avere i trasporti, occorreva combattere contro l’ostacolo delle barriere architettoniche. Negli anni indietro era mentalità diffusa che un ragazzo con handicap doveva stare chiuso in casa. Ora molte cose sono cambiate. E sono cambiate a livello culturale. C’è una apertura maggiore. Oggi un ragazzo disabile può fare tante cose che un tempo gli erano precluse. Io mi auguro che a muovere tali cambiamenti un piccolo seme l’abbiamo gettato anche noi. Poi, sicuramente, a livello politico e sociale negli ultimi anni tante cose sono cambiate per una maggiore presa di coscienza. Nel nostro territorio Vivere è conosciuta bene: mi auguro che le cose portate avanti in questi anni siano state significative e in qualche modo abbiano lasciato il segno. Direi che, in qualche modo, noi di Vivere abbiano concorso al cambiamento avvenuto nella società».
Vivere oggi conta 150 volontari attivi, presenti non solo a Chieri, Santena e Pino Torinese, ma anche a Poirino e Pecetto. Vivere può contare su 300 soci con un centinaio di famiglie. La presidente ricorda i buoni rapporti sia con le amministrazioni comunali sia con il Consorzio socio assistenziale del chierese. Tra i progetti da segnalare c’è quello di Casamica, che vede sempre tante richieste da parte delle famiglie. La nuova normativa del terzo settore ha imposto a Vivere Sport di chiudere la parte agonistica di Special Olympics. Una cosa bella è che tecnici e allenatori hanno deciso di costituire una associazione sportiva con il nome Team Vivere Sport: in tal modo Vivere potrà continuare anche le attività agonistiche.
Gina Gilardi chiude con un appello alle famiglie che hanno figli portatori di handicap: «E’ importate che escano e contattino Vivere. Questi ragazzi non devono stare chiusi in casa. Le famiglie devono mettersi in gioco, lasciarsi coinvolgere e partecipare. Le famiglie devono sentirsi parte di questa nostra associazione e partecipare attivamente con una presenza».
Il pomeriggio a Santena è volato in fretta. Tra un ballo e l’altro c’era il tempo per rifocillarsi con le caldarroste, con decine di torte, dolci, con salatini e le bibite più o meno con bollicine. In tanti hanno voluto cimentarsi con i brani proposti da Fausto e pazienza se qualcuno non era troppo intonato. Contava esserci, partecipare. Un pomeriggio trascorso a ballare, in coppia o meglio ancora in gruppo, in cerchio o uno dietro l’altro a mo’ di trenino.
**
Per saperne di più su Vivere clicca qui: