Santena, il sindaco, Borgarello, Cascella, Galizio e Ansaldi commentano la notizia dell’esposto dei dirigenti sulla vicenda outlet

SANTENA – 5 novembre 2009 – Il sindaco Benny Nicotra, il presidente del consiglio comunale Santino Cascella, l’esponente della Lega Nord Patrizia Borgarello, il capogruppo di Insieme per Santena Domenico Galizio e il capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc Roberto Ansaldi, commentano la notizia dell’esposto congiunto dei dirigenti comunali in merito al progetto dell’outlet nella ex cava dei Ponticelli.

cava ponticelli

La notizia dell’esposto congiunto dei dirigenti del Comune alla Procura della Repubblica un effetto l’ha già avuto: il sindaco Benny Nicotra fa marcia indietro rispetto alla commissione d’indagine conoscitiva proposta dalle opposizioni. Benny Nicotra spiega: «Io ero d’accordo con le opposizioni a costituire questa commissione di inchiesta per fare luce sulla vicenda outlet. Dopo l’esposto non sono più d’accordo; io non mi sostituisco alla Procura, io non mi sostituisco ai giudici. Invece di far nascere questa commissione sarebbe molto meglio che se qualcuno ha argomenti aggiuntivi sulla vicenda vada il Procura a integrare il fascicolo che è stato aperto. Io condivido quanto riferito dai dirigenti a questo blog in merito alle motivazioni che hanno portato all’esposto. Oggi, alla luce di questo esposto penso che la commissione rappresenti solo perdita di tempo. La vicenda appare molto delicata per cui – secondo me – sarebbe meglio non sostituirsi alla magistratura».

Benny Nicotra continua: «Questo è il mio parere, comunque il regolamento comunale dice che la richiesta di istituzione della commissione di indagine va messa all’ordine del giorno e poi votata  a maggioranza: il consiglio è sovrano. Io non ho difficoltà ad ammettere di avere cambiato modo di pensare: l’esposto congiunto è stato protocollato in Comune il 30 ottobre e poi consegnato alla Procura martedì 3 novembre. A fronte di questo non ho più nulla da aggiungere: posso solo ribadire di avere massima fiducia nella magistratura.Una commissione di indagine formata da consiglieri comunali rischia di trasformarsi in una perdita di tempo, sarebbe molto meglio che occupassimo il nostro tempo a fare altro».

Patrizia Borgarello, consigliera della Lega Nord, assessore all’Istruzione, spiega: «Con l’esposto gli uffici hanno inteso tutelarsi a fronte di una vicenda tutt’altro che chiara. Il commento della Lega Nord è semplice: nel progetto outlet sicuramente c’è qualcosa da capire a fondo. Per come la vicenda è stata raccontata dai mezzi di informazione appare quantomeno strano che proprio il primo firmatario del documento inviato a luglio agli uffici comunali dica ai cronisti che non ha firmato. Su questo aspetto sarà bene fare la necessaria chiarezza».

«Mi lascia perplessa – prosegue Patrizia Borgarello – la stessa richiesta contenuta nella missiva: ma dove si è mai visto che chi vuole vendere il terreno pretenda dall’amministrazione il cambio di destinazione urbanistica. Noi amministratori possiamo fare tutte le valutazioni per dire se un outlet è utile o meno alla città. Se riterremo che un outlet possa servire allo sviluppo cittadino sarebbe anche meglio che decidessimo noi dove potrebbe essere costruito. Non esiste proprio che i proprietari dei terreni vengano a dire “Cambiateci la destinazione dei terreni”». L’esponente del Carroccio conclude: «Dopo l’esposto l’utilità della commissione di indagine mi sembra venuta meno. Con questo atto gli uffici hanno chiesto chiarezza. A far luce tocca ai magistrati».

Santino Cascella, presidente del consiglio comunale ed esponente di Progetto Santena, afferma: «Devo dire, con tutta onestà, che alla luce dell’esposto la richiesta di costituire una commissione di indagine potrebbe essere una cosa superata. Invece di costituire una commissione i gruppi consiliari che ritengono di avere cose interessanti da riferire sulla vicenda possono anche loro presentare esposti alla Procura della Repubblica. Noi amministratori, nell’esercizio delle nostre funzioni siamo a servizio della cittadinanza: se qualcuno è venuto a conoscenza di episodi connessi a questo progetto di localizzare un outlet nell’ex cava dei Ponticelli che ritiene debbano esser chiariti può rivolgersi alla Procura. Devo anche aggiungere che se i gruppi riterranno di costituire questa commissione, basterà avere i voti necessari a prendere questa decisione».

Roberto  Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei Moderati-Udc, afferma: «Negli ultimi 25 anni non era mai successo che metà del Consiglio comunale chiedesse una commissione di indagine e i due dirigenti apicali del comune inviassero due esposti alla Procura della Repubblica, per fare piena luce su dei fatti successi. Questo la dice, già di per sé, lunga sull’assoluta mancanza di trasparenza con cui hanno operato il Nicotra-ter e la sua fotocopia ter/bis: infatti, la notizia dell’ iniziativa sull’outlet è di quattro mesi fa, così come la lettera di richiesta è sul tavolo del sindaco da oltre tre mesi».

«Tre mesi in cui – aggiunge Roberto Ansaldi – non solo l’amministrazione si è guardata bene dal chiarire le genesi ed i contorni dell’iniziativa, ma l’intera vicenda si è ulteriormente arricchita di zone d’ombra da quando le opposizioni – tre settimane fa circa – hanno chiesto copia e reso pubblica la lettera di richiesta di cambio di destinazione d’uso». Roberto Ansaldi conclude: «Le due azioni – la commissione di indagine e gli esposti alla magistratura – viaggiano su due piani diversi perché hanno obbiettivi diversi: gli esposti per verificare – con i non velocissimi tempi della magistratura – se ci sono comportamenti con risvolti penali; la commissione di indagine per capire come sono andate in realtà le cose dal punto di vista amministrativo e politico».

Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, ci mette poco a spiegare la sua posizione: «Come al solito qualche amministratore pur di non voler dire quello che pensa si nasconde dietro al solito dito. Io penso che una commissione consiliare d’indagine non abbia altro scopo che lavorare per capire i contenuti di questa vicenda. Penso che convenga a tutti fare chiarezza sulla vicenda. Abbiamo bisogno di più informazioni su questa vicenda anche per fermare i troppi commenti che sfociano nel pettegolezzo e sul sentito dire. Mi sembra anche del tutto chiaro che una commissione consiliare non potrà in alcun modo sostituirsi all’operato della magistratura.  Non scherziamo; mi chiedo come possano maturare simili idee. La commissione dovrà lavorare per appurare i fatti di quanto sta accadendo a livello locale in merito al progetto di localizzare un outlet nell’ex cava dei Ponticelli. L’obiettivo è capire cosa è stato sinora fatto, da chi e perché».

«L’esposto partito dai dirigenti del Comune va salutato positivamente – prosegue Galizio –. Segnala uno stato di malessere presente in città cui non possiamo assolutamente abituarci. Secondo me oggi ci sono tutte le premesse per arrivare a vederne delle belle e questo sin dai prossimi giorni. Io mi auguro che questo esposto contribuisca a far scoperchiare una pentola che, evidentemente, è in ebollizione. Sono davvero troppe le voci e le situazioni che indicano quantomeno un clima cittadino tutt’altro che normale». Galizio medita le parole da usare per evitare di incorrere in querele, tanto facilmente annunciate nella nostra città: «Direi che cominciano a essere troppi quelli che – in privato come in incontri pubblici – affermano che qualcosa non va, che si sta passando il limite. Non è infrequente imbattersi in cittadini che apertamente affermano di esser stufi di dover pagare per avere qualcosa cui hanno diritto. Ben venga dunque questo esposto, meglio ancora se servirà a dare coraggio ai tanti cittadini che si dicono vittima di soprusi e angherie che sarebbero consumati in campo urbanistico. Tutti dovrebbero auspicare la massima chiarezza. Se questi fatti tutt’altro che edificanti non sono successi è giusto che emerga che chi li riferisce è un diffamatore. Se invece qualcosa di vero c’è è giusto lavorare perché queste cose emergano con la dovuta dirompenza».

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