Santena, festa a sorpresa per gli 80anni di don Tonino Enrietto

SANTENA  – 15 dicembre 2019 –  Festa a sorpresa per gli 80anni di don Tonino Enrietto. Si è svolta venerdì 13 dicembre, a Tetti Giro.

Foto di gruppo a fine messa

«Vieni, siamo una decina. Festeggiamo i tuoi 80 anni». Questo l’invito partito da alcuni santenesi a don Tonino Enrietto, viceparroco a Santena,  dal 1975 al 1982, quanto il parroco era don Giuseppe Lisa. L’idea è arrivata da Elio Migliore, Ernestino Mosso, Maria Felicità Cavaglià, Carla Bezuit e altri ancora. E’ stato costituito un gruppo con WhatsApp dove,  a mano a mano, si sono aggiunti i presenti all’incontro.

Don Tonino ha accettato l’invito. Venerdì 13 dicembre, poco dopo le 19,30 arriva a Santena, nella chiesa di Tetti Giro. Spalancata la porta si trova davanti una settantina di suoi ex parrocchiani e subito afferma. «Mi avevate detto che eravate una decina…”. Subito dopo l’attimo di sorpresa inizia a salutare tutti. Uno dopo l’altro fa il giro dei banchi della chiesetta. Per tutti ricorda il nome, scambia un abbraccio e qualche parola.

In chiesa ci arriva portato da Raffaele Di Vito, che abita in Liguria, a Camogli. Prima dell’arrivo del don in chiesa, per una buona mezz’ora, i tanti suoi ex hanno provato i canti, guidati da Caterina Migliore e dalla sua chitarra, con le note dell’organo, proposte da Fausto Boniello. Il saluto di benvenuto al don arriva da Ernestino Mosso: «Don Tonino, auguri per i tuoi 80 anni». E subito parte un lungo applauso. «Sono commosso – risponde don Tonino –. Sono venuto volentieri qui a Santena. Celebrare messa con voi è bello. Abbiamo trascorso tanti anni insieme. Un periodo che ha segnato la mia vita.  Oggi è santa Lucia. E’ la festa della luce.  Cominciamo la celebrazione chiedendo la luce per tutti noi».

Per l’omelia non va all’ambone, ma si siede, a cavalcioni, sul primo banco e dialoga con i presenti. Parte con un appello: «E’ ora che i cristiani si sveglino. Spesso noi cristiani siamo troppo passivi. Ascoltiamo le tante critiche rivolte alla Chiesa e a noi preti e non facciamo nulla per contrastarle. Invece siamo chiamati a reagire. Dobbiamo reagire».

Mentre parla sono tanti gli intercalari che si riferiscono al periodo santenese: «Mi ricordo dell’incidente sul lavoro, successo a Raffaele. Della caduta di Sebastiano, in chiesa. Di Ernestino, folgorato». Poi aggiunge: «Mi ricordo anche della tanta pazienza che avete avuto con me…». Tra i banchi c’è chi si ricorda che, a motivo della sua intemperanza, in città il don era noto come don F’rbella.

Don Tonino prosegue con: «Una cosa bella. Ho sempre cercato di fare di tutto per voi. Ho cercato di fare calare il Vangelo su di voi. Ho ancora ben nitida l’immagine di 400 bambini presenti a una novena di Natale».

Poi arrivano tre messaggi, uno dietro l’altro: «Primo. Nelle nostre comunità abbiamo bisogno di leader.  Sono coloro che vivono di luce. Se non viviamo di luce cadiamo nelle tenebre. Se non si è cristiani coraggiosi si vivacchia. Il Signore dentro di noi ci affascina e cambia la nostra vita». Secondo messaggio: «Per fare questo non possiamo essere soli, ma abbiamo bisogno della comunità cristiana. Insieme possiamo cambiare il mondo». Terzo messaggio: «Io posso cambiare il mondo solo se, prima di tutto, cambio me stesso.  E il coraggio per farlo ci arriva dal Signore Gesù». L’omelia, don Tonino la chiude così: «Grazie che mi avete invitato. Sono contento». E, in chiesa, scatta un altro applauso.

Il don va a ruota libera. Ricorda «Don Enzo Casetta non sta troppo bene», rimarca «I tre vescovi passati dalla parrocchia di Santena: don Cesare Nosiglia, don Marco Arnolfo e don Marco Brunetti». Ricorda l’importanza di pregare affinché «Il Signore susciti vocazioni all’interno delle nostre comunità». Prima che la messa termini ragiona sull’importanza di riflettere «Sulle cose da fare nel nostro piccolo per poter diventare cristiani nuovi».

Alla benedizione finale afferma. «Grazie per questo incontro che rallegra il mio cuore. Dobbiamo avere nel cuore Gesù per essere la manifestazione di Cristo con la nostra vita. Siamo chiamati a diventare cristiani ferventi. Una cosa fantastica. Il primo passo è dare la nostra disponibilità ad ascoltare la parola di Dio. Dobbiamo chiede al Signore di fare di noi un suo strumento». Al termine don Tonino aggiunge: «Non so come ringraziavi di questa celebrazione. La benedizione rinfranchi la nostra fede e ci dia la possibilità di essere una comunità meravigliosa. Grazie ancora a tutti voi».

Il tempo di salutare quelli arrivati durante la celebrazione e poi tutti si sono spostati nei locali dell’oratorio di Tetti Giro per la cena. Il momento conviviale è stato occasione di dialogo tra i presenti e con il don. La serata si è chiusa con la torta per gli 80 anni. Una serata bella ed emozionante. E’ tardi quando Bruno Vernero riporta a casa il don. Serata emozionante. Qualcuno fa financo fatica  a prendere sonno…

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