SANTENA – 21 marzo 2020 – E’ una delle sue caratteristiche identità. Un bene culturale che sottrae la Comunità dalle forche del localismo. Un patrimonio da custodire, tutelare e promuovere. Una sfida del bello con cui la città deve integrarsi. Una risorsa culturale, turistica e rurale da valorizzare per le forti ricadute sulla rete sociale. E’ il castello Cavour.
Il Castello Cavour è un sito di primaria importanza della storia patria, che rafforza e sostanzia l’orgoglio di essere Santenesi. Un luogo pieno di contenuti, utili per capire gli eventi alla base della vita degli Italiani. Una clinica potenziale per la prevenzione e la cura di quel “certo” malessere di sentirsi Italiani, che ancora colpisce molti compatrioti.
Un posto dove l’azione realizzata dai contemporanei di Camillo Cavour si sposa con la complessità della costruzione di uno Stato moderno attuata nel Settecento, Ottocento e Novecento dai ceti sociali emergenti. Nel Castello‐Museo sono condensate le fatiche, la vita, le speranze e le opere delle generazioni che ci hanno preceduti. Qui si intrecciano la cultura agricola, ambientale, alimentare e gastronomica con il sapere artistico, scientifico, tecnologico, industriale, infrastrutturale, agronomico e istituzionale d’Italia e d’Europa.
Il Castello ha conservato specificità che altri luoghi hanno perso e ha mantenuto un’integrità che trasmette la sacralità di vite spese per far grande la Patria. L’atmosfera che si respira è unica. E’ la casa, centro amministrativo e gestionale di una vasta rete di cascine innovative, in cui si è formato colui che ha rivoluzionato la società, inserendo l’Italia, a metà dell’Ottocento, nel cuore dell’Europa, del Mediterraneo e dei processi di globalizzazione.
Il Castello Cavour è una meta che dà sostanza all’itinerario piemontese tra Torino e Langhe-Roero e Monferrato, visto il ruolo che hanno avuto l’asse Santena-San Martino Alfieri -Grinzane Cavour nello sviluppo dell’agricoltura moderna.
La visita è suggestiva. Sembra che gli inquilini, gli ospiti, i lavoranti del Castello siano presenti nelle stanze, nelle strade, nei cortili, nella Cascina Nuova, nel Parco, nei sentieri in cui passano i turisti.
Tutto è come allora, ma i temi illustrati sono attuali e concreti. Un luogo vivo, in cui i turisti, aiutati dalle guide, man mano si accorgono di ripercorrere pagine che comprendono tra i protagonisti i loro progenitori ed essi stessi.
Il Castello per Santena è:
- orgoglio, di essere compartecipi della memoria patria;
- compito di custodire, valorizzare e integrare un bene culturale, storico, turistico e paesaggistico di primaria importanza;
- responsabilità conseguente alla fortuna di ospitare un patrimonio con un forte valore locale, che proietta le imprese e le persone nella dimensione europea;
- fattore per consolidare il rapporto tra Museo e Città.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 21 marzo 2020.