SANTENA – 19 novembre 2009 – Edoardo Tamagnone, capogruppo di Progetto Santena e Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione Centrosinistra, commentano l’ordinanza del sindaco che vieta ai cittadini di contattare soggetti che si prostituiscono e vieta di assumere atteggiamenti, modalità comportamentali che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio.
Edoardo Tamagnone, capogruppo di Progetto Santena, spiega: «Dopo alcuni mesi l’ordinanza del sindaco, che era stata preparata il 9 luglio scorso, all’inizio di novembre ha avuto via libera dalla Prefettura. Dico subito che quello della prostituzione non mi sembra proprio uno dei problemi più urgenti per la città di Santena, anzi, francamente mi sembra che non esista proprio. A mio avviso l’amministrazione comunale dovrebbe occuparsi di ben altre cose: le tante buche nelle strade; il perdurare della chiusura del parco Cavour; la messa in sicurezza dal torrente Banna; il palazzetto che continua a esser chiuso per la città e via discorrendo».
«Questa ordinanza che prende di mira la prostituzione – aggiunge Edoardo Tamagnone – è il solito provvedimento nicotriano roboante, teso a accreditare l’immagine di un sindaco simil sceriffo, che lotta contro le forze del male. Anche in questo caso il primo cittadino è riuscito a trovare un nemico – quando non lo trova all’interno della sua coalizione, arriva a prendersela financo con la categoria delle prostitute. Siamo alle solite; è la sua consueta strategia per dimostrare che, come sindaco, fa qualcosa per la città. E intanto si guarda bene dall’affrontare i problemi concreti».
Più o meno sulla stessa linea Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione Centrosinistra: «Credo che quello della prostituzione non sia uno degli argomenti più urgenti da affrontare. E’ del tutto evidente che l’impegno degli amministratori potrebbe essere rivolto in ben altre direzioni». Poi Ferragatta aggiunge con ironia: «A breve mi aspetto che il sindaco precisi quali sono gli atteggiamenti che manifestino l’intenzione di adescare, oppure quali sono le caratteristiche dell’abbigliamento succinto».
Poi Ferragatta si fa serio: «Il sindaco e la sua maggioranza a geometria variabile meglio farebbero a occuparsi di problemi seri come, ad esempio, il fenomeno dell’uso e abuso di alcolici anche tra i giovani studenti della nostra città. Si tratta di un problema che richiederebbe maggiore attenzione da parte dell’amministrazione che dovrebbe concertare interventi anche con il mondo della scuola, oltre che con i servizi sociali. Detto questo mi sembra che la prostituzione rappresenti un problema serio che ben difficilmente si presta a essere banalizzato e strumentalizzato dentro le due pagine dell’ordinanza prodotta dal nostro Comune. Voglio anche dire che parlare di prostituzione a Santena è una roba da accademia. Il sindaco non è nuovo a provvedimenti del genere: tempo indietro, all’arrivo di alcuni rom aveva prodotto a tamburo battente una ordinanza anti rom. A luglio c’è stato un problemino con una prostituta che si era fermata in una piazzola della strada statale 29, al confine con i Marocchi. Erano intervenuti i vigili e la vicenda sembrava finita lì. Ora apprendiamo che il sindaco ha voluto farne un caso; forse sarebbe bastato tenere un profilo più basso».
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Sin qui i primi due commenti; altri interventi – probabilmente – seguiranno, sempre che il panorama politico cittadino domani non offra novità di rilievo rispetto alla composizione numerica della maggioranza che appoggia la Giunta Nicotra-ter/bis. In chiusura mi permetto un appunto riferito ad alcuni colleghi cronisti. L’ordinanza è stata affissa in albo pretorio agli inizi di novembre. La notizia dell’ordinanza è stata pubblicata su questo blog ieri sera, giorno in cui scadeva il termine di permanenza del documento in albo pretorio. Stamattina i cronisti di importanti testate locali hanno subìto sentito un po’ di politici per commentare l’ordinanza. Come ho già detto altre volte rossosantena.it è un blog che offre un servizio gratuito per i lettori; secondo me questi cronisti le notizie farebbero meglio ad andare a cercarle direttamente alla fonte, in questo caso nell’albo pretorio; impegnandosi un po’, sempre secondo me, ce la possono anche fare, comodamente.
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