SANTENA – 11 maggio 2020 – Domenica, 17 maggio, i Germogli di Asparago scendono in Piazza Martiri della Libertà, dalle ore 8 alle 12, a disposizione dei buongustai di Santena e della Città Metropolitana. La triplice coincidenza, unica a livello italiano, tra Città, Asparago e Camillo Cavour.
L’87° Sagra dell’Asparago Santenese si fa eccome. Nonostante il virus, la vita, il lavoro, la coltivazione, la produzione, l’alimentazione vanno avanti guardando al futuro. In Piazza non ci saranno il Palasparago, banchi, gazebo, mostre e quant’altro. Lui c’è, in bella vista sulle bancarelle. Il protagonista del fenomeno sociale che, da Santena e dal Pianalto, coinvolge la Zona del Chierese-Carmagnolese nella produzione di cibo e di ortaggi sani e di qualità per la Città Metropolitana Torinese e per il Piemonte, sarà presente, bello, buono e rigoglioso.
Il Comune di Santena, l’Istituzione di punta a livello piemontese, insieme alla Regione e alla Città Metropolitana, nel sostenere la necessità di costituire il Distretto del Cibo, ha chiesto all’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto di collaborare per la riuscita della manifestazione. L’87° sarà una Sagra a tutti gli effetti, in formato igienico sanitario, con il contributo fondamentale della preziosa Pro-Loco di Santena, confermando la continuità di una tradizione consolidata nei secoli. Le aziende agricole hanno risposto, orgogliose di contribuire a promuovere il loro lavoro e la comunità di cui sono parte attiva e responsabile.
L’asparago per Santena ha molti significati. Storico, per il binomio con il Contadino e Statista Camillo Cavour. Un legame di gola, di gusto, di produzione di ricchezza, alla base dell’innovazione dell’agricoltura moderna. Ben espressa nella famosa lettera del 1847, inviata ad Edimburgo al cugino William De La Rive, perché chiedesse al chimico James Johnston di trovare il modo di rendere più produttiva la coltivazione dei germogli che avrebbero fatto la fortuna di Santena.
Identitario, non già nel senso individualistico, localistico o egocentrista. Ma per la triplice coincidenza tra città-prodotto tipico-personalità politica, affermatasi nel tempo grazie alla riconosciuta qualità dei germogli che qui sono coltivati. A tal punto che Santena è identificata come la città dell’Asparago e la città di Camillo Cavour. Una circostanza singolare, unica in Italia, dove un ortaggio di pregio è felicemente abbinato a un politico, al Padre della Patria, Camillo Benso di Cavour.
Innovativo, per il salto di qualità realizzato dai coltivatori di asparago, con i soldi pubblici della Provincia di Torino e dell’Unione Europea. Qualità nella sperimentazione sulla varietà Eros e sul mantenimento dell’Asparago Santenese autoctono. Un’esperienza che ha salvato la produzione locale collocandola in una nicchia di alta qualità. Che ha dimostrato altresì quanto smisurata fosse la domanda di asparago in Italia. Una domanda che ha trovato risposta nell’offerta proveniente dalla Puglia, dal Grossetano, dalla Sardegna, dalla Romagna e dalla Campania.
Doppiamente innovativo, perché per fare ortaggi sostenibili e biologici oggi si devono fare investimenti in prodotti, attrezzature e macchinari non inquinanti e di adeguate dimensioni. Quando con il PSR e col distretto del Cibo la Regione finalmente sposterà risorse sull’orticoltura, si scopriranno le grandi opportunità che si aprono per lo sviluppo di una vasta rete di aziende orticole e dell’indotto nell’Area torinese.
Sociale, perché la coltivazione di asparagi e di ortaggi vuol dire lavoro e ricchezza per le aziende e gli hobbisti e per la manodopera specializzata femminile e giovanile. Significa ricadute sulla ristorazione, sul commercio, sul turismo e quindi sull’intera comunità. Non è un caso che nei momenti vitali della storia d’Italia l’orticoltura, in particolare, dimostri il suo grande valore. Lo è stato nei lontani tempi di guerra. Lo è in questi giorni in tempi di Covid 19, dove la sola attività in piena azione a livello locale e globale è l’agricoltura. Il settore primario, ancora ingiustamente sottovalutato, indispensabile per dare cibo vitale alle persone.
Paesaggistico, per il valore del paesaggio rurale di Santena e del Pianalto. Un paesaggio ricco di biodiversità, in cui le risorse del PSR e del Distretto del Cibo possono aiutare la riconversione di aziende agricole in favore della produzione di cibo salubre, fresco e genuino.
In attesa di domenica i Santenesi possono dare una mano alla buona riuscita della 87° Sagra dell’Asparago Santenese informando i loro amici, parenti e conoscenti che vivono a Torino e dintorni. Con l’auto, nel rispetto delle regole, si può venire da fuori Santena per comprare asparagi e ortaggi freschi e salutari per la famiglia, i condomini, i vicini, gli amici , i compagni e colleghi di lavoro.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 11 maggio 2020.