SANTENA – 18 luglio 2020 – Maurizio Vitale, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Camillo Cavour è il nuovo Presidente di Turismo Torino e Provincia. Con le nomine di Boglione e di Vitale, l’Appendino consolida la squadra per l’inserimento del Castello nel circuito piemontese e nazionale del turismo.
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La pandemia da Covid-19 segna per il turismo l’anno zero.
Nell’anno più nero, la nomina di Maurizio Vitale per Santena e il Castello Cavour è sicuramente positiva. Tanto più che il livello dello zero è differente da un posto all’altro. Il paragone tra Santena e Grinzane Cavour aiuta a riflettere sulle diversità nella ripartenza. Sessant’anni fa Grinzane e Santena risultavano tra le principali mete di Italia’61. Nel centenario dell’Unità della Penisola erano sullo stesso piano. Poi è iniziato il sorpasso dei langaroli. Oggi, anzi ieri, il distacco turistico-culturale-sociale era enorme. Adesso si riparte. Santena deve riprendere dalla quota minima di meno di 3.000 biglietti per la visita del Castello, cui vanno aggiunti i visitatori della Sagra dell’Asparago e della Festa dei Santi Cosma e Damiano e i clienti della ristorazione e albergo. Grinzane Cavour invece ha una montagna da scalare per raggiungere le cifre del 2019: 50.000 biglietti staccati per la visita del Castello di Grinzane e 125.000 presenze di turisti nell’ambito del territorio comunale. La ripartenza dipenderà dall’impegno degli operatori privati e pubblici e dalle azioni di valorizzazione promosse dai Comuni, dalle Pro-Loco, dalla Regione, dall’ATL Langhe e Roero, e da Turismo Torino e Provincia. In sostanza dalle risorse che saranno messe in campo, per affrontare i cambiamenti indotti dalla crisi nei diversi Piemonti.
Alle volte si accendono barlumi di speranza.
Turismo Torino e Provincia è una società consortile con competenze definite dalla legge regionale 14/2016. I soldi e le funzioni sono però in mano alla Regione. Che ha come braccio operativo l’Agenzia regionale per lo sviluppo e la promozione del turismo e dei prodotti agroalimentari di qualità in Piemonte, denominata “Destination Management Organization Turismo Piemonte” (DMO, Turismo Piemonte). La missione di DMO è interessante per Santena e per la Zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana, viste le loro aspirazioni verso il Distretto del Cibo metropolitano. In particolare, per l’abbinamento dello sviluppo e della promozione del turismo e con i prodotti Agroalimentari di qualità del Piemonte. Prodotti in cui rientrano i PAT, Asparago di Santena e del Pianalto, Ciliegie di Pecetto e Peperoni di Carmagnola. Il futuro turistico dei Comuni della Città Metropolitana dipende dunque da come la società consortile saprà giocare nell’abbinamento Turismo-Prodotti Agroalimentari.
Maurizio Vitale è il nuovo presidente di Turismo Torino e Provincia.
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La società consortile a responsabilità limitata, con sede in via Maria Vittoria 19, è uno strumento per curare l’organizzazione di servizi turistici, coordinare gli uffici di Informazione e Accoglienza turistica (IAT), fornire assistenza ai turisti, comprese la prenotazione e la vendita di servizi turistici. La società deve inoltre valorizzare le risorse turistiche del territorio, organizzare manifestazioni ed eventi finalizzati ad attrarre i flussi turistici e favorire la formazione di proposte e pacchetti di offerta turistica da parte degli operatori.
Vitale non lavorerà da solo.
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E’ affiancato da un Consiglio di Amministrazione composto dalla Presidente Ascom Torino, Maria Luisa Coppa, dal Sindaco di Clavière, Franco Capra, dalla responsabile della direzione Commerciale e della Comunicazione Sagat, Francesca Soncini e dal presidente di Confesercenti Torino e Provincia e Piemonte, Giancarlo Banchieri. Banchieri ha un forte legame con la comunità del Chierese-Carmagnolese. E’ gestore e proprietario dell’Hotel Panorama e del ristorante-pizzeria “Officina” di Cambiano.
La partita non è facile da gestire.
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Né a Torino, né nel Chierese-Carmagnolese e neppure a Santena. Sul Castello Cavour pesa una sorta di ostracismo da parte degli acavouriani d’Italia. Una specie di messa al bando che da sempre grava sulla figura e sull’opera del coltivatore-tessitore dell’Unità dello Stivale. Lo statista innalzato sugli altari ma rimosso dalla memoria patria, al quale si imputano i ritardi e gli errori compiuti dagli Italiani nei decenni e nei secoli successivi. Errori che lui non ha potuto compiere perchè purtroppo è morto prematuramente e sorprendentemente, il 6 giugno 1861, all’età di cinquant’anni, pochi giorni dopo la nascita dell’Italia unita.
Sul Castello Cavour grava una cappa.
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C’è il rischio che, assecondando semplicistiche tendenze, il Castello resti tagliato fuori dai circuiti delle Residenze Sabaude, dove sta prevalendo la più compiacente immagine delle Residenze Reali. Come se la storia e il turismo culturale non si adattassero a un luogo culturalmente, paesaggisticamente e storicamente incomparabile, capace di legare i fermenti del Seicento sabaudo, al Settecento illuminista, all’Ottocento risorgimentale, al Novecento industriale e della costruzione europea, al Duemila della società del web. Un Castello di una complessità quanto mai di moda che racchiude le memorie degli Italiani precedenti, contemporanei e successori di Camillo Cavour, fino ai giorni nostri.
Per la comunità di Santena, la nomina, è un’occasione per voltare pagina.
Da notare, Santena fino al 2015 faceva parte del consorzio Turismo Torino e Provincia, poi lamentando la scarsa attenzione verso il territorio aldiquà della collina si è tolta. Adesso deve decidere cosa vuole fare del suo domani. Se davvero punta sulla sua vocazione turistica, agraria, culturale e logistica. Stesso discorso vale anche per Torino. La città, proprietaria di questo Castello unico nel panorama del turismo culturale statale, deve sciogliere i nodi che ancora ingrovigliano il suo rapporto ambiguo con il riformismo e le memorie dei contemporanei di Camillo Cavour.
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Vitale e Boglione da soli non possono fare miracoli.
Hanno bisogno che Cirio, Appendino e Baldi si diano da fare. I cinque devono mettersi d’accordo e collaborare nei fatti e negli atti. Che la strada da seguire sia la qualità del contesto è evidente. Il Comune di Santena a suo tempo ha avuto un’intuizione. La Bandiera Arancione andrebbe recuperata. Avere il Castello, il Parco, gli Archivi, la Tomba di Cavour, la Cascina Nuova inseriti nel sito MAB UNESCO e nelle Residenze Sabaude, comporta l’obbligo di adeguare tutto il resto a questa favorevole dimensione.
Gino Anchisi da Santena, la città di Camillo Cavour, 18 luglio 2020.