Santena, auguri a Camillo Cavour. Puntata 267

SANTENA – 15 maggio 2021 – 88° Sagra dell’Asparago. La memoria va a 160 anni fa, quando nasceva l’Italia e moriva il suo principale artefice. Una lunga storia con buoni e cattivi risultati che oggi fa i conti con il Terzo Risorgimento: quello che seguirà il dopo-Covid-19. Gli Amici di Cavour in continua evoluzione.

Santena, castello Cavour

Il castello Cavour riapre nel momento in cui finisce il secondo dopo-Covid-19. Nel gioco dell’oca della vita, si spera di non tornare alla stazione di avvio. Cessate le chiusure, si riparte, chi più favorito e chi meno.

Castello cavour

Il castello Cavour parte da zero visitatori. Finiti i lavori di restauro e di riallestimento, per ora può contare sul patrimonio che contiene e su quanto è stato fatto prima della rivoluzione dei virus moderni. La sua vita è antica. Con radici nell’antica Roma, nel Medioevo e nel Rinascimento.  Dunque ben prima della nascita e della morte sospetta di Camillo Cavour. E’ proseguita intrecciandosi con l’azione dei suoi contemporanei di ogni estrazione sociale. E’ continuata fino ad arrivare al Fascismo e poi alla Resistenza e alla Liberazione. Liberazione sfociata con la collocazione della Penisola nel campo occidentale e nell’Unione Europea. Un percorso temporale che via via ha arricchito il patrimonio che Santena e Torino hanno il dovere di custodire. Come hanno fatto i discendenti ed eredi dei Benso, degli Alfieri di Sostegno e dei Visconti fino al 1947. E poi, Torino e Provincia con Italia ’61, fino ai primi anni Ottanta. E quindi dal 1996 quando, dopo il disastro causato dall’alluvione del 1994, Santena ha visto nascere nuove associazioni con un forte interesse sociale tra le quali gli Amici della Fondazione Camillo Cavour. Da quel momento è iniziata una rinascita sostenuta dall’orgoglio e dalla consapevolezza del valore dei contenuti condensati in quello che a tutti gli effetti è uno dei monumenti più significativi della storia d’Italia. L’opera realizzata dagli Amici della Fondazione con il sostegno delle istituzioni ha fatto sì che si raggiungessero tre innegabili risultati. Il primo, con l’apertura all’ usufruizione da parte del pubblico del patrimonio culturale. Il secondo, con la realizzazione di interventi di restauro e ristrutturazione dei beni immobili. Il terzo, con il rilancio del ruolo della Fondazione Camillo Cavour. Tre obiettivi raggiunti in 25 anni di onorato servizio, svolto all’insegna del volontariato.

Marco Boglione, presidente Fondazione Cavour

Oggi, con la riapertura al pubblico, la situazione è cambiata. Gli Amici, memori delle loro animate visite guidate, sono sempre pronti a collaborare e ad aggiornare i loro ruoli. Il compito di creare le basi per far decollare questo bene culturale adesso spetta alla gestione affidata al nuovo presidente della Fondazione Camillo Cavour, Marco Boglione e alla sua squadra. Magari aprendo nuove strade. Oppure ripercorrendo quella delle alleanze con sistemi già funzionanti. Il discorso aperto nei confronti delle Residenza Sabaude è fermo nonostante il Castello Cavour sia la sintesi e la sostanza della storia sabauda. Una storia che ha un senso logico e compiuto proprio con la realizzazione dell’Unità d’Italia. Stessa sospensione riguarda il connubio con il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino. Altrettanto vale con la Fondazione Torino Musei. Di certo fare alleanze e creare sinergie non è facile. Eppure è l’unica strada da percorrere per essere inseriti nei percorsi del turismo nazionale e internazionale.

Camillo Cavour

Una finestra nel frattempo si è aperta. Quella di Turismo Torino e Provincia. L’Azienda del Turismo metropolitano presieduta da Maurizio Vitale, collaboratore di Boglione e della Fondazione, è un punto di riferimento delle guide turistiche e in particolare si occupa di promozione, accoglienza e informazione delle diverse tipologie di turismo. Come nel 1996, adesso occorre lavorare per creare integrazione. Tenuto conto che anche gli altri musei e luoghi del turismo di fatto ripartono da zero dopo le chiusure forzate. Certo stabilire relazioni non è facile in un mondo in cui spesso prevalgono logiche autoreferenziali. Ma non è impossibile. Tenuto conto che Santena può mettere sul piatto un patrimonio storico, paesaggistico, agricolo, logistico e culturale di primo livello.

Oltre alle capacità manageriali che il presidente Marco Boglione metterà in campo, oggi conta assai l’integrazione con il contesto che circonda il bene culturale. L’esempio di Grinzane Cavour fa scuola con il suo Distretto del vino e il territorio patrimonio Unesco. Un contesto che vede Santena, inserita nel sistema Biosfera del Mab Unesco Collina Po, impegnata nella costruzione del Distretto del cibo metropolitano.

Gino Anchisi da Santena, la città di Camillo Cavour, 15 maggio 2021