SANTENA – 13 giugno 2021 – Campagna produttiva 2021 degli asparagi finita. Il cambiamento climatico si esplicita nel mutamento delle stagioni. Una stagionalità modificata, cambia non solo i tempi dei raccolti ma anche l’andamento della domanda e dell’offerta. Preoccupazione: da due anni nel Pianalto cala la produttività delle asparagiaie.
E’ finita. La campagna produttiva 2021 degli asparagi è stata una delle più complesse degli ultimi anni. Pare sia colpa del cambiamento climatico in corso in tutto il globo. L’inverno è stato anomalo per via del caldo. La primavera asciutta lasciava presagire un inizio precoce della raccolta. Gli esperti però storcevano il naso alzando gli occhi al cielo.
La promozione del prodotto confermava l’interesse e l’attenzione dei consumatori. Ai primi di aprile il servizio di TeleCupole, la televisione del Piemonte rurale, e la pubblicità avvaloravano l’arrivo di nuovi clienti da Torino e dal Piemonte. L’obiettivo di avviare la stagione fin dall’inizio del raccolto è un dato consolidato negli ultimi anni. Se prima la domanda si faceva sentire verso il 25 aprile e il primo maggio per durare fino a dopo la fiera dell’asparago di Santena, adesso ormai si prolunga su volumi sostenuti dai primi di aprile fino al 2 giugno.
E’ un dato positivo. Lo sarebbe ancor più se alla crescente domanda corrispondesse una adeguata offerta. Quest’anno, in effetti, il clima ha creato uno sfasamento. Quando tutto sembrava pronto per l’avvio della stagione le gelate del 7-8 aprile, con punte di 7° sotto lo zero, hanno creato grossi danni alla frutta e alle verdure, perfino a quelle coltivate in serra. Anche gli asparagi ne hanno patito. Tolti quelli danneggiati, si aspettava un bel tempo, cioè un innalzamento delle temperature, che non arrivava. I raccoglitori si lamentavano. Abituati a camminare scalzi nei solchi si lagnavano per il freddo inusuale ai piedi. Le notti gelide e le piogge raffreddavano la terra limitando la crescita dei germogli.
Intanto la domanda cresceva. Cresceva bene, spinta dall’abitudine di prenotare le quantità richieste. Fattore che permette di programmare il tempo zero delle forniture, con l’attività aziendale sulla base delle ore di raccolta e di preparazione.
L’offerta invece era sempre bassa. Sulle cascine i cartelli venivano coperti con un sacco oppure con la scritta “esauriti”. Chi non aveva prenotato spesso se ne andava con le mani vuote. Tra i soci dell’Associazione Produttori, in alcuni giorni, è scattata la collaborazione in modo da sopperire alle difficoltà di fornitura. Dopo la fiera di Santena la situazione è migliorata. Grazie alle campagne promozionali, vanno ricordate quella di Eataly e quelle del Comune di Santena, l’offerta cresceva mentre la domanda teneva il suo passo. Il caldo aiutava la crescita dei germogli. In molti casi l’eccesso di calore e l’attenzione alla qualità del prodotto hanno comportato la raccolta due volte, in alcuni casi tre volte al giorno.
Il tutto è andato avanti fino al 2 giugno, Festa della Repubblica, quando la domanda famigliare è cominciata a calare proprio mentre si registrava la “buttata” degli asparagi. In quei giorni sono entrati in scena i ristoranti e le trattorie che riavviavano le attività limitate dal COVID. Molto utile in questi frangenti è stata pure l’azione dei grossisti con cui le aziende dell’Associazione collaborano. Intanto, come d’abitudine di fronte alla contrazione della domanda e ai forti calori, si sono lasciati mano a mano le fila di asparagi e intere asparagiaie. Le aziende hanno iniziato i lavori di messa in preparazione della asparagiaie per il prossimo anno.
Cos’altro dire per ora? Il prezzo è stato buono. L’asparago di Santena e delle Terre del Pianalto è concorrenziale con quello dei supermercati e dei mercati rionali sia sul prezzo e soprattutto sulla qualità. Per quanto riguarda la quantità si stanno facendo i conti. Tra stagione più corta e freddo si registra un calo. Calo che, associato a quello registrato con quello dell’anno scorso, suscita qualche preoccupazione sulle prospettive.
Per questo l’Associazione sta creando collaborazioni con le scuole agrarie del territorio e con l’Università di Agraria. La collaborazione e il confronto con gli altri sta portando novità. L’ultima in ordine di tempo sono gli stage degli allievi dell’agrario Baldessano-Roccati di Carmagnola dove si sta sperimentando la selezione sull’asparago autoctono santenese. Ben 5 aziende hanno dato la loro disponibilità ad ospitare ragazzi nelle loro aziende perché compiano le ore di pratica lavorativa. L’alternanza scuola-lavoro delle Associazioni Amici della Fondazione Camillo Cavour e Associazione Produttori asparago di Santena e delle Terre del Pianalto germoglia bene.
Un buon segno per la rete del territorio che si candida a diventare Distretto del Cibo.
Gino Anchisi da Santena, la città di Camillo Cavour, 13 giugno 2021