SANTENA – 13 novembre 2021 – Il Castello Cavour stimola la crescita dell’area. Il Circuito Cavouriano crea uno spirito nuovo nel Chierese-Carmagnolese. Un’occasione per far identificare l’area a livello internazionale e nazionale. Il germoglio d’Asparago aumenta la potenza muscolare e allevia la fatica.
La mano che ha tracciato il percorso è stata sicuramente guidata dallo statista santenese-chierese-torinese. La Santena-Torino è una tappa storica, molto italiana. Molto cavouriana, capace di unire la comunità del Distretto del Cibo. Da Santena si parte e si va subito a Chieri per poi salire e scendere, in circuito, le verdi e dure colline del Chierese e del Torinese, tra Pecetto, Revigliasco, Moncalieri, Cavoretto, Superga, Baldissero, Pino Torinese. L’arrivo è a Torino. Saranno solo 157 km, ma con un dislivello di 3470 m. Davvero una tappa alpina di tutto rispetto.
Cavour dalla solita finestra – al terzo piano del suo Castello– osserverà Vincenzo Nibali e compagni alla partenza. Orgoglioso com’è, se la riderà. Lui che è stato un velocista della vera politica. Uno scalatore dell’arte del governo. Un passista della ragion di Stato. Un pistard della pubblica amministrazione. Un cronometrista –da far invidia a Filippo Ganna– capace di percorrere a tutta velocità le tappe dell’Unificazione dal 1830 in avanti. Il Campione che nel 1861 ha tagliato vittorioso il traguardo dell’Unità d’Italia. Da buon francese-savoiardo, svizzero-ginevrino, italiano-piemontese, torinese-chierese-santenese tutta la sua vita è stata contrassegnata dall’essersi preparato per abbracciare una visione sociale e politica di dimensione europea e mondiale.
Una cosa è chiara. Questa tappa va oltre il ciclismo. Per il Chierese-Carmagnolese è un evento che consente di rappresentare all’Italia e a livello internazionale le specialità del territorio. L’occasione non va sprecata e neppure sottovalutata. Fa parte di un insieme che può dare ottimi frutti, di cui Camillo Cavour e il suo Museo sono uno dei moltiplicatori comuni. La RAI, copiando dal Tour de France, durante la telecronaca promuove infatti i beni culturali, il paesaggio e i prodotti tipici. Per due e più giorni ci sarà praticamente una App (applicazione) che permetterà di identificare questa zona di congiunzione tra Torinese, Langhe-Roero e Monferrato e Pianura Cuneese.
Un’area di pregio, di cui il Museo Cavouriano è parte essenziale per comprendere le caratteristiche dell’Europa, dell’Italia e del Piemonte e del Chierese-Carmagnolese odierni. Il 21 maggio si è nel pieno della stagione dell’Asparago a tempo zero di Santena e delle Terre del Pianalto. Il Giro d’Italia sarà occasione per promuovere quest’eccellenza dell’agricoltura e della cucina metropolitana, piemontese e peninsulare. Una specialità celebrata dalle trattorie e ristoranti di tutta la zona da aprile a giugno, dalla Fiera Regionale di Santena e dalla Fiera di Poirino e dalla Fiera di primavera di Cambiano. Un germoglio apprezzato e amato da Camillo Cavour che per le sue caratteristiche farà un gran bene ai corridori e ai tifosi. Perché, insieme alla bontà, possiede doti per alleviare la fatica e per aumentare la potenza muscolare. Il tutto in modo sostenibile e naturale.
Abbinando gli Asparagi con le Ciliegie di Pecetto e con gli altri ortaggi, carni, latticini e vini del territorio il gioco è fatto. L’identificazione dei torinesi e dei piemontesi con i cibi sani e nutrienti farà tutt’uno con le memorie ciclistiche e storiche, con le tradizioni e con i lavori di quest’area da duemila anni attraversata dalla Via Francigena. Prima con la Via Fulvia. Oggi da un sistema infrastrutturale –basato sulla Tangenziale di Torino, sulle autostrade Torino-Piacenza e Torino-Savona e sui collegamenti ferroviari mediterranei ed europei– che fa sviluppare l’agroindustria e la logistica.
Per questi motivi sbaglia chi dice che il Carmagnolese e il Poirinese non sono presenti perché la tappa non li percorre. Sbaglia per altri tre fattori. Primo, perché oltre alle strade d’asfalto e ai binari c’è una storica e fitta rete di strade bianche che collega tutta l’area, sulla quale si può contare per sviluppare il ciclo-turismo rurale e culturale. Secondo, perché basta scorrere i titoli nobiliari e i possedimenti dei Benso per comprendere quanto vasti siano i legami del circuito materiale e immateriale messo in moto dalla tappa*. Terzo perché l’areale di produzione dell’Asparago Santenese si estende a: Carmagnola Villastellone, Poirino, Isolabella, Pralormo oltre che a Chieri, Trofarello e Cambiano.
Insomma lo spirito cavouriano soffia ormai inesorabile sul Chierese-Carmagnolese. Dalla finestra del terzo piano del Castello, dietro la quale sembra talvolta di scorgere la sua ombra, il contadino-tessitore dell’Unità d’Italia sarà orgoglioso di costatare quanto la sua presenza sia fonte di iniziativa, di operatività e di unità d’intenti da parte delle persone, delle imprese e delle istituzioni.
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*Marchesi di Cavour. Conti di Albugnano, Baldissero, Isolabella, Montanera, Pino Torinese e Castelvecchio, Pralormo. Signori di Corveglia (Poirino), Dusino, Mondonio, Ottiglio, Ponticelli. Consignori di Castagnole, Cellarengo e Menabò, Cereaglio, Chieri, San Salvatore, Santena, Valfenera, con proprietà a Trofarello, Gallè, Val Gorrera e Cambiano.
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Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 13 novembre 2021