SANTENA – 21 novembre 2021 – Come affronterà la Città le nuove sollecitazioni del 2022? Santena, nel dopo pandemia, si presenta con buone possibilità di crescita. Ai Santenesi il compito di credere e di scommettere su un futuro che investe su giovani, donne e lavoro. Il prossimo anno si vota per le Comunali.
Chissà come sarà Santena dal prossimo anno e in poi. In ballo c’è la Tappa della collina chierese del Giro d’Italia. Il 21 maggio 2022 partirà da Santena e arriverà a Torino. Sarà la corsa ciclistica di Camillo Cavour. La figura più rappresentativa, senza offesa per nessuno, di tutto il territorio del Chierese-Carmagnolese. Nonché dei Politici, con la P maiuscola, di tutta Italia. L’uomo che oggi simboleggia la visione europeista di un Mondo in cui stanno avvenendo grandi cambiamenti sociali e climatici, che impongono nuove scelte di governo a livello locale e globale.
In ballo c’è pure la Scuola Centrale di Amministrazione. Un’impresa capace di sconvolgere l’intera città, nonché il territorio e la comunità che vive in questa zona dell’ Area Metropolitana Torinese. Un evento che per importanza viene dopo altri assai significativi. Come la costruzione della Via Fulvia ai tempi dei Romani. L’utilizzo della via Francigena fin dal tempo dei Longobardi. La Costruzione della ferrovia Torino-Genova di cavouriana memoria. L’industrializzazione realizzata dalla Fiat negli anni Sessanta. La costruzione della Torino-Piacenza. La riapertura del complesso cavouriano avvenuta nel 1996 da parte degli Amici volontari di Camillo Cavour e della Fondazione. Senza per questo sottovalutare la portata del sisma avvenuto nel Pleistocene che ha dato forma all’altopiano di Poirino e ad altri eventi successivi.
Naturale che gli effetti combinati della tappa della collina del Chierese e della scuola di preparazione della burocrazia pubblica avranno ricadute su tutto il sistema circostante. Non solo sull’agroindustriale, la logistica, il commercio, la ristorazione, il turismo. Non solo sul forte e articolato associazionismo sociale, asse portante della comunità. Ma anche sul settore agricolo. In particolare sul comparto dell’orticoltura in cui Santena –terra del buon cibo, dell’alimentazione sostenibile, varia e del benessere– è specializzata.
Lunedì, 21 maggio, si è infatti in piena stagione degli asparagi, i germogli preferiti da Camillo Cavour. Due manifestazioni precederanno l’appuntamento con gli attesi servizi RAI. La Sagra di Poirino e la Fiera dell’Asparago di Santena. Per gli asparagi locali è prevedibile che, rispetto al 2021, ci sarà un ulteriore incremento della domanda che potrebbe mettere alla prova la capacità di rispondere dal punto di vista dell’offerta. Un’offerta che dovrà fare i conti con i soliti fattori climatici, con i picchi stagionali di incremento dei consumi e con gli investimenti in commercializzazione e in nuovi impianti.
Sapendo che la domanda e l’offerta rispetto al prezzo, alla quantità e alla qualità reagiscono in modi e tempi differenti, gli addetti ai lavori stanno interrogandosi su come organizzarsi al meglio. La domanda infatti è elastica, flessibile, volubile, mobile e influenzabile. L’offerta invece è rigida, vincolata, inflessibile nei tempi brevi. Di fronte alle sollecitazioni quest’ultima è però obbligata a rispondere facendo i conti con la capacità produttiva in essere nel 2021, dato che per fare nuove asparagiaie, ammesso che ci siano i terreni, ci vogliono tre anni prima che entrino in produzione.
La reazioni dunque possono essere varie. La prima, più spontanea e immediata, è l’aumento del prezzo. La seconda e la terza consistono nell’abbassare la qualità e nell’aumentare la produzione. Nel caso dell’Asparago Santenese fresco, a tempo zero, con certificazione di provenienza, la seconda e la terza si scartano da sole. La qualità quando è alta non si può diminuire. La certificazione di provenienza non può essere raggirata in quanto la truffa commerciale e alimentare rientra tra i reati penali. Mentre la quantità prodotta per giornata o per ettaro in presenza di uguali superfici non si può accrescere più di tanto .
C’è però ancora una quarta ipotesi che consiste nel regolare le vendite avendo attenzione alle prenotazioni e alla distribuzione delle consegne, spalmandole sulle domeniche e sui primi giorni della settimana. Giorni in cui la domanda tende ad abbassarsi. Per il futuro invece si apre la strada per nuovi investimenti in asparagiaie. Purché ci siano terreni idonei e sani.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 20 novembre 2021