SANTENA – 5 dicembre 2021 – La fortuna di Santena è l’essere terra di confine collocata sulle grandi direttrici della mobilità europea e mediterranea. L’eredità di Cavour e dei suoi contemporanei è una risorsa che comporta obblighi e responsabilità. Distretto del Cibo per il lavoro e per le aziende agricole.
A volte la memoria è bella, utile e produttiva. Altre è corta, pigra e ingiusta. In questo caso si fa concreto il rischio che l’ultimo arrivato di turno, magari aiutato da chi per ignoranza o interesse si spertica nei suoi elogi, si appropri di ciò che hanno fatto quelli che l’hanno preceduto. Del resto la gratitudine e la correttezza sono moneta scarsa in un mondo abituato a vivere d’immagine e non di sostanza.
Santena forse è un po’ diversa. Chi conosce cosa è successo in questi anni può per un attimo smarrire la bussola. Ma se vuole, la recupera immediatamente. La città negli ultimi 25 anni ha cercato una sua forte collocazione nel panorama culturale, politico, agricolo e sociale della Provincia torinese e del Piemonte. La presenza della storia di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei l’ha aiutata. L’esistenza di un’orticoltura super specializzata la pone nel distretto del cibo. La collocazione sulle infrastrutture viarie e ferroviarie internazionali conferma la forza derivante dall’essere su uno degli snodi della mobilità di merci e di persone.
Una trama europea e mediterranea che ricalcava le strade romane costruite accanto alla via Fulvia, la grande infrastruttura delle Gallie che da Piacenza, passando per Alba, Pollenzo, Tortona, Asti, Poirino, Chieri, Testona, guadava il Po a Moncalieri per proseguire verso la Sacra di San Michele e quindi il Moncenisio e il Monginevro.
Questa fortuna viene dal presente e dal passato. Fin dal Medioevo Santena è stata terra di confine integrata tra Chierese, Astigiano-Albese, Carmagnolese e Torinese. Ancora oggi gode di infrastrutture straordinarie che ne sostanziano la forza logistica. E’ infatti al centro di una vasta area di importanza europea e mondiale. Ne consegue che la memoria, la cultura, il paesaggio e la società siano profondamente influenzate dall’essere collocate intorno alla Via Francigena. La rete stradale che nel Medioevo collegava la Gran Bretagna, l’Irlanda e la Francia a Roma, e proseguendo a sud, via mare, con il Medio-Oriente e la Terra Santa.
La storia stavolta insegna molte cose. Racconta perché Santena, il Pianalto, il Chierese, il Carmagnolese oggi si caratterizzano per essere percorsi da una straordinaria rete formata da infrastrutture ferroviarie e stradali per la mobilità delle merci e delle persone. Una maglia fitta a più livelli: rurale, locale, intracomunale, regionale, statale ed europea. Una rete che ricalca il modello nato duemila anni fa, consolidato nel Medioevo, rinvigorito nell’Ottocento e nel Novecento. Che oggi è rafforzata dalla dotazione di una moderna rete di telecomunicazioni.
Essere sulle direttrici storiche dei traffici ha favorito la costruzione di strutture per l’accoglienza, la protezione e l’assistenza dei viandanti e delle merci. Un patrimonio di beni culturali, laici e religiosi, disseminati nel territorio che merita di essere conosciuto e conservato. Un insieme testimone della formazione di idee e di una mentalità avvezza agli scambi, alla produzione di cibo e alle relazioni con comunità vicine e lontane. Un sistema caratterizzato dall’attività di numerosi enti e associazioni di carattere assistenziale e culturale accanto a tante imprese agricole, industriali, commerciali e artigianali.
La presenza sul territorio della famiglia di Camillo Cavour – l’imprenditore-politico che nell’Ottocento, nel guidare il processo di Unità d’Italia, governò l’innovazione nell’agricoltura del Regno di Sardegna e d’Italia, la liberalizzazione dei commerci, l’insediamento delle industrie, la costruzione dell’infrastrutturazione stradale e ferroviaria di collegamento nazionale e transalpino – spiega la cultura e le attività che caratterizzano Santena e la zona dagli ultimi due secoli fino ad oggi.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 5 dicembre 2021.