ROMA – 18 gennaio 2010 – Fino al 12 febbraio, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, la Regione Piemonte presenta nella sua sede romana di via delle Quattro Fontane 116, la mostra “Camillo Benso di Cavour a Roma”.
La scelta della Capitale per dare inizio alle manifestazioni indette per il bicentenario della nascita del politico che ha contribuito in modo determinante alla formazione dell’Italia Unita, di cui è stato il primo presidente del Consiglio, ha anche un significato simbolico: Cavour non poté andare a Roma da vivo, in quanto la sua prematura scomparsa il 6 giugno 1861 gli lasciò solo il tempo d’indicarla come capitale ideale dell’Italia unita al Parlamento riunito a Torino, invitando a sacrificare l’orgoglio piemontese in nome di un simbolo in cui tutti gli italiani si sarebbero potuti facilmente riconoscere.
Prodotta dall’associazione “Amici della Fondazione Cavour” con il contributo della Regione, la collaborazione della Fondazione Camillo Cavour e la supervisione di storici del Risorgimento, la mostra riproduce quella permanentemente allestita del castello di Santena, presentando ambienti e ambiti in cui si formò ed agì Cavour ed evidenziando lo spirito, il metodo e gli ingranaggi dell’originalità della sua azione politica. Le principali opere dello statista sono illustrate in trenta pannelli a colori di grandi dimensioni, completati dalla proiezione di un video-cd contenente molte informazioni e curiosità sul Risorgimento. Per i giovani può rappresentare una grande occasione per conoscere in modo semplice ma completo un personaggio oggi un po’ fuori moda e un fondamentale periodo della storia italiana.
All’inaugurazione, tenutasi il 18 gennaio, ha presenziato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nell’intervento di saluto, la presidente della Regione, Mercedes Bresso, ha definito la mostra «Una coerente e simbolica anticipazione delle celebrazioni che fra poco più di un anno si terranno a Torino e in Piemonte, e speriamo anche in tutta Italia, nel 150° anniversario dell’Unità nazionale, ricorrenza che intendiamo festeggiare con tutta la solennità di cui saremo capaci».
Bresso ha quindi sottolineato «due aspetti altamente simbolici che sono il fondamento politico, etico e culturale della mostra e del modo in cui riteniamo dover ripensare l’Unità nazionale: per l’Italia è stata la premessa delle libertà civili, volute e confermate da Cavour in coerenza con lo Statuto di Carlo Alberto e in anticipo su quei valori che risulteranno ammodernati e allargati dalla nostra Carta Costituzionale; inoltre, accompagnò l’estensione a tutti i cittadini del Regno delle libertà garantite dallo Statuto e dalle leggi statali. Per questo l’Italia unità è sinonimo di libertà e siamo orgogliosi che questo processo sia nato dal nostro Piemonte. Ma siamo altrettanto orgogliosi del fatto che, attraverso l’unificazione voluta da Cavour, l’Italia sia rientrata come soggetto autonomo nella politica europea dopo tre secoli di eclissi. Unità nazionale, libertà, Europa: concetti e valori che rivestono ancor oggi una validità intatta».
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Fonte: Piemonte Informa
http://www.regione.piemonte.it/cms/piemonte-informa/diario/cavour-finalmente-a-roma.html
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