SANTENA – 1° febbraio 2010 – Nel consiglio comunale dello scorso 27 gennaio si è discussa una interpellanza relativa alla vicenda dei terreni della Masseria. Di seguito il testo dell’interpellanza, la risposta del sindaco Benny Nicotra e la replica di Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena.
L’interpellanza è stata letta dal presidente del Consiglio comunale Santino Cascella.
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Premesso che nel mese di marzo 2009 la società Abisan 2010 srl ha acquistato una area di circa 200mila metri quadri nella zona Masseria;
Amministratore unico nonché socio di Abisan 2010 srl risulta essere il signor Domenicantonio Ferraro;
Considerato che il certificato di destinazione urbanistica dei terreni della Masseria acquistati dalla società Abisan 2010 srl prevede l’utilizzo a servizio ospedalieri, per poter edificare un complesso residenziale in tal sito, allo stato, è necessario che l’amministrazione adotti una variante al Prgc;
Visto che nel mese di giugno 2009 il sindaco dichiarava di non conoscere chi fossero i compratori di tali terreni, nel mese di luglio 2009 il signor Domenicantonio Ferraro dichiarava: «Mi occupo di Abisan 2010 per conto di alcuni clienti. L’intento della società lo dice il nome stesso, vogliamo realizzare un complesso residenziale». Nella medesima intervista al quotidiano La Stampa, edizione del 7 luglio 2009, pagina 69, il signor Ferraro dichiarava altresì: «Se un gruppo di imprenditori ha deciso di investire il proprio denaro in una operazione del genere, entro il 2011 i vecchi proprietari riceveranno 4,5 mio di euro, è perché ci sono le garanzie che l’operazione sia possibile».
Preso atto che la garanzia che possa variare la propria destinazione urbanistica è un impegno che solo l’amministrazione comunale può assumere;
Il signor Domanicantonio Ferraro risulta essere amministratore oltre che della Abisan 2010 srl anche della Immobiliare service Nomax srl, con sede a Triggiano, Bari, di cui è socio la signora Daniela Racca, moglie del sindaco Benny Nicotra;
Lo stesso Domenicantonio Ferraro ha confermato pubblicamente di conoscere il sindaco Benny Nicotra;
Il sindaco invece ha più volte negato, sia sugli organi di informazione e in consiglio comunale, di conoscere gli amministratori e i soci della società che ha acquistato i terreni della Masseria;
Si interpella il sindaco al fine di conoscere:
1° per quale motivo ha mentito pubblicamente al consiglio comunale, dichiarando di non conoscere i soci dell’Abisan 2010 srl;
2° per quale motivo ha dato garanzia all’Abisan 2010 srl che fosse possibile variare la destinazione urbanistica dei terreni della Masseria;
3° per quale motivo ha nascosto i fatti relativi agli incontri intervenuti con i rappresentanti dell’Abisan 2010?
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Dopo la lettura il sindaco Benny Nicotra ha cominciato: «E’ la terza o la quarta puntata questa? Ribadisco quanto dichiarato nella delibera consigliare la numero 38 del 23 giugno 2009 e la numero 45 del 7 settembre 2009. E rispondo come segue alle vostre, ripetute, domande».
Il sindaco ha aggiunto: «Per quanto riguarda il primo punto, confermo di non conoscere né sono tenuto a conoscerli i soci della società Abisan 2010 srl. Conosco solo il dottor Domenicantonio Ferraro, nelle sue vesti da commercialista. A tal proposito mi richiamo a quanto dichiarato nella delibera consigliare numero 45 del 7 settembre 2009. Secondo: ribadisco di non avere dato ad alcuno nessuna garanzia, cosciente del fatto che il Piano regolatore generale comunale è adottato dal consiglio e approvato dalla regione. E a tal proposito mi richiamo a quanto dichiarato nella delibera consigliere numero 38 del 2009».
Il sindaco ha continuato: «E aggiungerei; credo di avere già una certa esperienza, dal 1994 al 2009, data dell’inizio di questa campagna denigratoria. Non è stato nascosto alcun fatto. Si è presentato una sola volta il professionista dello studio Picco, che ho ricevuto per cortesia, come di solito ricevo tutti. Non ho avuto alcun altro incontro con persone che si siano presentate come rappresentanti a qualsiasi titolo di questa società, della quale ribadisco ho conosciuto il nome solo attraverso i mezzi di informazione».
Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, ha replicato così: «Più che dirmi soddisfatto, prendo atto delle risposte del sindaco. C’è un fatto però che, se fosse esatto quello che dice il sindaco – e io me lo auguro francamente – c’è da chiedersi come mai l’amministratore unico di questa società che fa un investimento del genere si permetta dichiarazioni di quel tipo lì. E secondo me gli andrebbe chiesto conto. Di fatto, lui ha parlato di garanzie; e come noi diciamo e come è evidente, le garanzie possono venire solo dall’amministrazione in carica. In passato, su diversi argomenti, sono state fatte querele e altre cose, appunto perchè si sono usati impropriamente dei termini».
«Qui, secondo me – ha detto Galizio – nelle dichiarazioni dell’amministratore unico c’è una insinuazione pesantissima. Quindi io, francamente, se fossi l’amministrazione o la Giunta, mi sarei sentito – se non per le vie legali anche solo per le vie semplici – di chiedere spiegazioni di queste sue dichiarazioni. Tutto questo a mia tutela. Per dire almeno che – a nome del sindaco e di tutta la giunta e di tutta la maggioranza, penso di poter escludere opposizione perché sicuramente non è in grado di offrire le garanzie – di fatto nessuno della maggioranza, sindaco compreso, ha offerto le garanzie che il dottor Ferraro dice invece di avere. Io l’avrei fatto. Oggi queste dichiarazioni rimangono lì. Non smentite. E sono fonte di preoccupazione. Io direi che più che preoccupazioni dell’opposizione – che, ripeto, non può offrire garanzie –dovrebbe essere fonte di preoccupazione per i componenti la maggioranza, che sicuramente sono chiamati in causa. E se fosse vero quanto dice il sindaco, del tutto impropriamente, in questa vicenda rimane un qualcosa di non chiaro, di non definito. Vanno bene tutte le affermazioni di estraneità e tutti gli atti del consiglio comunale che hanno ribadito la destinazione a servizi o agricola di quell’area. Evidentemente qui ci sono dei signori che sono incappati in un qualcosa di, come dire, una truffa. Evidentemente qualcuno si è spacciato, offrendo delle garanzie inconsistenti. E quindi, se fossi io uno di questi soci qui e avessi speso parte di quei 4,5 milioni di euro mi sarei andato a vedere se chi mi ha offerto queste garanzie aveva titoli per farlo, o era un millantatore. Esattamente come la controparte, l’amministrazione comunale, avrebbe dovuto chiedere spiegazioni per quelle affermazioni lì. Quindi, in tutta questa vicenda, qualcosa che non quadra c’è».
Galizio ha chiuso: «Mi dispiace, ma io vorrei che – nella quarta o quinta puntata – si potesse arrivare anche ai titoli finali, ai titoli di coda e alla parola fine, affinché noi tutti possiamo mettere una pietra sopra a questa vicenda. Però, nei fatti, nelle dichiarazioni e nei documenti rimane qualcosa di non chiarito».
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