SANTENA – 27 settembre 2022 – Domenica 25 settembre, è stata la giornata clou della 58esima Festa dei santi Cosma e Damiano, in programma a Santena, dal 19 al 26 settembre 2022.
Il primo appuntamento del pomeriggio è stato il ritrovo, nella futura piazza Roma, lungo via De Gasperi. Da lì si è partiti per portare una corona di alloro, con tanto di tricolore che riporta la scritta “Santi martiri medici Cosma e Damiano”, da depositare al monumento in onore dei caduti santenesi delle ultime guerre. In testa la corona di alloro retta da due persone, a seguire, sui due lati, a ridosso dei marciapiedi, un nutrito gruppo di volontari del Comitato dell’associazione santi medici Cosma e Damiano. Dietro, il gonfalone granata dell’Associazione santi medici e il gonfalone del comune. Pochi meri dietro le autorità: il sindaco Roby Ghio, munito di fascia tricolore, il vice Paolo Romano, l’assessora Alessia Perrone, gli assessori Ugo Cosimo Trimboli e Cristian Barbini. A completare la pattuglia di amministratori, tutti di maggioranza: Enrico Arnaudo, presidente del consiglio comunale, Fiorenza Di Sciullo, Silvia Migliore, Debora Dello Monaco e Francesco Maggio. In prima fila accanto al sindaco Tonino Trimboli, presidente dell’associazione santi Cosma e Damiano di Santena, il vice presidente del sodalizio di riacesi Gaetano Cosmano, il comandante la locale stazione dei Carabinieri, il luogotenente carica speciale Giulio Castriotta, con il vice brigadiere Antonio Fenora. In prima fila, sempre tra le autorità, Roberto De Filippo, comandante la Polizia locale.
A seguire: la banda musicale Canonico Antonio Serra, di Santena, con dietro una decina di gonfaloni delle associazioni cittadine. Ancora dietro un buon numero di devoti. Giunti in piazza Martiri della libertà c’è stata la deposizione della corona di alloro. Poi tutti entrano in chiesa parrocchiale, per partecipare alla messa solenne, celebrata dal parroco don Beppe Zorzan e dal vice don Filippo Romagnoli.
Prima della partenza della celebrazione, viene recitato il rosario e lette alcune altre preghiere. Poco prima delle ore 16 la chiesa non è pienissima; a mano a mano che i minuti passano si va però riempiendo.
Nel primo banco della chiesa, a sinistra dell’altare, al centro il presidente Tonino Trimboli, alla destra il sindaco Roby Ghio, alla sinistra il vice dell’associazione Gaetano Cosmano. Nei banchi dietro, la Polizia municipale e i Carabinieri e una pattuglia di amministratori comunali. Altri amministratori ancora sono seduti nei banchi della seconda fila alla sinistra dell’altare.
Davanti alle statue dei santi martiri, nella fila di banchi alla destra dell’altare, ci sono le donne e gli uomini del comitato, con le loro classiche magliette amaranto. Nella seconda fila a destra dell’altare ci sono singoli e famiglie di devoti, arrivati alla buon’ora per stare vicino alle statue dei santi martiri per tutta la funzione. A lato delle due statue il gonfalone dell’Associazione santi Cosma e Damiano e quello della città di Santena. Il parroco don Beppe Zorzan e il vice Filippo Romagnoli hanno i panni liturgici rossi, quelli per le feste dei martiri.
All’organo superiore della chiesa il coro della parrocchia, diretto dal M° Andrea Antonielli. Poche le mascherine indossate dai fedeli e dai devoti dei due santi martiri. Dietro l’organo posto davanti alla statua di San Giuseppe sono schierati i gagliardetti di nove associazioni cittadine.
Il parroco don Beppe Zorzan comincia l’omelia con una riflessione sulla ricchezza: «Tutti noi sappiamo fare un elenco di persone ricche, ma faremo difficoltà se dovessimo elencare i nomi di persone povere. Poveri che, invece, sono nel cuore di Dio. Poveri che sono il segno delle enormi diseguaglianze presenti oggi nel mondo. Dio ci invita a usare non solo per noi la ricchezza, ma a condividerla con i poveri. Per non diventare schiavi dei beni terreni occorre far crescere in noi la mentalità e il cuore di Dio».
Il parroco ha aggiunto: «I santi Cosma e Damiano, noti come santi medici, romani, gemelli e fratelli maggiori dei santi Antimo, Leonzio ed Euprepio, non hanno abiurato la loro fede in Dio e sono stati martirizzati. Tutti e cinque hanno dato la vita nel nome del Signore. Anche noi oggi dobbiamo chiedere al Signore di farci diventare uomini di Dio».
Al termine della celebrazione si è avviata la processione. Le statue dei santi sono uscite dalla chiesa: dopo il passaggio dalla porta principale della chiesa sono stati esposti ai devoti presenti in piazza, ricevendo un lungo applauso. Dopo la discesa per le scale – uno dei passaggi più impegnativi per gli uomini del Comitato che per tutta la processione hanno retto sulle spalle la statue dei due martiri – è partita la processione.
In testa alla processione tre gruppi di musici: la banda musicale Canonico Antonio Serra di Santena, guidata dla M° Maurizio Caldera, in strada con una ventina di musici; la Società filarmonica Giuseppe Verdi, di Vinovo, diretta dal M° Roberto Rizzo, con 24 musici; la Filarmonica Poirinese, con il M° Alessio Mollo, con una ventina di soggetti. Le tre bande, nei momenti di assenza di preghiera della processione hanno suonato marce tradizionali del patrimonio bandistico italiano.
Dietro ai musici, i chierichetti, con tanto di croce, poi i sacerdoti e il coro parrocchiale. A seguire, al centro della strada, il gonfalone dall’associazione santi medici Cosma e Damiano con, sui due lati, i volontari del comitato. Davanti alle statue dei martiri il presidente Tonino Trimboli e il vice Gaetano Cosmano. A reggere le statue otto uomini che ogni tanto, lungo il percorso, si danno il cambio.
Tutt’attorno alle statue per tutta la processione, tanti devoti che si avvicinano alle statue, toccano il basamento e le reliquie e inseriscono denaro nell’urna delle offerte. Tantissimi i devoti che riprendono i santi con i loro telefonini.
In processione, dietro le statue dei martiri, le autorità e i gonfaloni delle associazioni cittadine. Poi la gente, tanta gente, santenesi e non solo. Cittadini e devoti arrivati a Santena per essere presenti al più importante appuntamento folcloristico e religioso di tutto il nord Italia che i devoti tributano ai santi martiri Cosma e Damiano. Preghiere e inni religiosi si alternano ai brani proposti dai musici.
L’amministrazione comunale, in considerazione del rilevante impatto locale portato dalla festa della comunità riacese, ha costituito il Coc, Centro operativo comunale. Responsabile del Coc il dirigente dell’area tecnica comunale, coadiuvato e supportato dall’architetto Chiavero dell’Ufficio tecnico comunale e dal comandante della Polizia municipale. La sala tecnica del Coc è allestita all’ufficio tecnico.
I volontari del Gres, Gruppo radio emergenza Santena Protezione civile, forniscono informazioni ai cittadini. Nei tre giorni si sono alternati undici volontari del Gres. Altri volontari sono quelli dell’Anc, Associazione nazionale carabinieri. In servizio anche gli uomini della federazione nazionale vigili volontari del fuoco onlus. In processione sono presenti i volontari della Cri, pronti a prestare assistenza sanitaria. Altri volontari della locale Cri sono nel gazebo allestito in piazza Roma: ai bambini propongono l’esperienza del truccabimbi; agli adulti chiedono di cimentarsi nel percorso etilico. Nelle tre serata della festa ruotano venti volontari della locale sezione della Cri. La festa si è svolta senza criticità e intoppi.
Tornando alla processione domenicale, il corteo al seguito dei due santi ha fatto una tappa in piazza santi martiri Cosma e Damiano, per l’inaugurazione del monumento ai santi medici e martiri. La stele è stata benedetta dal parroco. Subito dopo i volontari e le autorità si sono messi davanti al monumento per le foto di rito. Poi la processione è ripartita per arrivare fin nella piazza sita lungo via De Gasperi, da anni location della festa della comunità riacese. L’arrivo delle statue è stato salutato dagli applausi dei tanti presenti in piazza.
Dal palco il presidente Tonino Trimboli, ha detto: «Finalmente ci rivediamo, dopo due anni di forzata interruzione dei festeggiamenti, causa covid. Non abbiamo però interrotto l’attività dell’associazione tra queste, con grande orgoglio, la realizzazione di un monumento celebrativo, edificato in piazza santi medici Cosma e Damiano, in onore dei santi martiri. Monumento che abbiamo inaugurato e benedetto oggi, durante il tragitto della processione. Un piccolo grande sogno si è realizzato».
Il presidente Tonino Trimboli ha aggiunto: «Un altro sogno sta iniziando a concretizzarsi. Mi riferisco a una nuova cappella e da costruire proprio in questa piazza. Ardua sarà l’impresa, ma sono certo che, con l’aiuto di tutti, potrebbe essere il prossimo grande sogno che si realizza. Ringrazio per questo l’amministrazione comunale e il sindaco Ghio, per la disponibilità dimostrata».
Il sindaco Roby Ghio ha detto: «Benvenuti a tutti, santenesi e non. Quando c’è una festa, siamo tutti uguali, figli dello stesso posto. Oggi è la festa di due santi martiri Cosma e Damiano. È la festa di una comunità che non ha confini. Quando le nostre radici sono profonde e salde non può esserci avversità che ci preoccupa. Le radici vanno valorizzate: questo significa approfondire la conoscenza dei luoghi e delle persone con cui siamo cresciuti e ci hanno formato. Vuol dire scavare nei valori e nei principi che sono alla base della nostra cultura, qualunque essa sia. A Santena piemontesi e calabresi hanno realizzato una comunità che vive in simbiosi mutualistica, portando reciproci vantaggi per tutti. Buona festa a tutti».
Dopo l’indirizzo di saluto del sindaco si è svolta la consegna del premio un calabrese speciale. Tonino Trimboli ha detto: «Ringrazio il medico e scrittore Santo Gioffrè per avere accettato l’invito a ritirare questo premio che gli abbiamo assegnato con questa motivazione: “Per la lodevole dedizione alla cultura, alla valorizzazione e promozione del territorio con accurata e professionale opera letteraria, per la valorosa difesa del cittadino, anteponendo sempre pregevoli e radicati principi”».
Santo Gioffrè ha risposto così: «Devo dire che oggi sono emozionato nel ricevere questo premio lontano dalla Calabria. E in questi anni ne ho ricevuti tantissimi di premi… Grazie alla comunità riacese santenese. Grazie al sindaco di Santena. Qui a Santena ho trovato una comunità ben integrata sul territorio che partecipa alla vita sociale che però mantiene, intatto, l’origine e il senso di appartenenza».
Santo Gioffrè ha aggiunto: «In Calabria sapete tutti qual è la nostra situazione. Ogni giorno siamo oggetto di cronaca per fatti non sempre edificanti. Sempre in Calabria però la gran parte della popolazione lotta quotidianamente per un mondo migliore. Oggi sono veramente contento ed emozionato. Per avere tirato fuori il marcio dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, quando ero commissario, ho avuto tanti problemi, ma anche tantissimi riconoscimenti da tutto il mondo. Venire qui a Santena e ricevere questo premio mi riempie di orgoglio. Grazie e buona festa a tutti».