SANTENA – 13 febbraio 2010 – «La grande viabilità è un problema serio per la nostra città». E’ la tesi di Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Udc, che aggiunge: «Una amministrazione seria deve compiere una analisi approfondita e intervenire di conseguenza. La tangenziale est, la circonvallazione di Villastellone e l’outlet porteranno nuovo traffico. Questo sviluppo va governato, altrimenti la statale 29 rischia di diventare un imbuto del traffico».
Roberto Ansaldi, capogruppo Udc a palazzo Visconti Venosta, inizia così la sua riflessione sulla viabilità: «Lo avevamo scritto nel nostro programma elettorale e lo stiamo dicendo in tutti i modi da allora ad oggi: Santena, se non ci sarà una analisi seria, seguita da provvedimenti conseguenti, rischierà di diventare il terminale di un “imbuto” del traffico».
Roberto Ansaldi, aggiunge e precisa: «Sono almeno tre gli elementi di preoccupazione che sono da monitorare con la dovuta attenzione.Primo: se si realizzerà la tangenziale est, con uscita vicino alla Valeo – ma anche con il tracciato precedente la situazione è similare – oltre a distruggere terreni fertili, parte del traffico in entrata ed uscita – si stima che graviteranno sulla strada statale 29 decine di migliaia di auto al giorno sul percorso est della tangenziale, per raggiungere l’autostrada di Milano in pochi minuti».
Il capogruppo Udc aggiunge: «Secondo: se si riapre l’uscita di Bauducchi e con la realizzazione della circonvallazione di Villastellone – dalla Fumet all’Ages – parte del traffico che arriva dall’autostrada da Savona troverà più comodo uscire ai Bauducchi e prendere la tangenziale est ad esempio tra Santena e Poirino. Si tratta di altro traffico, soprattutto pesante, che andrà a finire a Santena, sempre sulla strada statale 29. Terzo, se si farà l’outlet – strutture simili contano l’arrivo di 3.000.000 di auto l’anno – inevitabilmente altro traffico si aggiungerà sempre sulla strada statale 29».
«Una amministrazione seria farebbe una analisi approfondita – conclude Ansaldi – perché avere le idee chiare ora ci consentirebbe di intervenire per chiedere interventi risolutivi. Non avere le idee chiare significa non fare nulla e subire le conseguenze: un inferno in tutti i sensi, compresa l’impossibilità di entrare e uscire dal nostro paese nelle ore di punta e un tasso di inquinamento ambientale che aumenterà in modo esponenziale».
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